La Gazzetta dello Sport - Cagliari
Scardina dimesso dalla terapia intensiva Non rischia più la vita
Il fratello: «Daniele adesso è in un reparto ordinario La battaglia però non è finita, ma noi abbiamo fede»
na fiammella di speranza. Daniele Scardina, ricoverato all’Humanitas di Rozzano giusto da un mese, dopo l’emorragia cerebrale che lo colpì in palestra il 28 febbraio, non è più in pericolo di vita ed è stato dimesso dalla terapia intensiva per continuare la degenza in un reparto ordinario. Le sue condizioni, ovviamente, sono ancora serie e richiedono un monitoraggio costante, ma da ieri si è avviata la strada verso il recupero, anche se è troppo presto, come ricorda il professor Mario Ireneo Sturla, per avventurarsi in un qualsiasi tipo di prognosi: «Il danno immediato ora si è diluito, nei prossimi giorni il team medico metterà in campo i primi trattamenti che servono per cominciare un percorso di riabilitazione. Adesso possiamo solo attendere l’evoluzione degli eventi».
UIl post La notizia è stata comunicata dal fratello Giovanni in un lungo post sul profilo Instagram del pugile: «A quattro settimane da quel pomeriggio che si è trasformato nel peggior incubo che si possa immaginare, sono qui per darvi la notizia che in tanti aspettavamo: le condizioni cliniche di Daniele continuano a migliorare ed è stato dimesso dalla terapia intensiva». La conferma poi è arrivata anche dall’Humanitas: «In merito alle condizioni cliniche di Daniele Scardina, su richiesta della famiglia, si conferma che il paziente è stato dimesso per proseguire il percorso di cura inizialmente in reparto e in seguito in un centro specializzato». Il fratello di “King Toretto” ha pure ricordato che «la battaglia non è finita, ma possiamo dire finalmente che non è più in pericolo di vita. È impossibile descrivere la gratitudine che proviamo per il nostro Dio che ha accompagnato i medici, Daniele e tutti noi, in questo difficile percorso. Grazie anche a voi per la vicinanza che ci avete dimostrato camminando al nostro fianco in questo terribile momento, è bello sapere che tantissime persone hanno avuto un pensiero per mio fratello. La strada è in salita ma noi abbiamo fede». Il trasferimento è stato accolto con grande sollievo dai familiari, a cominciare dalla madre e appunto dal fratello, che in questo mese non hanno mai lasciato l’ospedale per rimanere accanto a Daniele, sostenuti dalla vicinanza dei manager Salvatore, Christian e Alessandro Cherchi, che a Scardina hanno dedicato la riunione di venerdì scorso di cui avrebbe tenuto il clou e dove Ivan Zucco, prima e dopo il suo match, ha mostrato una maglietta di incoraggiamento per l’amico sofferente. In questo mese, il dramma di Daniele, personaggio popolare e genuino, ha scosso molti cuori: basti pensare agli striscioni delle tifoserie dell’amata Inter e della curva della Lazio.