La Gazzetta dello Sport - Cagliari

Quarto posto, gioco e gol Ecco il luna-park Motta Bologna a valanga

Tanti giocatori impegnati nella fase offensiva: trentatrè reti delle 39 totali, realizzate dentro l’area avversaria

- Di Matteo Dalla Vite BOLOGNA

Igol da fuori sono quasi spariti, l’area di rigore è diventata sempre più area di... caccia. Come si dice di solito: facile dirlo, difficile farlo. Nelle evoluzioni del gioco di Thiago Motta, il Bologna (ancora 4° da solo) è riuscito a realizzare 33 gol dei 39 totali dentro l’area. Facile voler entrare, difficile entrarci. Nell’ultimo gol realizzato al Verona, ben quattro erano i giocatori a cacciare dentro l’area dell’Hellas (e tre interni di centrocamp­o), così come erano sempre quattro quando la Lazio – nella “distruzion­e da dietro”, in quel caso – offrì la possibilit­à ad El Azzouzi di gioire per il primo gol nel nostro campionato. Questa è la storia di una Tela di Motta che porta il Bologna quarto a disegnare traiettori­e che lo portano a cercare più di andare verso la porta col pallone che guardare la porta da lontano. Fateci caso: il gol del 2-0 di Freuler al Verona è praticamen­te identico a quello realizzato da Moro alla Roma all’andata. Esercitazi­oni “in action”.

La tela di Thiago Nella speciale classifica dei gol in area (sono esclusi i calci di rigore trasformat­i), l’Inter svetta (è a 49 sui 63 totali) ma il Bologna ha una media realizzati­va notevole e si piazza fra le big anche in questa ottica. Nella tela ragionata di Motta c’è la ricerca insistita dell’avvicinars­i il più possibile alla porta avversaria con giocate e tocchi “liberatori”: e lo fa, pur avendo 4 ali e giocando sugli esterni, non coi cross tipici all’inglese ma tessendo palla a terra, ali che entrano a piede invertito, scambi di ruolo, sponde e rientri con le incursioni dei centrocamp­isti interventi­sti. L’ultimo esempio è dato dal gol di Fabbian che in questa stagione è arrivato a 4 realizzazi­oni, tutte dentro l’area pur essendo un centrocamp­ista. Il ragazzo ex Inter si è fatto trovare sotto-porta sia contro il Verona e sia contro il Cagliari ma poi si è messo in posizione da “9” quando contro il Sassuolo ha raccolto un cross da sinistra (evento raro ma non solitario) di Kristianse­n, colpendo di testa in azione stile Anni 80.

Air Lollo Uno dei tipici gol da fuori area, negli ultimi tempi, era il classico tiro di Nainggolan. Il Bologna un gol da lontano non se lo dimentiche­rà mai. O almeno Lorenzo De Silvestri che in quel modo ha realizzato una rete che è diventato disegno (e felpa, il cui ricavato andrà in beneficenz­a) contro il Frosinone: al 21’ un cross di Lykogianni­s è stato respinto da Turati ad altezza venti metri, naturalmen­te fuori dall’area. In quell’istante il Senatore del Bologna ha visto il numero uno cociaro fuori dalla porta e ha scoccato un colpo di testa in volo. Pallonetto capolavoro. Resta il fatto che nei gol in area ci sono andati praticamen­te tutti: i due massimi marcatori del Bologna, Zirkzee e Orsolini, hanno costruito gol fuori area (contro Sassuolo e Fiorentina: ma anche Odgaard contro il Lecce e al debutto) andando poi a concludere nella zona del portiere; così ha fatto Ferguson a casa-Juve su assistenza di Zirkzee e insomma Thiago va al cuore del senso gioioso del gol. Anche per questo si riconosce il gioco del

Bologna. Democratic­o nella costruzion­e (coinvolge 6-7 uomini ad azione, spesso) e nei gol (15 marcatori diversi tra campionato e Coppa Italia).

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Orsolini (9 gol)
Joshua Zirkzee, 22, re dei bomber del Bologna con Orsolini (9 gol)

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