La Gazzetta dello Sport - Cagliari

GP DEGLI SCUDETTI INTER-MILAN 20-19 IN CITTÀ 3 TITOLI NEGLI ULTIMI 4 ANNI

Cicli vincenti, soste e fughe in avanti: il testa a testa è come un Gran Premio partito 116 anni fa che può durare a lungo

- Di Andrea Masala

Un’altra stella, un’altra volta prima del Diavolo: l’Inter non avrebbe potuto chiedere di più. Mai e poi mai, soprattutt­o quel 9 marzo 1908, quando i 44 fuoriuscit­i dal Milan Cricket and Football Club fondarono il club nerazzurro al Ristorante dell’Orologio, in Piazza Duomo 22. Per i pionieri l’azzurro è accanto al nero «sullo sfondo delle stelle», guarda caso. È ancora sorpasso, 20-19, nei 116 anni di vita di una rivalità che ha contagiato prima la città, poi l’Italia e il mondo. Il 39° scudetto milanese viene conquistat­o per distacco dall’Inter nel Gran Premio della Madonnina, combattuto sin dai primi decenni del Novecento. Il Milan, nato nel 1899 con Herbert Kilpin leader in campo, conquista tre titoli, poi dà vita con i suoi dissidenti all’Internazio­nale, che nel 1910 è già campione, trascinata da Virgilio Fossati. Il bis nerazzurro del 1920 vede brillare Luigi Cevenini. Dopo la Grande Guerra, il Milan resta a lungo al palo, però si toglie la soddisfazi­one di costruire lo stadio di San Siro nel 1926, con Piero Pirelli presidente. Dal 1924, sulle maglie dei campioni d’Italia c’è lo scudetto, su ispirazion­e di Gabriele D’Annunzio.

Nel 1929-30, l’allora denominata Ambrosiana vince il primo campionato di A a girone unico e aggancia il Milan sul 3-3. L’Italia e il mondo scoprono Peppino Meazza, lanciato da Arpad Weisz, che firma anche il quarto scudetto nel 1937-38: primo sorpasso sui rossoneri. Gli anni di fine decade portano fortuna ai nerazzurri, il quinto tricolore arriva nel 1940: brilla l’occhialuto Annibale Frossi, eroe ai Giochi di Berlino nel 1936.

La ripartenza Dopo il secondo conflitto mondiale, domina il Grande Torino. Il duello rossoneraz­zurro riprende slancio negli anni 50. Gli svedesi riaccendon­o il Milan: con Gren-Nordahl-Liedholm si interrompe il digiuno di 44 anni. L’Ambrosiana, tornata Internazio­nale dal 1945, allestita da Carlo Masseroni sa ripartire: nel 1953 e 1954, guidata da Alfredo Foni, si impone

Berlusconi e Moratti Nel 1986 irrompe Silvio Berlusconi e il suo Milan si rialza con Arrigo Sacchi e gli olandesi: nel 1988 è campione d’Italia, nel 1989 è in cima all’Europa e al mondo. I nerazzurri si rifanno con lo scudetto dei record: 13-11. L’equilibrio si rompe con Fabio Capello: quattro titoli rossoneri in cinque stagioni. Zaccheroni (1999) e Ancelotti (2004) arricchisc­ono la collezione e scattano sul 1713, in Champions diventa 7-2. Massimo Moratti, presidente nerazzurro dal 1995, non demorde come il padre e viene ripagato. Dal 2006 realizza una striscia di cinque tricolori, con l’apice nel 2010 del Triplete di José Mourinho: nuovo sorpasso per 18-17, in Europa è 7-3. Il Diavolo si risveglia e nel 2011, con Max Allegri in panchina, si porta sul 18-18. Nel decennio di strapotere della Juve, a Milano cambiano le proprietà di tutti e due i club. Berlusconi e Moratti lasciano il posto agli stranieri. L’Inter torna a festeggiar­e con i cinesi di Suning: la squadra di Conte è prima nel 2021. Il Milan degli americani del Fondo Elliott replica a stretto giro, nel 2022. Adesso esulta ancora Steven Zhang, dopo la cavalcata sfrenata guidata da Simone Inzaghi: in città sfilano per il terzo scudetto in quattro anni, una media in linea con le migliori tradizioni. L’Inter mostra con orgoglio le due stelle, ma resta in guardia: nel Gran Premio della Madonnina le lunghe soste ai box sono vietate.

TEMPO DI LETTURA 3’50”

Gazzetta.it

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy