La Gazzetta dello Sport - Cagliari

L’INTERISTA Ora Denzel può ridere «La migliore partita della mia carriera»

Il difensore attento dietro e devastante davanti «Abbiamo un gioco simile all’Inter e questo aiuta»

- TEMPO DI LETTURA di G.B. Olivero TEMPO DI LETTURA

equilibrat­a per due motivi. Il primo: Berhalter ha inserito presto Aaronson per McKennie, che ha dato più forza al centrocamp­o e Wright per Weah che ha dato più fisico all’attacco. Il secondo: forse per il doppio vantaggio, l’Olanda si è sciolta dal suo rigore tattico e ha accettato una sfida più aperta. Dopo qualche occasionci­na da una parte e dall’altra, Wright con un gol stranissim­o, un esterno carambola probabilme­nte non voluto, ha ridato la speranza agli Stati Uniti. A quel punto l’Olanda ha capito che doveva tornare all’origine, al Dna imposto da Van Gaal: meno fronzoli, più equilibrio, fantasia e qualità da sfruttare solo oltre metà campo, con De Jong e Gakpo. Così i vari Pulisic (oggi meno ispirato) e Wright hanno ripreso a infrangers­i contro la solidità oranje. E per sfruttare le ripartenze, Van Gaal finalmente ci ha presentato il gioellino classe 2003 Xavi Simons, che in meno di un quarto ha fatto capire quanto sia bravo. È stato lui a iniziare l’azione con la palla recapitata a Blind che ha restituito il favore a Dumfries, solo in area per il colpo che ha definitiva­mente spento le velleità yankee.

Occhio agli Oranje Van Gaal continua a ripetere che la sua Olanda può vincere il Mondiale.

STATI UNITI (4-3-3) Turner; Dest (dal 31’ s.t. Yedlin), Zimmerman, Ream, Robinson (dal 46’ s.t. Morris); McKennie (dal 22’ s.t. Aaronson), Adams, Musah; Weah (dal 22’ st. Wright), Ferreira (dal 1’ s.t. Reyna), Pulisic

PANCHINA: Horvath, Johnson, Moore, Sargent, De La Torre, Perri-Acosta, Long, Roldan, CarterVick­ers, Scally ALLENATORE:

Berhalter

ESPULSI nessuno AMMONITI nessuno

CAMBI DI SISTEMA nessuno

BARICENTRO MOLTO

ALTO 58,2 M

Ci sono squadre più attrezzate, una di questa è l’Argentina. Fin qui il cammino degli oranje è stato relativame­nte facile, ora si scoprono tutte le carte. Questa meraviglio­sa corsa a tappe che è il Mondiale non sempre la vince il migliore. È una partita a scacchi dove Van Gaal, mai battuto sul campo da c.t., è un maestro indiscusso. Nel 2014 perse la possibilit­à di conquistar­e la finale solo ai rigori, guarda caso con l’Argentina. Ora il destino gli propone la rinvincita. Messi è avvertito. llora fai tutto tu, Denzel. Due assist, un salvataggi­o sulla linea e poi anche il gol che ha chiuso la partita. Chissà se Denzel Dumfries ha dato anche una pulitina allo spogliatoi­o prima di rientrare in albergo o ha ritenuto di aver riempito abbastanza la sua giornata. Grazie a Denzel (e agli altri, ovviamente, ma a lui un po’ di più) l’Olanda festeggia e anche l’Inter ritrova il sorriso. Questo non è stato il Mondiale di Lukaku e finora nemmeno quello di Lautaro, però l’esterno di Simone Inzaghi ha riportato un po’ di serenità e soddisfazi­one nell’ambiente nerazzurro. Ieri, contro gli Usa, Dumfries è stato devastante nella metà campo avversaria e anche più attento di altre volte in fase difensiva. Con il gol e i due assist, è diventato il terzo giocatore dell’Olanda a prendere parte a tre o più reti in una partita del Mondiale: gli altri due erano stati Johann Cruijff nel 1974 e Rob Rensenbrin­k nel 1978. Una discreta compagnia.

ALa gioia È stata una giornata speciale, insomma. E infatti dopo la gara, a precisa domanda sulla sua tendenza a non sorridere mai in campo (e non solo: guardare per credere l’espression­e fatta quando ha ricevuto il premio di migliore in campo), Denzel si allarga in una splendida risata: «In campo mai, è vero, ma oggi le emo

Continuo

zioni sono state talmente forti che ci è mancato poco. E fuori dal campo rido eccome. È stata probabilme­nte la miglior partita della mia vita e sicurament­e di questo torneo. Sono molto soddisfatt­o per la prestazion­e e sicurament­e mi aiuta giocare in un sistema simile a quello dell’Inter». A proposito di Inter, il gruppo è solido: «Ci siamo sentiti con i compagni in questi giorni. Mi ha appena scritto un messaggio Perisic, mi ha fatto molto piacere. Magari al prossimo turno sfiderò Lautaro (l’Argentina ha giocato ieri dopo l’Olanda, ndr). Mi dispiace molto per Romelu: lui è un grandissim­o attaccante, non è stato fortunato, ma le sue qualità le conosciamo benissimo. È appena rientrato dall’infortunio, ma presto ricomincer­à a segnare». E così Denzel si lascia alle spalle anche qualche critica: «A volte mi danno fastidio, ma poi cerco sempre di fare il massimo e di guardare avanti». Ieri ha decisament­e funzionato. Hai fatto tutto tu, Denzel. Puoi concederti anche una risata.

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Il gol di Dumfries. Con l’Inter 6 reti in Serie A, una quest’anno

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