La Gazzetta dello Sport - Cagliari
Tsitsipas esulta dopo la crisi «Posso tornare ancora grande»
Coach cambiati, il gossip con la Badosa, gli infortuni: batte Ruud e con il terzo trionfo scaccia le ombre
Sinner è cresciuto molto, sarà uno dei grandi favoriti anche sulla terra Stefanos Tsitsipas sull’azzurro battuto in semifinale
Il ritorno sull’Olimpo. Apollo Tsitsipas aveva portato il suo carro vicino al sole, fino al numero 3 del mondo, fino a una vittoria alle Atp Finals nel 2019 e a due finali Slam a Parigi (202 1) e in Australia (2023), ma poi era ricaduto pesantemente tra gli uomini normali. Dopo un anno orribile, in cui ha preso e ripreso più volte coach Philippousis per poi tornare tra le braccia di papà Apostolos, ha fatto i conti con il solito problema a un gomito ed è uscito pure dallo top ten in cui dimorava dal 2019. Ora Stefanos ritrova gli antichi tratti divini e per la terza volta si consacra principe di Montecarlo, torneo in cui aveva già trionfato nel 2021 e nel 2022. Una resurrezione in piena regola sulla superficie più amata, quella terra che permette al suo drittone pieno d’effetto di tenere gli avversari contro i teloni per poi aprirsi il campo e al suo bellissimo ma fragile rovescio a una mano di avere più tempo per impattare la palla senza perderne subito il controllo. Pur servendo solo il 48% di prime palle, Tsitsipas domina Casper Ruud, redivivo pure lui, perché quando il norvegese non mette la prima o accorcia troppo negli scambi da fondo, lo travolge con la sua superiore pesantezza del braccio.
Con i più grandi
Stefanos, che tiene un diario quotidiano di tutte le sue attività e finalmente ha allontanato le voci insane del gossip che lo tormentano dal giorno in cui si è messo con la spagnola Paula Badosa, torna così tra i primi 10 (oggi sarà numero 7) e soprattutto afferma di nuovo il suo status di califfo della polvere di mattone in vista di Madrid, Roma e Parigi, dove bisognerà tornare a fare i conti con lui. Intanto, raggiunge le 100 vittorie in carriera sul rosso, diventa il quinto giocatore dopo Nadal, Borg, Muster e Nastase a vincere almeno tre volte nel Principato e batte tre top 10 nello stesso torneo per la terza volta in carriera: «È incredibile, una vittoria totalmente inattesa prima di arrivare qui, visto che venivo da mesi molto difficili. Però mi sono sentito bene fin dalla prima partita, il mio livello di gioco è salito e tutto è venuto così naturale. Evidentemente lassù esiste un dio che mi ha assistito, questa Santissima Trinità (le tre vittorie nel torneo, ndr) mi dà emozioni incredibili, ho dimostrato che sono capace di tornare a fare qualcosa di grande». È vero, in semifinale probabilmente si sarebbe arreso a Sinner senza l’errore arbitrale, ma l’elogio che fa dello sconfitto il giorno dopo testimonia l’enorme rispetto: «Sinner è un ottimo tennista su tutte le superfici, può giocare bene ovunque. Sarà uno dei grandi favoriti sulla terra. Dall’ultima volta che avevamo giocato sul rosso il suo livello è cresciuto molto, è un giocatore decisamente migliore. Mi ha spinto al limite per batterlo». Il carro di Apollo vola di nuovo.