La Gazzetta dello Sport - Cagliari
Champions League: Reggio e Sassari al debutto
L’Eurolega era una bambina di due anni quando esordì Marco Belinelli. Ne sono passati 20: era il 17 ottobre 2002, il “Beli” aveva 16 anni e mezzo e giocava nella Virtus Bologna. La squadra allora guidata da Boscia Tanjevic, coach che non ha mai esitato a buttare in campo i giovani, perse a Madrid con il Real e baby Beli prese un rimbalzo in 4 minuti. Prima della lunga e vincente carriera in Nba, Belinelli ha salutato la competizione europea il 24 gennaio 2007: la Fortitudo allenata da Ergin Ataman perse al PalaDozza contro l’Efes Istanbul e, in 26 minuti, Marco segnò 10 punti. Venerdì il ritorno, e proprio in piazza Azzarita, in casa col Monaco. Nessuno, nelle 18 squadre dell’Eurolega 2022/23 che scatta domani, ha esordito così tanto tempo fa. Per intendersi: il coetaneo 36enne Chacho Rodriguez giocò la prima gara con l’Estudiantes nel novembre 2004. E Gigi Datome, 35 anni, nel febbraio 2005 con Siena.
▶Con quali sensazioni si vive il ritorno in Eurolega dopo oltre 15 anni?
«Alla grande, sono molto carico ed emozionato. L’Eurolega mi è mancata quando ero negli Stati Uniti e la seguivo a distanza. Ci ritorno con grande curiosità. Ed è un ritorno importante anche per la società, che manca da 14 anni, e per la città di Bologna».
▶▶icordi di 15 anni fa?
«Allora ero un bambino. Ricordo bene la finale a Tel Aviv del 2005. E altre sfide, come una delle ultime con il Maccabi: partii forte con due triple, poi mi misero le tenaglie addosso. È sempre stata una bella competizione da giocare e anche da vedere».
▶Com’è la nuova Virtus?
«Mi piace, c’è tanta strada da fare ma siamo in crescita. Non c’è tempo da perdere, ogni partita conta in campionato e in Europa. Per questo dobbiamo fare
Oggi esordio per Reggio Emilia e Sassari in Champions League, la terza competizione europea dopo Eurolega ed Eurocup. Con la Reggiana è partito per Bonn anche il lituano Osvaldas Olisevicius, fuori da aprile.
Siamo in crescita e non c’è tempo da perdere: ogni partita conta
gruppo in fretta ed essere pronti».
▶Obiettivo?
«Arrivare nelle prime 8, fare i playoff per confermarci in Eurolega. Poi si vedrà. L’importante sarà avere la mentalità giusta, soprattutto in casa».
▶A che livello si colloca la Virtus in Eurolega?
«È presto per capirlo, tra infortuni e i nuovi arrivi che possono fare molto bene. Ho seguito il mercato: Olympiacos, Maccabi, e Monaco si sono rinforzate. E poi ci sono le solite favorite: Efes, Barcellona, Real».
▶Milano?
Girone B: ieri Pinar Karsiyaka (Tur)-Aek Atene (Gre) 91-88; oggi alle 20 Bonn (Ger)-Reggio Emilia. Girone G: ore 18.30 Paok Salonicco (Gre)-Digione (Fra); ore 20. 30 Sassari-Malaga (Spa). Le 32 squadre sono divise in 8 gironi da 4: le prime avanzano,
Marco Belinelli
Marco Belinelli sulla squadra 2022/23 «È la squadra da battere in Italia e si è rinforzata pur perdendo il Chacho Rodriguez. Come noi, è ancora indietro».
▶ Come si affronta il doppio impegno Eurolega e Serie A?
«Anche lo scorso anno, con l’Eurocup, giocavamo in settimana. Adesso ancora di più. La società è brava e organizzata con staff medici, fisioterapisti e preparatori. Noi giocatori pensiamo le seconde e terze si incrociano nel play-in al meglio di 3 partite. Le 16 qualificate confluiscono in 4 gironi da 4, le prime due di ciascuno passano ai quarti al meglio di 3 partite. Le vincenti alle Final Four
(date e luogo da definirsi).
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Stagioni in Eurolega Belinelli inizia la sesta stagione in Eurolega dopo una con la Virtus e4conla Fortitudo. In mezzo 13 anni in Nba e gli ultimi due in Eurocup
Il capitano
Marco Belinelli, 36 anni, è tornato alla Virtus Bologna nel 2020 e ha vinto lo scudetto 2021, l’Eurocup 2022 e le Supercoppe 2021 e 2022
Scelto nel 2007 da Golden State con il numero 18, ha giocato nella Nba per 13 stagioni in 9 squadre. Nel 2014 ha vinto il titolo con San Antonio e la gara del tiro da tre punti all’All Star Game.
Con la Nazionale maggiore ha giocato 154 partite dal 2006 al 2019 e, con 2258 punti, è il quarto marcatore della storia azzurra.
soltanto a dare il massimo».
▶La Nazionale?
«Ho visto tutte le partite ed è stato bello tifare per l’Italia, una squadra unita e super positiva. Con la Francia l’ha buttata via, tra virgolette, ma è uscita a testa alta».
▶Il c.t. Pozzecco?
«Lo conosco da una vita, anche se non da allenatore, e siamo amici. Tutti ne parlano bene. È una persona emotiva, competitiva. Ed è sempre lui. Bisogna accettarlo per quello che è. Un anno all’Olimpia vicino ad Ettore Messina lo ha fatto crescere. Ha dimostrato di poter stare a quel livello».
▶E l’incontro con coach Gregg Popovich a Milano?
«Ci siamo abbracciati, è stata un’emozione unica. Pop è un allenatore straordinario, insieme abbiamo vinto il titolo a San Antonio. Ed è una persona incredibile: con lui sono cresciuto come giocatore e fuori dal campo».
▶ A 36 anni pensa al futuro fuori dal basket?
«Per niente. Anzi, con la società stiamo parlando di rinnovo del contratto in scadenza. Amo questo sport, sto bene e ho il fuoco dentro. Voglio aiutare la Virtus a vincere, non penso ad altro».
▶Come va la vita da papà?
«Benissimo. Martina e io siamo innamorati della piccola. Nina Sophie è bravissima, ci fa sempre dormire alla notte. Siamo felicissimi».
Torno in Eurolega dopo 15 anni con emozione e curiosità. È sempre stata bella da giocare e da vedere Ricordo bene la finale con la Fortitudo a Tel Aviv del 2005. Allora ero un bambino