La Gazzetta dello Sport - Cagliari
BIANCONERI PRONTI PER IL SUO CALCIO E VLAHOVIC CON LUI PUÒ DECOLLARE
Una parte di tifosi lo osteggia, ma le sue radici juventine sono indiscutibili e vive. E poi non c’è più Agnelli...
Conte avrebbe voluto Di Maria all’Inter. Niente più di un’indiscrezione tutta da verificare, ma un indizio, non crediamo che Conte si opporrebbe al rinnovo del contratto del campione del mondo. E Vlahovic non ha caratteristiche tanto differenti da Lukaku, Conte potrebbe lavorare sul centravanti serbo con la stessa intensità che ha speso sul belga e dischiudergli nuovi orizzonti. Precisato che Kostic va benissimo perché ci pare che abbia i tratti dell’uomo contiano, sulle fasce, specie sulla destra, serviranno innesti. E ci sarà bisogno di almeno un centrale difensivo. Abbondanza a centrocampo, tra vecchi campioni e giovani rampanti. Se c’è un allenatore che può riportare Pogba a volteggiare in cielo, questi è Conte.
L’accoglienza Conte si è lasciato male con la Juve e nel frattempo ha allenato l’Inter. Non solo, durante un Juve-Inter ha mostrato il dito medio ad Andrea Agnelli. Quanto basta per presumere che tanti tifosi non ammazzerebbero il vitello grasso casomai si ripresentasse alla Continassa, ma tutto si supera e si metabolizza. Il percorso JuveInter-Juve, con scudetto nerazzurro di un ex tecnico bianconero, non è inedito, pure Giovanni Trapattoni ci è passato senza scossoni. Conte resta Conte, un concentrato di juventinità. L’inquietudine che lo tormenta ovunque l’ha introiettata a Torino. Il mantra juventino sulla vittoria come unico fine lo smuove e lo percuote. Si lamenta sempre perché vuole vincere sempre. è tanto scarno quanto asettico, come era stata asettica anche la fine dell’altro matrimonio di Conte con una big inglese, il Chelsea. I Blues ne avevano annunciato l’esonero in un comunicato senza troppi fronzoli il 13 luglio 2018: Conte a Stamford Bridge aveva vinto la Premier il primo anno e l’FA Cup il secondo, stagione in cui aveva mancato gli obiettivi che il club gli aveva fissato anche perché non erano arrivati i rinforzi chiesti Antonio. Da qui l’esonero poco amichevole all’alba di quella che doveva essere la terza stagione insieme.