La Gazzetta dello Sport - Lombardia

Codice di giustizia sportiva della Figc Gravina: «Bisogna andare più veloci»

- Di Elisabetta Esposito e Valerio Piccioni ROMA

De Laurentiis presidente Napoli

Il mezzo miliardo di tasse rinviate da pagare è ancora l’incubo del calcio profession­istico. La scadenza del 22 dicembre si avvicina e il tira e molla sulle modalità della rateizzazi­one, probabilme­nte la strada che sceglierà la maggioranz­a dei club, è ancora in corso. Da una parte la Lega di Serie A che chiede versamenti spalmati senza interessi e sanzioni, dall’altra il governo guidato da Giorgia Meloni che dice no, o meglio precisa: il calcio e tutto lo sport vanno trattati come tutti gli altri ambiti della vita del Paese. Tradotto: al momento attuale la prospettiv­a più probabile è che i club debbano pagare sui vari fronti fiscali e previdenzi­ali il tre per cento di multa per accedere al meccanismo delle rate in 5 anni.

Contraddiz­ione Riavvolgia­mo il nastro. Nella commission­e del bilancio del Senato, otto giorni fa, il presidente della Lega di Serie A Lorenzo Casini era andato all’attacco denunciand­o la contraddiz­ione fra i provvedime­nti precedenti, la sospension­e dei versamenti per salvaguard­are la liquidità del sistema stremato dalle perdite del Covid, e l’aut aut di queste settimane, con l’obbligo a versare tutto e quindi a far entrare dalla finestra ciò che avevi cacciato dalla porta, cioè i soldi per mandare avanti un sistema fortemente  Era pienissimo ieri il Salone d’Onore del Coni, segno che la giustizia sportiva è un tema sempre più centrale nel mondo del calcio e dello sport. Qui è stato presentato infatti il «Codice di giustizia sportiva Figc», a cura dell’avvocato della Federcalci­o Giancarlo Viglione e edito da Giuffrè Francis Lefebvre. Presenti tra le tante autorità anche il

La novità Presenti il ministro Abodi e il presidente Figc, Gravina ministro dello Sport Abodi, il viceminist­ro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, il presidente del Coni Malagò e quello della Figc Gravina, che ha detto: «La giustizia sportiva è un caposaldo del nostro ordinament­o, ma ci sono delle criticità: cinque gradi di giudizio sono troppi. Bisogna accelerare per dare la certezza del diritto».

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