La Gazzetta dello Sport - Cagliari

L’appetito vien vincendo

Qui la tradizione dà un senso a tutto Woods sfida Rahm e i nuovi fenomeni per il sesto titolo (come Nicklaus) QUEI 33 “SACERDOTI” IN GIACCA VERDE GLI OCCHI SU «SÌ, POSSO VINCERE»

- Di Matteo Dore INVIATO AD AUGUSTA (USA)

ll’Augusta National Golf Club la tradizione non è un gioco. È il senso stesso dell’esistenza, è una religione con i suoi sacerdoti vestiti di verde che tramandano il senso di riti arcani e segnali esoterici. Ogni anno, la seconda settimana di aprile, vengono mostrati Per sempre Alla cena si presentano ai fedeli adoranti i prati perfetti, tutti per due motivi: il gli alberi maestosi, i green e i primo è che esserci è più di un fairway che i golfisti di tutto il dovere, sarebbe come per un cardinale mondo sognano un giorno di mancare un conclave. Il toccare. La tradizione tiene insieme secondo è che la metà di loro non il passato, il presente e il futuro è qui per fare pubbliche relazioni, e ricostruis­ce ogni volta il tessuto ma perché oggi giocherà il Masters. di cui si nutre questo mito. E se per qualcuno è normale La memoria è coltivata in tutti i perché ancora nel pieno della suoi aspetti: può essere la Giacca carriera, per altri no. C’è gente Verde consegnata al vincitore, il che ha 64 anni come Fred Couples, merchandis­ing che viene venduto o 58 come Josè Maria Olazabal soltanto nel pro shop e non on o 61 come Vijay Singh. Chi line, il divieto per gli spettatori di vince il Masters ottiene anche il correre, la proibizion­e assoluta diritto di giocarlo per sempre. È per qualsiasi marchio commercial­e solo il buon senso che suggerisce di mettersi in mostra dentro a un certo momento di dire basta. al club, oppure è un incontro a tavola A tre di loro, i più importanti, i fra i past champions cioè la più carismatic­i, viene chiesto comunque cena del martedì sera che raccoglie i pochissimi che hanno avuto la fortuna e la capacità di vincere il Masters. Il menù è pensato e offerto dal campione in carica, in questo caso Jon Rahm, che ha fatto assaggiare ai commensali le delizie della cucina spagnola curate dallo chef José Andrés. Quest’anno erano in 33, più il presidente del club, Fred Ridley. Non ci sono mogli, non ci sono accompagna­tori. Solo gli dei del golf che chiacchier­ano tra di loro. Fra gli aventi diritto mancavano lo scozzese Sandy Lyle e Angel Cabrera, che non ha ottenuto il visto per gli Stati Uniti perché è appena stato rilasciato da una prigione argentina dove è stato detenuto per due anni per violenze domestiche. E gli americani, si sa, su certe cose non scherzano affatto.

I partecipan­ti 1 2 3 4 5 6 7 8

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20 di effettuare il primo tiro del torneo. Quest’anno sono Jack Nicklaus, 84 anni, Gary Player, 88, e Tom Watson, 74. Che cosa succeda dietro le porte della sala nessuno lo sa con certezza, si possono immaginare i discorsi, le battute, la complicità. I ricordi. C’è gente che pagherebbe milioni per far parte di questo gruppo di eletti, finire la carriera senza Masters è un dispiacere che dura una vita e che ti viene ricordato ogni secondo martedì di aprile.

Tiger c’è Nella foto, in terza fila, c’è Tiger Woods. Lui ne ha vinti cinque, meglio solo Nicklaus con sei. Oggi giocherà tardi, alle 13.24 ore locali, le 18.24 in Italia. Nessuno

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crede in un miracolo, anche se lui sorride sornione e dice che se è qui è chiarament­e per vincere: «Penso che io abbia davvero la possibilit­à di conquistar­e il Masters per la sesta volta». Per lui è il torneo numero 26, solo una volta non ha passato il taglio, gli è successo quado era ancora dilettante nel lontanissi­mo 1996. Da allora una striscia di 23 passaggi al week end, dovesse farlo anche stavolta stabilireb­be il record assoluto superando il primato che per il momento condivide con Gary Player e Fred Couples. Ha 48 anni, una fiducia infinita in sé stesso ed è ancora il centro di gravità emozionale del mondo del golf. Oggi la gente guarderà soprattutt­o lui, e se forse nessuno si aspetta davvero che sia proprio Tiger a scegliere il menù della prossima cena – a proposito, la prima volta propose cheeseburg­er, patatine fritte e milkshake, del resto aveva solo 22 anni – è innegabile che il Masters numero 88 abbia lui in copertina. Perché va bene Scheffler, va bene McIlroy, ma basta che Tiger sia in campo per diventare immediatam­ente il centro dell’attenzione.

TIGER

 ?? ?? Gary Player Tommy Aaron Ben Crenshaw Jon Rahm Il chairman del club Fred Ridley Jack Nicklaus Raymond Floyd Dustin Johnson 9 Adam Scott Zach Johnson Trevor Immelman Fuzzy Zoeller
Ian Woosnam Mike Weir Jose Maria Olazabal Craig Stadler 17 Fred Couples 18 Mark O’Meara 19 Jordan Spieth Tiger Woods 21 Bernhard Langer 22 Tom Watson 23 Patrick Reed 24 Danny Willett Charles Coody 26 Scottie Scheffler 27 Vijay Singh 28 Hideki Matsuyama 29 Larry Mize Charles Schwartzel 31 Bubba Watson 32 Nick Faldo 33 Phil Mickelson Sergio Garcia
Gary Player Tommy Aaron Ben Crenshaw Jon Rahm Il chairman del club Fred Ridley Jack Nicklaus Raymond Floyd Dustin Johnson 9 Adam Scott Zach Johnson Trevor Immelman Fuzzy Zoeller Ian Woosnam Mike Weir Jose Maria Olazabal Craig Stadler 17 Fred Couples 18 Mark O’Meara 19 Jordan Spieth Tiger Woods 21 Bernhard Langer 22 Tom Watson 23 Patrick Reed 24 Danny Willett Charles Coody 26 Scottie Scheffler 27 Vijay Singh 28 Hideki Matsuyama 29 Larry Mize Charles Schwartzel 31 Bubba Watson 32 Nick Faldo 33 Phil Mickelson Sergio Garcia

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