La Gazzetta dello Sport - Cagliari
«AL GIRO LA PRIMA ROSA POI ALL’OLIMPIADE FARÒ SOLTANTO LA PISTA» La scelta
uardare avanti. Sempre. Lo sa bene Jonathan Milan. L’olimpionico del quartetto a Tokyo 2021 è già concentrato sul prossimo appuntamento: il Giro d’Italia, che scatterà il 4 maggio a Venaria Reale (Torino). Ieri il 23enne di Tolmezzo era alla presentazione della 19a tappa (Mortegliano-Sappada), tutta nel suo Friuli. La caduta alla ParigiRoubaix è già acqua passata, restano solo le ammaccature: «Ho dolore al collo, ai fianchi, alle spalle e alle caviglie. E poi ho una botta al ginocchio sinistro, ma poteva andare peggio».
▶Milan, che bilancio dà della sua Campagna del Nord?
«Sicuramente ho fatto uno step in avanti rispetto all’anno scorso. Sono davvero contento. Volevo essere pronto per questi appuntamenti e credo che soprattutto alla Gand-Wevelgem mi
sono battuto bene in aiuto a Pedersen. Questa, insieme all’Attraverso le Fiandre e alla Roubaix, sono corse che in futuro vorrei affrontare con qualche ambizione in più».
▶E
«Sono cose che possono succedere, anche se forse me lo potevo aspettare su un tratto di pavé. Ci sono rimasto un po’ male perché vedevo quanto fosse motivato il team. Mi è dispiaciuto ritirarmi, ma è stata la scelta migliore. È una gara che adoro, ero andato a provare il percorso. Non mancherò di riprovarci nei prossimi anni».
la caduta alla Roubaix?
▶In
queste corse ha potuto vedere da vicino un campione del calibro di Van der Poel. Che impressione le ha fatto?
«È fortissimo. Non si smentisce, era uno dei grandi favoriti e si è visto il suo valore, chapeau».
▶Tra queste corse quale si sente cucita addosso per le sue caratteristiche?
«Se devo fare una classifica, parto più a sud: la Milano-Sanremo. Poi nell’ordine Gand e Roubaix».
▶Come sta preparando il Giro d’Italia?
«Cinque giorni di recupero dopo la Roubaix e poi riprenderò ad allenarmi. In questo periodo farò anche tre giorni in pista a Montichiari, indicativamente dal 20 al 23 aprile, per richiamare lo spunto veloce e la forza».
▶Sul “Garibaldi” del Giro 2024 su quale tappa ha scarabocchiato il circoletto rosso?
«Beh, la prima tappa con arrivo a Torino non sarebbe male. Dal giorno dopo, con le salite, farò fatica a stare con i primi. Vincere il primo giorno significa anche indossare la maglia rosa».
Parigi 2024: pista, strada o entrambe? Ha sciolto le riserve?
«La Federazione mi ha chiesto di scegliere, perché visto il calendario ravvicinato della prova su strada e del quartetto era impensabile affrontarle entrambe. Così ho scelto per la pista (il quartetto azzurro ha vinto l’oro a Tokyo, ndr)».
questi giorni ci sono state brutte cadute che hanno messo fuori gioco corridori importanti.
Da Van Aert a Vingegaard. I corridori rivedono le immagini o preferiscono evitare?
«Non è facile rivedere quel tipo di immagini. La caduta al Giro dei Paesi Baschi l’ho vista in differita, ma non è facile. Addirittura nell’Attraverso le Fiandre ho visto due compagni cadere. Ero nel panico».
▶Alla Liegi del 21 aprile andrà in scena la sfida tra Pogacar e Van der Poel. Pronostico?
«Dipende come si metterà la corsa ma vedo favorito Pogacar. Comunque con quei due sarà un bello spettacolo, da non perdere».
Le classiche, la caduta alla Roubaix: ora i grandi obiettivi «La tappa di Torino è per me. La Federciclo mi ha chiesto di scegliere: strada o pista. Io punto sul quartetto»
Parigi sarà la sua seconda esperienza olimpica. Tra i portabandiera azzurri si fa anche il nome di Sinner. Cosa ne pensa?
«Sarebbe fantastico, se lo merita. Jannik sta facendo la storia del tennis, in questi mesi ha conquistato successi importanti. Lo vedrei bene con la bandiera italiana alla cerimonia inaugurale del 26 luglio».