La Gazzetta dello Sport - Cagliari
Leo senza fine carica il popolo «Argentina, ora il difficile»
Mille gare e 9 gol ai Mondiali, più di Maradona. E punta Matthaus
Leo Messi e Julian Alvarez
hanno segnato i due gol che hanno portato l’Argentina ai quarti di finale del Mondiale
in Qatar. E per il popolo argentino è partita la festa. Qui a destra l’abbraccio tra l’attaccante del Psg e quello del Manchester City
9
I gol di Messi Lionel Messi ha segnato 9 gol al Mondiale: soltanto
Gabriel
Batistuta ne conta di più (10) con la maglia dell’Argentina nella competizione
22
Gli anni di Alvarez Julián Álvarez (22 anni e 306 giorni) è il più giovane giocatore dell’Argentina a segnare nella fase a eliminazione diretta dei Mondiali, a partire da Gonzalo Higuaín nel 2010, contro il Messico
(22 anni e 199 giorni)
La festa uò essere un azzardo, ma l’impressione è netta: non abbiamo mai visto Messi così felice, soprattutto con indosso la maglia albiceleste. Il sorriso di Leo a fine partita, mentre canta con i compagni di fronte all’unica vera curva di questo Mondiale è pieno di luce. Cerca la famiglia, saluta, è appagato. Leo pare sinceramente contento, e occhio perché questo secondo il maestro Johann Cruijff è il primo comandamento da rispettare sul terreno di gioco: «Salid y disfrutad», diceva l’olandese in Catalogna: andate e divertitevi. Ieri Messi evidentemente l’ha fatto, e si è portato dietro il mondo. Lasciamo stare il Bangladesh, dove ha milioni di adepti che impazziscono per lui ad ogni partita, Leo ha fatto alzare in piedi i neutrali perché fino al settimo minuto di recupero di una partita ancora aperta, con i suoi fragili compagni sull’orlo di una crisi di nervi, ha dribblato, corso, assistito, guidato, meritandosi a pieno titolo il premio a miglior giocatore della serata. Slalom da vintage Messi, con finte, accelerazioni, pause e avversari piantati in asso. «L’appoggio della gente è impressionante, davvero. Ci danno un spinta enorme - ha detto a fine gara -. Giocare ogni tre giorni è una follia, però volevamo essere qui per ciò che si prova con questa gente. Dobbiamo continuare così uniti, ora viene il difficile».
PPase a la red Sarebbe stato clamoroso uscire dal Mondiale nel giorno della millesima partita. No, non poteva finire così la storia tra Messi e il calcio internazionale. Deve proseguire, e Leo si è adoperato perché così fosse. In una partita fin lì ferma, brutta, senza creatività, si è inventato un gol con il suo “pase a la red” sul quale dovrebbe mettere il copyright. Il passaggio alla rete, letteralmente, quel colpo di biliardo portato con l’interno del piede sinistro che manda la palla con grazia e cura dove vuole lui, di solito un angolo indifeso della porta avversaria. Non c’è bisogno di forza smisurata, di violenza. La palla va trattata bene e quello fa Leo a livello professionale dal 16 ottobre del 2004, quando in un derby contro l’Espanyol giocò col Barça la sua prima partita ufficiale. Aveva 17 anni.
Gol simbolico Oggi ne ha 35 ed è al centro del suo quarto ed
Enzo Fernandez (21 anni e 320 giorni) è stato il più giovane calciatore (dato Opta) dell’Argentina a partire titolare in un match nella fase a eliminazione diretta al Mondiale da Ariel Ortega contro la Romania nel 1994 (20 anni e 121 giorni). In quella occasione, però, l’Albiceleste venne eliminata, sconfitta 3-2 dalla Romania. Inutili i gol di Batistuta e Balbo di fronte alla doppietta di Dumitrescu e al centro di Hagi. La Romania sarebbe poi stata eliminata ai quarti dalla Svezia.
ultimo Mondiale. Ha finalmente al suo fianco la nazione, e al suo servizio una nazionale e un ct che sanno di poter vincere solo grazie a lui, come un anno fa nella Coppa America brasiliana. Il gol di Messi è doppiamente simbolico. Gli è servito per superare Diego Maradona nel numero delle reti segnate al Mondiale, 9 a 8 con Batistuta che guida il gruppo argentino a 10, ma soprattutto ha frantumato un tabù che pesava in maniera opprimente sul curriculum straordinario di Messi. Quello all’Australia è il primo gol di Leo in una partita a eliminazione diretta di un Mondiale.
L’Argentina raggiunge i quarti per l’ottava volta al Mondiale: solo Brasile (14), Germania (14) e Inghilterra (9) hanno tagliato più volte questo traguardo
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