La Gazzetta dello Sport - Cagliari

Le rosse ora sono competitiv­e dal Canada a Baku, i GP da SF-24

Superato il banco di prova Suzuka La vettura c’è e gli sviluppi la migliorera­nno ancora. E già la Cina potrebbe dare conferme

- Di Paolo Filisetti e Mario Salvini

uzuka era come uno di quei giorni d’estate in cui ti consiglian­o di non partire: bollino nero. Eppure la Ferrari è andata: ha dimezzato il distacco rispetto allo scorso anno, ha messo dietro tutti quelli che non guidavano una Red Bull, compresa la McLaren che le è partita davanti. E dunque adesso: avanti. Che ci sono ancora passi da fare, ma lo stile e la strada sono quelli giusti.

SAttesa Imola Si comincia da Shanghai, una specie di Suzuka minore, quasi altrettant­o completa e solo un poco meno estrema. In teoria ancora una pista Red Bull, per via dei due lunghi rettilinei. Ma attenzione: il primo settore, tortuoso, può aiutare la SF-24. Il caratteris­tico rampino successivo alla curva 1 era anzi stato proprio l’esempio fatto da Enrico Cardile come tratto che dovrebbe esaltare il nuovo equilibrio della rossa. Dopodiché sarà Miami, dove i ricordi non sono dei più belli, ma non devono condiziona­re, proprio in virtù dello stesso bilanciame­nto ritrovato. Qualche analogia con Melbourne c’è. Si lotterà. Poi lo spartiacqu­e sarà Imola. Dei prossimi due GP si parla sulla base di quanto visto finora. In quello di casa arriverann­o sviluppi sostanzios­i. E dunque da lì in avanti si possono fare solo ipotesi, proiezioni, augurandoc­i che la Ferrari sia in grado di ottenere ancora più carico dal fondo, specialità di casa Red Bull. Con una premessa importante: in ogni caso quelli che arriverann­o non saranno interventi correttivi, come accaduto a volte negli ultimi anni, saranno migliorati­vi. Si immagina soprattutt­o per la qualifica. Imola resta più pista da RB20, ma sarà anche un momento di reset – per tutti, Red Bull compresa – e, come tutti i nuovi inizi, anche una speranza. Da lì a Montecarlo, dove, si sa, quasi tutto dipende dal sabato. Cruciale quindi capire come e quanto la Ferrari sarà migliorata sul giro secco, su un tracciato che in ogni caso potrebbe agevolarla. Così come dovrebbe esserle benevolo quello, molto ritmico, di Montreal, con i suoi stop-and-go.

Zeltweg e Budapest Quindi, si prevede, un altro break di cambiament­i: almeno di solito è così che succede a Montmelò. Altro tracciato che, quasi come Suzuka, viene considerat­o una specie di esame omnicompre­nsivo di tutte le caratteris­tiche della vettura. I suoi rettifili dovrebbero piacere più alla RB20. Ma cominciamo ad allontanar­ci molto: da qui a là la speranza è che gli equilibri cambino ancora un poco.

Zeltweg che viene subito dopo, per dire, è una pista di motore, in cui le curve sono poche e la velocità di punta conta, ma più ancora decisiva sarà la trazione. Già un paio di anni fa Leclerc ci ha confeziona­to una bella sorpresina. E anche nel 2023, in tutt’altre condizioni, Charles è rimasto in scia, sebbene il distacco irrisorio (5”1) non debba illudere: Verstappen si era fermato a mettere le gomme soft per il giro veloce. Prima della sosta ci sono ancora Silverston­e, Budapest e Spa. Più di tutti è quello ungherese, sinuoso e non troppo veloce, il più favorevole a Charles e Carlos. Sempre tenendo conto che Max avrà spesso qualcosa in più. Ma “andare bene” ha tante accezioni. Significa lottare con lui, mettergli pressione. E lasciarsi dietro, quante più volte possibile, Sergio Perez, magari con tutte e due le rosse. Se non fosse così, Fred Vasseur non avrebbe detto, come ha fatto arrivando in Giappone: «Il nostro obiettivo è il titolo Costruttor­i».

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 ?? ?? I punti di Leclerc: un 2°, un 3° e due quarti posti
I punti di Sainz: un primo e due
terzi posti
I punti di Leclerc: un 2°, un 3° e due quarti posti I punti di Sainz: un primo e due terzi posti

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