La Gazzetta dello Sport - Cagliari
Proprietà straniera Ma finora solo allenatori italiani
Cercasi allenatore ambizioso, capace di lavorare con i giovani, disposto a condividere le sue decisioni con il club. Prego astenersi candidati da 8-10 milioni a stagione. Il cartello è metaforicamente appeso alla sede del Milan da giovedì sera, quando è stata tirata una riga sull’obiettivo Europa League, l’unico rimasto nella lista dei traguardi stagionali del Milan di Pioli. La società da quel momento ha deciso di guardare avanti e Gerry Cardinale è in città anche per questo, per parlare con Giorgio Furlani, Zlatan Ibrahimovic e Geoffrey Moncada. Primo punto in agenda: scegliere l’allenatore per il 2024-25. Julen Lopetegui e Paulo Fonseca sono in prima fila, perché su quei due nomi – soprattutto su Lopetegui – il Milan si è mosso già nei scorsi. Christophe Galtier e Marcelo Gallardo sono candidature alternative, non semplici per i loro contratti con Al Duhail e Al-Ittihad. La chiave è capire quale candidato convincerà di più Cardinale, Furlani, Ibrahimovic e Moncada. Cardinale, in particolare, ha già incontrato Lopetegui – meeting positivo – e potrebbe aver parlato anche con Fonseca.
Il West Ham Una scadenza, in questo senso, è più importante di altre. Il West Ham ha fatto una proposta a Lopetegui e vuole decidere presto sul prossimo allenatore, diciamo entro i primi giorni di maggio. In Inghilterra ieri si è scritto molto della candidatura per il West Ham di Ruben Amorim ma la palla è in mano ai rossoneri: anche se l’offerta dalla Premier League è inevitabilmente più ricca, Lopetegui finora ha aspettato il Milan.
Julen il basco Può essere il candidato giusto? Lopetegui di sicuro piace al Milan da tempo ed è sempre stato considerato il più interessante tra gli allenatori l sogno del Milan Primavera si è infranto su una roccia bianco e rossa. A Nyon, sotto un cielo nuvoloso come quello di Milano, l’Olympiacos ha vinto la prima Youth League della sua storia rifilando tre ganci sul volto di Abate. I rossoneri hanno ceduto all'ultima ripresa, dopo un percorso straordinario, ma il rimpianto sarà accompagnato dai nomi di Mouzakitis, Papakanellos e Bakoulas, i tre giustizieri greci.
Iliberi. Una libertà acquisita in modo molto particolare, a inizio agosto, a sei giorni dall’inizio della Premier League. Il Wolverhampton aveva ceduto Matheus Nunes, Ruben Neves, Raul Jimenez, Nathan Collins, Conor Coady, non sostituiti da arrivi paragonabili. Lopetegui ha tirato le somme e concluso: vado via. I Wolves, con Gary O’Neil in panchina, hanno reagito molto bene – undicesimo posto in Premier – ma il percorso di Lopetegui resta: arrivato a novembre 2022 per rimesi
È probabile che il successore di Stefano Pioli sulla panchina del Milan possa essere un tecnico straniero. Per il Milan di
La partita Gara senza storia. Dopo un primo tempo di soffe
La Primavera crolla in finale L’Olympiacos cala il tris
Lo spagnolo ha una ricca offerta dal West Ham però dà priorità ai rossoneri Da Ibra un nome alternativo?
Il gol del 2-0 proprietà americana sarebbe una novità, e non solo per RedBird: da quando al timone del club di via Aldo Rossi ci sono proprietari stranieri, infatti, sono stati scelti solo allenatori italiani. Montella e poi Gattuso nella gestione cinese di Li Yonghong (2017-18), Giampaolo e poi Pioli durante il quadriennio americano di Elliott (201822). sollevare una squadra ultima, è riuscito a portare il Wolverhampton al tredicesimo posto.
Paulo il portoghese Fonseca ha sette anni di meno, ha allenato al Porto (come Lopetegui), al Braga, allo Shakhtar, alla Roma e ora al Lilla. Lo scorso anno ha chiuso quinto in Ligue1, ora è quarto con una partita da recuperare, pronto a superare il Brest per entrare in zona Champions. La partita si giocherà in questi giorni, con Lopetegui e Fonseca liberi: uno è fermo, l’altro ha il contratto in scadenza con il Lilla. L’ingaggio per entrambi non sarebbe un problema: con Lopetegui si è discusso di un accordo vicino ai 4 milioni, con la possibilità di firmare un biennale con opzione per un terzo anno. Piuttosto, è possibile che in questa storia presto o tardi spunti un Mister X, un candidato alternativo, magari spinto da Zlatan Ibrahimovic, che ha voce in capitolo. La settimana dirà parecchio.
TEMPO DI LETTURA 2’40” renza, il Milan ha capitolato in appena sette minuti. Mouzakitis ha piazzato il rigore all'angolino al 58' dopo il tocco di braccio di Stalmach, poi Papakanellos ha raddoppiato al 61' dopo una brutta palla persa da Nsiala. Al 66', infine, Bakoulas ha punto Raveyre in rovesciata sotto gli occhi di un parterre de rois di tutto rispetto sugli spalti: Vieira, Figo, Cech, Bierhoff e il presidente della Uefa Aleksander Ceferin. Al fischio finale hanno pianto in tanti, italiani e greci. Anche Abate aveva gli occhi lucidi: «Sono felice del nostro cammino - ha raccontato l'allenatore rossonero nel post partita - i ragazzi si porteranno dietro
rossoneri questo percorso per tutta la vita. Per il resto, è stato un match equilibrato deciso da un episodio, ovvero il calcio di rigore. Peccato aver incassato subito anche il secondo gol, avevamo tutte le qualità per ribaltare la sfida». Il più orgoglioso resta Sotiris Sylaidopoulos, l’allenatore dei greci capace di agguantare il primo trofeo. Questo tris è soprattutto merito suo. E ha confermato che l'Italia porta bene: prima del Milan aveva eliminato Lecce e Inter. Nel pantheon c'è anche lui.
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