La Gazzetta dello Sport - Cagliari
Colpo da SANRE
MILANO-TORINO SI RISVEGLIA «IO, MILAN E GANNA PRONTI ALL’ASSALTO» Il re del Fiandre 2019 attacca a 32 km dall’arrivo «In questo ciclismo, contro i fenomeni, vincere è quasi impossibile. Orgoglioso di sfidare Pogacar»
n successo tira l’altro. Alberto Bettiol si lancia sulla MilanoSanremo di sabato con una fuga trionfale alla Milano-Torino by Crédit Agricole. Il toscano della Ef EasyPost è stato il grande protagonista nei 177 km da Rho a Salassa della 105a edizione della classica più antica del mondo (1876). Bettiol ha tagliato per primo il traguardo di Salassa, paese della città metropolitana di Torino, precedendo di 7” Jan Christen e di 9” Marc Hirschi, compagni di squadra alla Uae Emirates. Merito dell’attacco iniziato a 32 chilometri dall’arrivo, sulle rampe di Prascorsano, e difeso fino in fondo. Già vincitore del Giro delle Fiandre nel 2019 e della tappa di Stradella del Giro d’Italia 2021, riporta il successo nel nostro Paese dopo 8 edizioni straniere e si proietta al meglio sulla Milano-Sanremo. «Sono contento - racconta Bettiol a fine corsa - di aver finalmente vinto anche in Italia e in una delle corse più iconiche del calendario. Da italiano ha un sapore ancora più speciale. Tutti sognano di essere nell’albo d’oro di questa corsa e ora ci sono anche io. E poi, seppur io sia toscano, mio padre ha fatto il militare a Pinerolo e in Piemonte ho ancora dei parenti».
cosa ha pensato quando, a 32 km dal traguardo di Salassa, si è lanciato all’attacco? «Non me l’aspettavo di andare così veloce e soprattutto così a lungo. La Tirreno-Adriatico si è rivelata un ottimo allenamento. Stavolta volevo vedere come stavo di gambe e le sensazioni sono positive in vista della Sanremo. Questo risultato motiverà me e tutto lo staff per i prossimi impegni. È un bel segnale di fiducia, anche per tutto il movimento italiano».
È tornato il Bettiol del trionfo 2019 al Giro delle Fiandre? «Sì, è stato un po’ come tornare indietro di cinque anni. Più che al Mondiale di Glasgow 2023, dove si corre su distanze più lunghe e ci avevo provato senza successo, questo trionfo mi ricorda la vittoria nelle Fiandre del 2019. Il ciclismo è fatto così: a volte va bene e nella maggior parte dei casi va male, perché di solito corriamo con fuoriclasse del calibro di Pogacar e Van der Poel. Stavolta loro non c’erano ed era una occasione da sfruttare. Sono contento di esserci riuscito».
Le punte italiane Milan è in un buon momento di forma, Ganna è già arrivato 2°
▶Negli ultimi chilometri, nonostante il vantaggio continuasse a ridursi, non si è mai voltato indietro...
Tifoso Juve Mi rivedo un po’ in Chiesa: vorrei allenarmi con la Juve
«Le comunicazioni via radio si sentivano male, però non mi sono voltato indietro perché fin da bambino mi hanno insegnato a non farlo, altrimenti la pedalata ci perde. Mi sono detto: ci provo, nella peggiore delle ipotesi sarà un buon allenamento per la Milano-Sanremo. Sinceramente avevo progettato un’altra strategia, ma poi ho cambiato strada facendo. Così alla fine sono par
tito sulla prima salita e alla seconda mi sono difeso. Mi sentivo bene, ho corso spensierato».
Come si presenta alla MilanoSanremo?
«Adesso mi godo il momento e mi riposo. La Milano-Torino è una corsa diversa rispetto alla Sanremo, dove ci saranno anche tutti i campioni. Sono consapevole che vincere nel ciclismo di questi anni sia praticamente impossibile per la particolare concentrazione di campioni che c’è. Allo stesso tempo, però, sono orgoglioso di confrontarmi con un talento e un fuoriclasse assoluto come Pogacar».
▶Co◻a vorrebbe avere di Pogacar?
«Innanzitutto lo stipendio…. A parte le battute, la sua classe: parliamo di un campione. È lui il favorito sabato. Noi italiani daremo il massimo. Milan sta attraversando un buon momento e Ganna lo scorso anno è arrivato secondo alla Milano-Sanremo. Vedremo...».
▶Lei è tifoso della Juve: un suo successo alla Milano-Sanremo a quale trionfo bianconero equivarrebbe?
«Alla Champions League: magari la Juve riuscisse a vincerla già nel 2025. Mi rivedo un po’ in Chiesa e ho avuto il piacere di conoscerlo al J Medical, il centro medico bianconero. Il calcio è una delle mie passioni. Più che invitare Chiesa a fare un giro in bici con me, mi piacerebbe allenarmi per un giorno con la Juventus».