La Gazzetta dello Sport - Cagliari
O Ney ancora a metà Va in panchina per mettere paura
Si è allenato però solo con i tiri in porta e un torello Per Gabriel Jesus e Telles già finito il Mondiale
Non importa quanto o dove giochi, io cerco sempre di fare la mia parte
ioca o non gioca? Continua l‘incertezza sull’impiego di Neymar domani nell’ottavo di finale contro la Corea del Sud, anche perché al Brasile conviene alimentarla e mantenere viva la presenza scenica di O Ney a Qatar 2022. Ieri, per la prima volta dall’infortunio alla caviglia destra, una distorsione con lesione legamentosa, l’attaccante del Psg si è presentato al campo d’allenamento, il Grand Hamad Stadium. Ha partecipato a un torello di riscaldamento e a una sessione di tiri. Poi ha lavorato assieme ad Alex Sandro in separata sede, per evitare urti pericolosi, segno che i due non sono ancora pronti per i contrasti e i pericoli di una partita vera. «Bisogna vedere come la caviglia reagisce agli stimoli», ha detto il medico del Brasile, Rodrigo Lasmar. Non si può escludere nulla, però è difficile immaginare che da qui a 24 ore Neymar possa essere titolare nella Seleçao. Più probabile che sieda in panchina, per mettere pressione ai coreani.
L’ecatombe Neymar e Danilo contro la Serbia. Alex Sandro contro la Svizzera. Alex Telles e Gabriel Jesus contro il Camerun. Pioggia di infortunati sul Brasile. La rosa dei 26 è ora corta. Di Neymar si è detto. Danilo, che ha subito lo stesso infortunio di Ney, ma in forma più lieve, potrebbe rientrare contro la Corea del Sud. Alex Sandro è a bagnomaria, il problema muscolare all’anca sembra risolto, però lo juventino non sembra recuperato al cento per cento. Alex Telles e Gabriel Jesus si sono fatti male alle ginocchia e sono fuori dal Mondiale. Lo ha ufficializzato la stessa Cbf, la federcalcio brasiliana: le risonanze magnetiche hanno evidenziato lesioni serie. Telles, ex Inter oggi al Siviglia, ha subito la rottura parziale del legamento laterale del ginocchio destro. Gabriel Jesus dovrà fermarsi per almeno tre settimane. Oggi c’è chi accusa Tite di aver convocato troppi attaccanti (9). Dei quattro laterali di difesa, solo uno è sano, Dani Alves, il più vecchio di tutti con i suoi 39 anni. L’emergenza principale è qui, nel reparto terzini. Molteplici le soluzioni. Ad esempio, il rientrante Danilo potrebbe spostarsi a sinistra con Eder Militao a destra. Meno complicato sostituire Gabriel Jesus, il centravanti dell’Arsenal non era un titolare, ma la riserva di Richarlison. Dietro Richarlison, avanza Pedro, ex Fiorentina.
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I cattivi pensieri Nonostante il Brasile abbia davanti a sé una discesa verso la semifinale – la Corea negli ottavi e nell’eventuale quarto la vincitrice di CroaziaGiappone - si fanno largo cattivi pensieri, fomentati da un dato: nei cinque Mondiali vinti, il Brasile non aveva mai perso una partita. È già successo che i futuri campioni siano stati sconfitti nella fase a gruppi, capitò alla Germania Ovest nel ’74 contro la Germania Est o all’Argentina nel ’78 contro l’Italia, al Brasile mai. Lo stop con il Camerun e i tanti infortuni hanno seminato insicurezza. E nella prima fase il Brasile ha segnato tre gol, peggior risultato dal 1974. Anche allora ne aveva realizzati tre, tutti allo Zaire, e aveva chiuso al quarto posto. I brasiliani sono sensibili al vento della sorte, buona o cattiva che sia.
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