La Gazzetta dello Sport - Cagliari

Il punto chiave

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7.5 LA MIGLIORE

Monumental­e nel sorreggere la squadra al di là dei 30 punti realizzati e del grandissim­o lavoro di seconda linea

Quattro muri e tanta qualità in attacco. Fondamenta­le

7.5 MACRIS Ha la lucidità di insistere su Gabi e in difesa si sente

TAINARA Molto meno incisiva che in altre occasioni

CAROL GATTAZ In attacco resta una spina nel fianco delle azzurre. Due muri e tante palle toccate

6 PRI DAROIT E’ la meno brillante delle brasiliane. Tanti errori

ROBERTA Alcuni ingressi importanti

NATINHA Grande lavoro in seconda linea per il libero brasiliano. Anche in ricezione

KISY Qualche ingresso, ma non sposta la gara

ROSAMARIA Come sopra LORENNE Pochi scambi

ZE ROBERTO Rivedere il Brasile della estate e con quello di ieri c’è la stessa differenza di guardare un quadro al buio e con la luce

6.5 7 6 6.5 Sv Sv Sv 8

ome cambiano in fretta i tempi : smoccolare di santa ragione perché si è perso una gara 17-15 al tiebreak contro le vice campioness­e olimpiche. Anche questa è la nuova realtà dell’Italia di Davide Mazzanti che si ferma nella prima gara del secondo girone del Mondiale ed è costretta a rivedere i suoi piani per arrivare nei quarti di finale. E per fare questo è necessario riprendere il cammino contro il Giappone, oggi pomeriggio alle 14.15. «Credo che sia la partita adatta al momento adatto - spiega il ct azzurro che nasconde abbastanza bene l’incazzatur­a per questo primo ko -. Contro la squadra asiatica serviranno pallonate in attacco, per cui credo che sia la partita perfetta per fare vedere cosa sappiamo fare in attacco. Servirà il coraggio e la creatività di andarci a cercare i colpi, perché è quello che fa la differenza nella nostra squadra. Ecco perché dico che è perfetto il Giappone perché ci metterà subito alla prova in un altro match fondamenta­le nel nostro percorso». Né Mazzanti né le sue ragazze però si dimostrano preoccupat­i o depressi. «Non era scritto da nessuna parte che l’Italia dovesse vincere sempre, ogni partita»,

CLa migliore azzurra Anna Danesi, 26 anni, contro Carol Gattaz, 41

ringhia Miriam Sylla. E Anna Danesi aggiunge: «Ho come l’impression­e che abbiamo fatto tutto noi in questa partita».

Difesa

Il tema principale di quello che si è visto contro il Brasile è che bisogna riconoscer­e che la squadra di Zé Roberto (tre ori olimpici non per caso nella sua carriera) ha plasmato una Nazionale molto diversa da quella che le azzurre avevano travolto nella finale di Nations League, a metà luglio. E neppure parente di quella che la settimana scorsa aveva perso contro il Giappone nella prima fase di

questo Mondiale. Proprio quella sconfitta contro le asiatiche è stato il punto di svolta delle sudamerica­ne che sono passate alla seconda fase addirittur­a come terze del proprio girone. Da quel match il Brasile si è messo a difendere tantissimo ed è stata quella la chiave per battere le azzurre. «Ma questa Italia ha tanta qualità, tantissima in tutti i fondamenta­li - spiega Zé Roberto -. È davvero difficile giocarci contro. Noi in queste 6-7 settimane abbiamo cercato di crescere il più possibile in difesa, perché sappiamo che quella è l’arma principale per andare avanti in questo torneo. E qualche risultato si è visto in queste ultime gare. Ma dobbiamo insistere». Zé si rammarica di tre rinunce (fatte dalle atlete) per questo Mondiale e che potevano dare un’altra dimensione al Brasile. Mentre

37

I punti di Paola Egonu Nella partita contro il Brasile l’opposto della Nazionale ha realizzato 37 punti con un ace e tre muri

30

I punti di Gabi

La schiacciat­rice brasiliana ha segnato 30 punti. Il capitano giallo oro il prossimo anno giocherà con Egonu al Vakifbank Istanbul

Danesi: «Sono stati più decisivi i nostri errori delle loro difese. La strada è ancora lunga»

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