La Gazzetta dello Sport - Cagliari
Il Como vede la A
SEGNANO I SOLITI DUE PROMOZIONE BLINDATA BARI ORA SONO GUAI Gabrielloni e Da Cunha, decisivi per la terza gara di fila, ringraziano gli assist di Cutrone La rivoluzione non premia Iachini: playout
l gol più pesante è arrivato dagli smartphone, e ha moltiplicato le emozioni. «Ha segnato la Ternana!»: quelli del Como hanno esultato ancora di più - coinvolgendo lo stupito gruppone di parenti e amici degli Hartono arrivati per l’occasione dall’Indonesia - e quelli del Bari sono caduti nella disperazione. Il 2-1 del campo era scritto, la classifica chiara: Como a +5 sulla Cremonese, quindi con la A in tasca (anche se il Venezia può tornare a -3), e Bari al playout, scavalcato dalla stessa Ternana. Potrebbe essere una giornata chiave.
Il protagonista Sarebbe potuta essere storica per Cutrone, che martedì è diventato papà e avrebbe voluto festeggiare con un gol. Invece, pur avendo mancato due occasioni, come tutti i genitori è già diventato altruista e oltre a dedicarsi ai primi giorni di Bianca Beatrice ha offerto due assist d’oro per Gabrielloni e Da Cunha. Ancora loro: i due gol delle ultime tre vittorie (nel filotto di quattro che ha dato lo scatto decisivo) hanno la loro firma. Contro il Bari il primo ha segnato di testa dopo cross di Cutrone da sinistra (fuga favorita da Matino fuori posizione), nella ripresa il secondo ha appoggiato in porta un cross rasoterra dalla destra (stavolta il difensore colpevole è stato Pucino, che non è salito tenendo tutti in gioco). Al Como è bastato per migliorare la classifica e la serie positiva interna: nel 2024 ha fatto 19 punti in 8 gare, il massimo.
Roberts e Fabregas hanno scelto un 4-4-2 molto basic: difesa solida, due mediani centrali a fare legna, due esterni frizzanti (più Da Cunha di Strefezza) ad accentrarsi per fare spazio alle discese di Iovine e Sala, e davanti due attaccanti molto affiatati. L’unico problema è che, con la partita in ghiaccio e in pieno dominio, la panchina ha scelto di cambiare troppo facendo perdere misure e tensione. Da qui il finale con un po’ di paura, ma anche con tanta gioia per quel gol arrivato da Cremona.
La delusione
Adesso il Bari ha paura: non perché fuori casa
non vince da ottobre, ma perché nelle ultime 8 gare ha raccolto solo 2 punti. E rischia la C. Per dare una scossa Iachini ha fatto una rivoluzione (8 giocatori nuovi rispetto all’ultima gara) e piazzato il pullman di 5 difensori davanti al semi-debuttante (ma efficace) Pissardo: peccato che un simile atteggiamento non abbia avuto un’accettabile coesione tra reparti, soprattutto con un attacco che aveva interpreti scollegati dal contesto. Meglio è andata con i cambi, quando il Bari dal 55’ è parso più quadrato. Almeno è una squadra orgogliosa, che nel finale ha trovato il gol con Puscas (quarta rete al Como, e sempre ad aprile!) dopo ottima discesa di Ricci e respinta di Semper: lo stesso portiere gli aveva negato la rete mezz’ora prima. E nel recupero, se un paio di palloni buttati nel mischione fossero stati gestiti meglio, ci sarebbe anche potuto essere il miracolo, visto il calo di concentrazione del Como. Ma sarebbe stato troppo. Come eccessivo è stato quell’anziano e maleducato tifoso del Como che, dopo la gara, è andato a sputare ai giocatori del Bari.