La Gazzetta dello Sport - Cagliari
N’altra volta
Il trittico del 2021 vale tostissima, mentre al terzo posto, a 36/100, si conferma la solidissima olimpionica Suter (e brava Nicol Delago, settima).
Dominio Solo un’altra italiana, nella storia, aveva vinto cinque volte sulla stessa pista: la Kostner a Cortina (quattro discese e un superG). Oggi Sofia potrebbe intestarsi in solitaria pure questo record, puntando alla sesta perla, ed è un peccato che non possa sognare le sette meraviglie a Lake Louise dell’idolo Vonn, visto che dal prossimo anno la località canadese non ospiterà più la Coppa del Mondo. Ma è soprattutto una data a impressionare, il 19 dicembre 2020: cioè il giorno in cui indossò il pettorale rosso di leader della classifica di discesa trionfando in Val d’Isère. Da allora, non lo ha più lasciato, malgrado la litania di guai fisici che l’ha accompagnata, aggiungendovi il gustoso contorno di altre due coppe di specialità dopo quella del 2018. Nella stagione dei Mondiali, una partenza così tonitruante è un monito impe
Sugli sci dall’età di 3 anni, ha esordito in Coppa del Mondo nel gigante di Lienz il 28 novembre 2011. Cinque anni dopo il primo di 42 podi: terza sempre in gigante a Killington. Il 4 marzo 2017 nella discesa di Jeongseon la prima delle sue 19 vittorie (14 discese e 5 superG). Nella stessa disciplina ha vinto l’oro olimpico a
PyeongChang 2018 e l’argento a Pechino 2022, oltre a tre volte la Coppa del Mondo. Ai Mondiali vanta una medaglia d’argento in superG (2019) e una di bronzo in gigante (2017)
HA DETTO
rioso indirizzato a tutte le avversarie: e se la benedizione della salute si prolungherà finalmente su tutti e quattro i mesi del calendario di Coppa, si potrebbe perfino sognare, senza farsi sentire, un blitz contro la Shiffrin per la generale. Ma la forza di una divinità risiede senza dubbio nella capacità di ragionare sul presente, traendo energia da ciò che arriverà in concreto oggi e non dalle promesse del domani: «Sono molto soddisfatta, dal “Coaches’ corner” in giù ho sciato esattamente come volevo, infilando le linee volute e ho preso le rampe in maniera perfetta. Sicuramente il vento mi ha dato fastidio in uscita dal piano, ma nel complesso ho condotto una gara molto più concreta rispetto alla prima discesa, e disponevo di un set up vincente. Sono felice perché ho vinto due discese su due e adesso posso dirlo, era l’obiettivo che mi ero posta. A pensarci bene sono praticamente due anni che indosso il pettorale rosso, credo sia una cosa incredibile. Ma adesso non c’è tempo per distrarsi, il focus deve andare per forza sul supergigante». La sacra fame della vittoria.
e le sue magie