La Gazzetta dello Sport - Lombardia
Pacchetto Abodi Nuovi diritti tv e competitività
ieccolo, il «pacchetto competitività del calcio». Andrea Abodi ne parla a tu per tu con Gabriele Gravina alla fine della presentazione della pubblicazione del Codice di giustizia sportiva da parte dell’editore Giuffrè. Il ministro dello Sport e il presidente della Federcalcio prima provano a discuterne sul palco del salone d’onore del Coni. Poi, inevitabilmente assediati dai giornalisti, cercano una stanza per poter discutere con più calma. E lo fanno. Una mezz’ora o poco meno in cui si parla di parecchie cose. Ma soprattutto dell’idea che ci possa essere un provvedimento legislativo capace di andare oltre l’emergenza. Che cosa ci dovrà essere dentro? Tutto ciò che può liberare energie e risorse per il sistema calcio, e in particolare per la serie A. Nel contenitore c’è una lista di priorità che partono soprattutto da due cose: il cambiamento della legge Melandri, in particolare sull’assegnazione dei diritti televisivi, e il varo di una serie di norme stringenti anti pirateria,
Runa zavorra pesantissima in Italia per la salvaguardia e il rilancio del prodotto calcio.
Scommesse Ma è probabile che nella discussione siano entrati altri argomenti anche su sollecitazione di Gravina. Si sa che la Federcalcio insiste sulla possibilità di un prelievo su quel gettito (nel 2021 le giocate sul calcio hanno portato all’Erario più di 300 milioni) che possa essere messo a disposizione dello sport e in particolare del calcio. Un sistema che era già stato adottato ai tempi di Spadafora ma con cifre più contenute di quanto si era inizialmente previsto (90 milioni in due anni). L’altro tema è quello del divieto di sponsorizzazione per le aziende di betting, che secondo la Lega costa al sistema 100 milioni a stagione. Non si tratterebbe di una cancellazione, ma di un «contenimento» del divieto all’insegna del «una cosa è l’azzardo un’altra l’abilità».
Il ministro dice sì ai contratti più lunghi, ma con altre norme e senza «fughe in avanti»
Colloquio con Gravina. Fra le proposte anche un prelievo sulle cifre delle scommesse
Per il Covid abbiamo avuto meno spettatori e riduzioni di sponsor: il mercato così si è sgonfiato
Niente fughe in avanti Ma il problema riguarda non solo il merito, ma anche il metodo. Cioè: oltre a definire quali argomenti saliranno a bordo, bisognerà vedere con quali mezzi si viaggerà. I tempi della Legge di Bilancio sono troppo stringenti. C’è la possibilità del decreto Aiuti quater, ma l’ipotesi è quella di un provvedimento a parte. Ecco perché Abodi e in generale il governo, hanno visto con contrarietà l’iniziativa del doppio emendamento patrocinato da Lotito. «Sono per un tavolo istituzionale. Senza fughe in avanti». Un’allusione senza nome e cognome, dove però è facile intuire un riferimento al presidente-senatore. L’aumento da tre a cinque anni della durata massima del contratto per la cessione dei diritti tv è materia condivisa, peraltro questa opportunità esiste già per i diritti esteri. Ma va inserita in un quadro di misure sul complesso del sistema. Il famoso «pacchetto» su cui il ministro sta lavorando. Senza «fughe in avanti».
Urbano Cairo l calcio non merita aiuti, ma ha bisogno di essere aiutato». Urbano Cairo torna a commentare gli emendamenti presentati in Parlamento per sostenere il calcio. «È vero ammette il presidente del Torino e di Rcs MediaGroup -, il mondo del calcio negli ultimi anni, con i suoi eccessi, ha commesso degli errori, per esempio strapagando i giocatori, ma ha avuto anche dei problemi innegabili». Uno soprattutto: «Il Covid, che ha colpito tanti settori, non è certamente il calcio ad averlo voluto. Di conseguenza abbiamo avuto meno spettatori allo stadio e riduzioni di sponsorship. Il mercato così si è totalmente sgonfiato, compreso il valore dei giocatori che le società magari contavano di vendere. Non dobbiamo dimenticare che il calcio mantiene gran parte dello sport dando un contributo alla fiscalità che equivale al 70% del settore. Ribadisco: non meritiamo di essere aiutati, ma ne abbiamo bisogno per via delle penalizzazioni subite. Non abbiamo ricevuto un singolo aiuto, contrariamente ad altri settori, come ad esempio il cinema. E lo dico da cinefilo e amante delle serie televisive: non è giusto che il cinema abbia avuto quasi un miliardo di aiuti con il tax credit (la possibilità di compensare debiti fiscali per un credito maturato a fronte di un investimento nel settore, ndr )e il calcio zero. Anche il cinema ha attori strapagati come i nostri atleti, anche il calcio ha bisogno di essere aiutato».
«ILegge Melandri Un salvagente potrebbe arrivare pure dal prolungamento della durata dei contratti televisivi, attualmente rinegoziati ogni tre anni, attraverso una modifica della Legge Melandri. Per Cairo sarebbe «un’idea positiva. Un broadcaster, come ad esempio Dazn, o Sky se decidesse di tornare in corsa, ne gioverebbe senz’altro. Su cinque anni magari il primo anno ci andrebbe a perdere, il secondo andrebbe in pari, il terzo ci guadagnerebbe compensando le perdite del primo anno. E ovviamente un pacchetto di cinque anni permetterebbe di ottenere dalle tv un’offerta un pochino più rotonda, che farebbe il bene del calcio».
Il Toro Nel corso della serata di presentazione del calendario 2023 di For Men, testata di cui è editore, c’è più di un pensiero anche per il Torino, che torna a scaldare i motori dopo le vacanze mondiali, in attesa del ritorno in campo in Serie A, previsto per il 4 gennaio alle 14.30, in casa contro il Verona: «Abbiamo certamente fatto un buon inizio di campionato», spiega Cairo. «Dopo le prime 15 giornate siamo al nono posto a 21 punti. Abbiamo giocato buonissime partite, alcune le abbiamo pareggiate e avremmo dovuto vincerle, altre le abbiamo perse immeritatamente, ma ne abbiamo comunque vinte tante. Quindi siamo soddisfatti». Merito anche di un mercato che ha alzato il tasso tecnico della rosa a disposizione di Ivan Juric: «La sessione estiva ha dato buona linfa al nostro allenatore, che è molto bravo anche a sviluppare i talenti sia dei giovani che dei meno giovani. Ha recuperato anche alcuni giocatori in difficoltà, vedi Rodriguez che sta facendo un gran Mondiale. Sono molto contento di veder tanti granata in Qatar. Mi dispiace per l’eliminazione della Serbia di Lukic, Radonjic e MilinkovicSavic. Io faccio il tifo per i miei giocatori».
I diritti tv? Con un pacchetto di cinque anni si potrebbe avere un’offerta più rotonda
«Il calcio mantiene gran parte dello sport. Va sostenuto come è stato fatto con cinema e tv»
«Negli ultimi anni sono stati commessi errori, per esempio strapagando i giocatori»
Granata dal 2005 Urbano Cairo, 65 anni, dal 2005 è proprietario e presidente del Torino