La Gazzetta dello Sport - Cagliari
Tyrrell sotto peso, crashgate, dati spiati È Formula scandalo
1. Verstappen (Ola/Red Bull-Honda) 341; 2. Leclerc (Mon/Ferrari) 237; 3. Perez (Mes/Red Bull-Honda) 235; 4. Russell (GB/Mercedes) 203; 5.
Sainz (Spa/Ferrari) 202; 6. Hamilton (GB/Mercedes) 170; 7. Norris (GB/McLaren-Mercedes) 100; 8. Ocon (Fra/Alpine-Renault) 66; 9. Alonso (Spa/Alpine-Renault) 59; 10. Bottas (Fin/Alfa Romeo-Ferrari) 46;
11. Ricciardo (Aus/McLarenMercedes) 29; 12. Vettel (Ger/Aston Martin-Mercedes) 24; 13. Gasly (Fra/AlphaTauri-Honda) 23; 14. Magnussen (Dan/Haas-Ferrari) 22;
15. Stroll (Can/Aston MartinMercedes) 13; 16. Schumacher (Ger/Haas-Ferrari) 12; 17. Tsunoda (Giap/AlphaTauri-Honda) 11; 18. Zhou (Cin/Alfa Romeo-Ferrari) 6; 19.
Albon (Tha/Williams-Mercedes) 4;
20. De Vries (Ola/WilliamsMercedes) 2; 21. Latifi (Can/Williams-Mercedes) 0; 22. Hulkenberg (Ger/Aston MartinMercedes) 0
1. Red Bull-Honda 576; 2. Ferrari 439; 3. Mercedes 373;
4. McLaren-Mercedes 129; 5. AlpineRenault 125; 6. Alfa Romeo-Ferrari 52; 7. Aston Martin-Mercedes 37; 8. Haas-Ferrari 34; 9. AlphaTauriHonda 34; 10. Williams-Mercedes 6
Cacciata iciamolo senza paura di essere smentiti: in Formula 1 i regolamenti sono da sempre fatti... per essere aggirati. E del resto, con un regolamento tecnico (ma anche sportivo) così complesso, è nella logica delle cose quello di provare a essere i più bravi a leggere nelle pieghe dei regolamenti per cercare di estrarre quel paio di decimi in più che possono fare la differenza. Però, a volte, c’è chi va oltre e viene beccato, così come chi, per vincere, o magari impedire di fare vincere, non esita a uscire dalle regole. Di seguito, senza arrivare all’ultima vicenda del 2019 con l’inchiesta Fia sulle power-unit Ferrari che ha avuto ripercussioni sulla competitività del Cavallino nelle due stagioni successive, ecco i tre casi storici più eclatanti della storia della F.1.
DTyrrell e i piombini
Stepney sabotatore Salto in avanti di 23 anni, fino al 2007 che a oggi rappresenta ancora l’ultimo Mondiale Piloti conquistato dalla Ferrari. Ma quel titolo Kimi Raikkonen dovette sudarselo oltre il punto di vantaggio che in Brasile lo laureò campione davanti alla coppia McLaren di Lewis Hamilton e Fernando Alonso. Perché all’inizio di quella stagione a Maranello scoppia il “caso Stepney”, una spy story che vede al centro di tutto Nigel Stepney, allora capomeccanico di Kimi. Il tecnico inglese lavora su due fronti: il primo, che poi è quello che si scoprirà in un secondo momento, è il trafugamento di dati e disegni della F2007 che vengono passati alla McLaren, con la quale era in trattativa per passare, visto il conflitto crescente con i vertici della rossa: Stepney viene scoperto perché si reca in una copisteria nei dintorni di Maranello dove fotocopia centinaia di pagine del progetto Ferrari, facendo insospettire il titolare che informa Maranello. Ma a far scattare le indagini è il tentativo di sabotare delle Ferrari in procinto di partire per Montecarlo, buttando nel serbatoio una polverina bianca (un integratore alimentare) per alterare la combustione della benzina e di conseguenza rovinare il motore. L’operazione viene scoperta dalle telecamere di servizio. Poche settimane dopo, Stepney viene licenziato e dopo alcune perquisizioni emerge il suo gioco sporco. Nel processo che segue, la McLaren viene riconosciuta colpevole ma senza subire penalizzazioni per la mancanza di prove sufficienti a stabilire se abbia avuto vantaggi dalle informazioni ottenute. Ma Max Mosley, allora presidente FIA, presenta appello contro la sentenza e nel secondo processo la McLaren viene multata di 100 milioni di dollari, con perdita di tutti i punti in classifica Costruttori, mentre Stepney è squalificato per 20 mesi.
Il Singaporegate
Nel 1984 il team fu squalificato: l’auto veniva appesantita all’ultimo pit per passare i controlli