La Gazzetta dello Sport - Cagliari

DE ROSSI «Siamo delusi non distrutti: la corsa è ancora lunga»

DDR recrimina sul cartellino a Paredes: «Ha cambiato il clima. Il 3-1 ci ha tagliato le gambe»

- Di Andrea Pugliese

è da gestire la seconda sconfitta in campionato e preparare un trittico di partite niente male, tra Udinese, Napoli e Leverkusen. Ma c’è soprattutt­o da lavorare sulla testa, come sempre fa Daniele De Rossi, nel bene e nel male. «Siamo stati un po’ meno brillanti di altre volte, ma di fronte avevamo una squadra che si muove tanto e gioca bene – dice l’allenatore della Roma - Sbloccarla ci avrebbe certamente dato una marcia in più, fino al gol del 3-1 è stata una sfida equilibrat­a. Poi quel gol ci ha tagliato le gambe e la differenza è sembrata più netta».

C’Nervosismo

Anche perché la Roma si è innervosit­a subito per il cartellino di Paredes, considerat­o non giusto, dopo pochi minuti di gioco. «Un po’ di nervosismo c’è stato, ma non ci è stato fischiato contro un rigore inesistent­e, né ci è stato cacciato un giocatore. Insomma, dovevamo gestire meglio alcune situazioni, anche se poi non è che i miei giocatori abbiano sbroccato, la squadra non è andata fuori di testa». Poi la carezza e il ritorno alla vena di De Rossi. «Io voglio anche giocatori che si innervosis­cano, la protesta la trovo anche una cosa sana, io lo facevo. Non sono un prete né un chierichet­to, mi piacciono i calciatori a cui salta la mosca al naso se vedono qualcosa che non gli va bene. Maresca? Se c’erano dei pregressi con la Roma mi dispiace, nell’intervallo gli ho detto che quel cartellino a Paredes ha cambiato un po’ l’atmosfera. Ma non abbiamo certo perso per colpa dell’arbitro».

La partita E allora l’analisi, con la Roma che ha probabilme­nte pagato anche la grande fatica profusa contro il Milan. «Il Bologna non ha rubato niente – continua De Rossi - Altre volte abbiamo vinto delle partite in cui eravamo stati perfetti sottoporta e l’avversario magari aveva tirato più di noi. Se vogliamo continuare questa rincorsa dobbiamo essere bravi a gestire i momenti, non prendere gol al 44’. O magari renderci conto che dopo il 2-1 l’inerzia è dalla tua parte, senza scoprirci troppo. Forse non eravamo pronti per una partita di rincorsa, ma non ho visto giocatori particolar­mente stanchi, eccetto Abraham. Tammy ha fatto una partita onesta, ci sta però che sia meno brillante dopo un infortunio così lungo. Sono felice per il gol di Azmoun, lui è diverso da Abraham e Lukaku, ci sarà sicurament­e molto utile».

HA DETTO

Non possiamo innervosir­ci per un giallo sbagliato, dobbiamo sapere gestire i momenti

L’Udinese? Non sarà facile dopo due giorni, facciamo finta sia una partita di Europa League

Il trittico Ed allora ora tre partite chiave: Udinese, Napoli, Leverkusen. «Dal punto di vista delle energie non siamo stati molto aiutati, ma lasciamo stare… Giocare venti minuti a Udine non vuol dire fatica, è il discorso dello spostament­o che non è semplice. La corsa è ancora lunga in campionato e anche in coppa, dove ci mancano due battaglie per arrivare in finale». E il duello con l’Atalanta rischia di diventare doppio. «Noi rispettiam­o tutti. Dobbiamo correre, mancano poche partite, tutte difficili. Ma abbiamo perso una partita: usciamo dispiaciut­i, non distrutti».

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Battuta

d’arresto

Motivazion­i «Ora Udinese e Napoli, e in coppa ci mancano due battaglie per arrivare in finale»

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