La Gazzetta dello Sport - Cagliari

Riecco Nesta-Thiago...

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Giroud ieri, a una domanda su Pierre, non è sembrato parlare del suo migliore amico: «Non voglio sapere chi sia più forte, io voglio solo vincere col Milan. Quella delle squadre è l’unica somiglianz­a tra noi. Lui è forte ma vincono sempre le squadre». Glaciale come in area. Alle 21 però i suoi battiti saliranno. All’ingresso in campo a Stamford Bridge, Giroud ricorderà i tre anni e mezzo in città, dal 2018 all’estate 2021, con i loro momenti buoni e cattivi. «Il campo qui è meraviglio­so, spero mi accogliera­nno bene — ha detto in conferenza stampa —. Sono fortunato a poter tornare in questo stadio, come sono stato fortu

Alessandro Nesta e Thiago Silva: la vecchia difesa del Milan si è ritrovata a Londra

Stefano Pioli

Pioli ha fiducia «Credo che la mia squadra abbia le qualità per mettere in difficoltà un avversario simile»

In Europa ci sono 5-6 club al top e noi dobbiamo cercare di raggiunger­e quel livello d’eccellenza

Stefano Pioli non ha cento alternativ­e — Rebic non ha i 90 minuti, Origi ha appena ricomincia­to ad allenarsi con la squadra — ma non le avrebbe comunque considerat­e: Giroud, vada come vada, gioca. «Il club ha costruito una squadra miscelando i giovani ai giocatori più maturi — ha detto Pioli guardando Olivier, che per contrappas­so indossava il giovanissi­mo giubbotto bianco Off White, nuovo partner del Milan per l’abbigliame­nto —. Per i giovani, avere compagni come Olivier, Kjaer o Zlatan è un grande sostegno». Il giovane che Pioli ha considerat­o di più nelle ultime 72 ore però è Graham Potter, anni 47 ma appena arrivato al Chelsea: «Lo conosco perché l’anno scorso il Brighton giocava bene, l’ho seguito».

Attacco, grazie Al netto di un certo stupore — l’allenatore del Milan guarda la nona di Premier solo se ha una sincera passione per il calcio — resta la sua definizion­e della partita di stasera: «Difficile, tra squadre che giocano un calcio offensivo e vogliono comandare la partita. Loro avranno un approccio forte, con ritmo e qualità». Il Milan nel 1999 vinse uno scudetto che ricorda quello di maggio e alla prima trasferta di Champions giocò a Stamford Bridge: tra pali (uno) e traverse (anche) finì 0-0. Se Pioli ha ragione, questa volta andrà diversamen­te: soluzioni offensive, occasioni, gol. I due numeri 9, che non hanno quel numero per caso, sono già al limite dell’area ad aspettare.

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