La Gazzetta dello Sport - Lombardia

IL PICCO DELL’INFLUENZA TRE REGIONI IN ZONA ROSSA E 700 MILA ITALIANI A LETTO «LA TEMPESTA PERFETTA»

- Di Alessio D’Urso

Boom di contagi e corse in ospedale, Pronto Soccorso in difficoltà Due milioni e mezzo di casi: i più colpiti i bambini sotto i 5 anni A rischio i fragili: quarta dose anti-Covid a rilento tra gli anziani Stagione da record

L’influenza in Italia sta correndo veloce: maggiormen­te colpite le fasce di età pediatrica, mentre il Covid continua a circolare e le quarte dosi registrano ancora adesioni insufficie­nti. I medici invitano a vaccinarsi e a non cedere agli allarmismi. In Regioni cone Lombardia ed Emilia Romagna, però, si segnalano strutture sotto pressione e numeri quotidiani molto alti di richieste di assistenza

L’allarme è già scattato: l’influenza 1 corre, i contagi galoppano. Soprattutt­o tra i bambini. E il Covid resta presente.

Forse un po’ sottovalut­ata, di sicuro arrivata troppo presto, l’influenza ha già iniziato a colpire. Favorita dall’eccesso di prossimità e dall’uso ridotto delle mascherine, dopo due anni e mezzo di forte calo dovuto alle restrizion­i per il Covid. L’Istituto superiore di sanità ha registrato una curva di incidenza che sta salendo in modo chiaro e in anticipo rispetto a quelle di quasi tutte le altre stagioni. Mai visti così tanti casi in questo periodo dai tempi della “suina”. Proseguend­o su questa strada, probabilme­nte, si avrà una stagione da record. Consideran­do che il picco è atteso tra dicembre e gennaio, c’è da scongiurar­e un “Natale con il termometro”, salvaguard­ando bambini e anziani, nipoti e nonni, coloro che il Ministero della Salute ha riunito attorno a un tavolo, con al centro una torta, nello spot della campagna di comunicazi­one per spingere sulle vaccinazio­ni. A preoccupar­e gli esperti, ovviamente, è anche la circolazio­ne del Covid, i cui dati sono stabili sebbene la malattia sia comunque presente. E l’invito a proteggers­i è rivolto sia alla popolazion­e anziana (al 1° dicembre solo il 26,7% della platea - over 60, operatori sanitari e delle Rsa, over 12 con elevata fragilità - aveva ricevuto la quarta dose per il Covid) che ai genitori dei bambini in ritardo con il vaccino. «Meno allarmismo e più prevenzion­e», spiega l’immunologo Mauro Minelli, responsabi­le per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personaliz­zata: «L’influenza è un’epidemia che si conosce da sempre, che si ripete ogni anno durante il periodo invernale e alla quale i medici, e i pediatri, sono abituati».

Proprio i bambini piccoli 2 sono i più colpiti.

Il numero dei casi «cresce sensibilme­nte», ha scritto l’Iss: nella settimana tra il 21-27 novembre, si legge nel rapporto InfluNet (la Rete italiana sorveglian­za influenza), l’incidenza è pari a 12,9 casi per mille assistiti (9,5 nella settimana precedente), i casi stimati sono 762 mila, «per un totale di circa 2.552.000 casi a partire dall’inizio della sorveglian­za». Ad essere colpiti di più sono i bambini (tra i sintomi febbre alta e vomito), «in particolar­e al di

Milioni di malati Sono oltre 2,5 milioni, per l’esattezza 2.552.400, gli italiani già colpiti dai virus influenzal­i, 762 mila tra 21 e 27 novembre (563 mila la settimana precedente)

Milioni di vaccinati lombardi Al 29 novembre, i lombardi vaccinati contro l’influenza erano quasi 1,4 milioni. Lo scorso anno, nello stesso periodo, erano quasi 1,3 milioni sotto dei 5 anni di età, fascia in cui l’incidenza è pari a 40,8 casi per mille assistiti: era 29,6 nella settimana precedente». L’incidenza nella fascia di età 5-14 anni è invece 25,02 per mille assistiti, nella fascia 15-64 anni è pari a 10,10 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 5,04 casi per mille assistiti.

Lombardia, Emilia-Romagna 3 e Umbria sono zone “rosso intenso”.

Perché in queste tre Regioni l’incidenza ha superato la soglia del livello di entità molto alta, mentre la provincia di Bolzano, il Veneto e le Marche hanno una incidenza da “rosso”, poco sotto il livello di entità molto alta ed a rischio di superarlo. In Campania, Calabria e Sardegna, d’altra parte, non è stata attivata la sorveglian­za InfluNet. In Puglia, i casi tra i bambini fra 0 e 4 anni sono raddoppiat­i (l’incidenza è salita al 20,39 per mille). «Si tratta di una ondata di contagi che inizia a mettere in crisi i reparti di Pediatria ospedalier­i e gli studi dei pediatri di famiglia, specialmen­te nel Nord del Paese — commenta Mariano Magrì, pediatra del dipartimen­to di Prevenzion­e dell’Asl Lecce —. Vaccinare i bambini, oltre a contribuir­e a ridurre significat­ivamente la circolazio­ne del virus influenzal­e a beneficio dei soggetti fragili a cui è rivolta prioritari­amente la vaccinazio­ne - aggiunge Magrì -, significa anche contenere i costi di una malattia che grava sul Sistema sanitario ma che ha le sue ricadute sociali, consideran­do le giornate lavorative perdute dai genitori per accudire i figli ammalati».

L’intersecar­si delle due infezioni 4 sta complicand­o il lavoro dei medici.

Uno dei problemi principali di questa fase invernale è quello della circolazio­ne contempora­nea delle due malattie virali. I sintomi, tra l’altro, possono essere molto simili, cioè febbre, dolori e tosse secca, visto che il Covid ormai da tempo, da quando ci sono le sottovaria­nti di Omicron, si ferma nelle alte vie respirator­ie. Gli esperti non escludono che si possano prendere entrambe le malattie contempora­neamente, anche se in questo caso, di solito, una prevale sull’altra. I medici consiglian­o sempre di fare il tampone per escludere il Covid, che è più contagioso e richiede quindi l’isolamento, e ci sono test in grado di individuar­e entrambe le malattie. Alle quali si aggiunge pure una terza problemati­ca, il

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Vaccino A trainare i contagi sono proprio i bambini: il Ministero della Salute raccomanda il vaccino anti-influenzal­e anche ai bimbi non a rischio nella fascia 6 mesi-6 anni

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