La Gazzetta dello Sport - Cagliari
Domina tra i fischi e Luis Alberto saluta «Voglio rescindere»
Salernitana stesa, però è contestazione Lo spagnolo: «Non chiedo un euro al club»
Che feeling
(PT) 3R
LAZIO (3-4-2-1) Mandas; Patric, Casale, Gila (dal 39’
s.t. Isaksen); Marusic (dal 13’ s.t. Hysaj), Vecino (dal 35’ s.t. Rovella), Kamada, Lazzari; F. Anderson, Luis
Alberto (dal 35’ s.t. Cataldi); Castellanos (dal 35’ s.t. Pedro) PANCHINA: Sepe, Renzetti, A.
Anderson ALLENATORE: Tudor ESPULSI nessuno AMMONITI nessuno
CAMBI DI SISTEMA: nessuno BARICENTRO: BASSO (48.5m)
SALERNITANA (3-4-2-1) Costil; Gyomber, Boateng (dal 1’ s.t.
Manolas), Pirola; Zanoli (dal 1’ s.t. Sambia), Coulibaly, Maggiore (dal 1’ s.t. Legowski), Bradaric; Tchaouna, Candreva (dal 40’ s.t. Martegani); Ikwuemesi (dal 31’ s.t. Weissman) PANCHINA: Ochoa, Allocca, Pasalidis, Simy, Gomis, Fazio, Pellegrino, Pierozzi, Vignato ALLENATORE Colantuono
ESPULSI nessuno AMMONITI Coulibaly per gioco
scorretto
CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO: BASSO (50.2m)
ARBITRO Zufferli di Udine
VAR Paterna di Teramo NOTE spettatori 30 mila circa,
incasso n.c. Tiri in porta: 8-4. Tiri fuori: 8-3. In fuorigioco: 3-0. Angoli: 9-0. Recuperi: p.t. 3’; s.t. 5’ ischi e gol, mugugni e promesse di spettacolo. Ma soprattutto annunci di addii. Non c’è pace per la Lazio neanche nella sera in cui torna alla vittoria, tiene viva la speranza europea e, per la prima volta in stagione, segna quattro gol. Il largo successo sulla Salernitana non basta infatti a placare l’ira della curva e l’indifferenza del resto dello stadio, ancora feriti dall’atteggiamento avuto dalla squadra biancoceleste nelle ultime partite (il derby soprattutto) e, più in generale, nell’intera stagione. La contestazione, che accompagna l’intera partita, ha come bersaglio giocatori e società e risparmia il solo Tudor che, essendo appena arrivato, gode ancora di una comprensibile immunità.
FLuis se ne va Ma a rendere il clima ancora più torbido provvede Luis Alberto al termine della partita. Forse piccato dalla contestazione o semplicemente infastidito dalle critiche che gli sono piovute addosso nelle ultime settimane, il Mago annuncia il suo addio alla Lazio a fine stagione. E lo fa senza giri di parole: «Non so quale sia il progetto per il futuro, so solo che io non ne farò parte. Questa è la mia ultima stagione con la Lazio, non voglio più un euro. Ho già chiesto la rescissione. I prossimi quattro anni li lascio ad altri. Giusto farmi da parte da questo club che mi ha dato tanto. I miei stipendi li prenderanno altri giocatori». In pratica, a distanza di un mese da quelle di Sarri, arrivano anche le “dimissioni” di Luis Alberto. Che lo spagnolo fosse uno dei maggiori indiziati ad essere sacrificato a fine anno per dare il via ad un nuovo corso era noto, ma che la situazione precipitasse così all’improvviso in pochi l’avrebbero potuto prevedere.
Coppia vincente Ma Luis Alberto, oltre che del dopopartita, è il grande protagonista della serata anche in campo, in tandem con Felipe Anderson (il più fischiato dai biancocelesti perché ormai “promesso sposo” della Juventus). I due trequartisti illuminano la scena, divertono e si divertono, mandando in crisi una Salernitana che fa fatica a trovare le motivazioni, ma che a fare brutta figura non ci sta. Ma quando due giocatori così trovano l’ispirazione giusta e interagiscono alla perfezione diventa tutto più difficile. La squadra di Colantuono crolla già nel primo quarto d’ora. Colpita prima da Felipe (che ruba palla a Candreva e va a segnare con un’azione personale) e poi da Vecino sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Luis Alberto. I campani provano comunque a restare in partita e ci riescono grazie ad una combinazione
Maggiore-Tchaouna che porta al gol del 2-1. Ma poi si arrendono definitivamente di fronte alla nuova trovata della premiata ditta Luis Alberto-Felipe Anderson. Il Mago inventa e il brasiliano segna ancora (in Serie A non realizzava una doppietta dal 25 ottobre 2015). Nella ripresa la partita diventa pura accademia. Ma sono sempre quei due, Luis e Felipe, a fare le cose migliori e a sfiorare il quarto gol. Che arriva poi nel finale grazie al nuovo entrato Isaksen.
Ripartenza Attorno ai due giocolieri che inventano e ricamano gira una Lazio più viva e convincente rispetto alle ultime uscite, nonostante le numerose assenze cui deve far fronte Tudor. Il tecnico croato ha di che essere soddisfatto. Dopo i passaggi a vuoto degli ultimi 180 minuti, il suo progetto può ripartire. Anche se serviranno banchi di prova più consistenti di quello offerto ieri sera dalla Salernitana. Che dopo lo scatto d’orgoglio del match con il Sassuolo, all’Olimpico - dopo un inizio volitivo - alle prime difficoltà dà la netta sensazione di aver ormai già tirato i remi in barca.
TEMPO DI LETTURA 2’48” 5,5 MANDAS Spiazzato da
Tchaouna. Non diffonde sicurezza.
PATRIC Combattivo. Va anche in avanti con esperienza.
CASALE Dirige la retroguardia senza fronzoli.
6 GILA Non fa da barriera sul cross per il gol. Poi si riscatta da marcatore doc.
6,5 ISAKSEN Entra e segna.
6 MARUSIC Corre ma con meno ritmo de solito.
6 HYSAJ Entra subito nella gara. Temperamento e mestiere.
6,5 VECINO Vero tuttocampista. Dalla mediana si proietta in area anche a segnare.
6 ROVELLA Assist per Isaksen.
6,5 KAMADA Tiene la posizione e resta negli ingranaggi.
5,5 LAZZARI Non duella sul colpo di testa di Tchaouna. Rientra sulla sinistra.
LUIS ALBERTO Due reti nascono dalle sue intuizioni. Reattivo e dinamico. Costil gli nega il gol.
6 CATALDI Entra e fa il suo.
6 CASTELLANOS Sguscia per far sponda ma non riesce a trovare l’acuto personale. (Pedro s.v.)
6,5 ALL. TUDOR Tra infortuni ed esperimenti, la Lazio sta riacquisendo una sua manovra.
6,5 TCHAOUNA
COSTIL L’ultimo colpevole sui gol, ma qualcosa gli sfugge sempre.
5,5 Qualche impaccio iniziale, poi comincia a rimediare.
BOATENG Rispolverato per la sua esperienza. Macchinoso. Sostituito. 5,5 MANOLAS Entra per registrare la difesa. Qualcosa si vede.
5,5 PIROLA Felipe Anderson lo manda in ansia. Lotta sino alla fine. 4,5 ZANOLI Non dà la spinta che serve.
5,5 SAMBIA
SALERNITANA