La Gazzetta dello Sport - Lombardia

Oggi si svela la prima Maserati per la Formula E

Ferrari-Vasseur, la rivoluzion­e è dolce Il francese sempre più favorito come team principal: cambi graduali e torna il d.t.

- Di Luigi Perna s TEMPO DI LETTURA SPORT INVERNALI: LA DECISIONE DEL COLLEGIO DI GARANZIA

orse la realtà è meno nebbiosa di quanto sia apparsa dal comunicato con cui la Ferrari il 29 novembre ha annunciato di avere accolto le dimissioni di Mattia Binotto, effettive a partire da fine anno. In particolar­e aveva suscitato perplessit­à la frase di chiusura del documento: «Inizia ora il processo per identifica­re il nuovo team principal della Scuderia, che dovrebbe concluders­i nel nuovo anno». Ma come, si sono chiesti in tanti, la Ferrari cambia il numero uno della Gestione Sportiva senza neppure avere idea di chi lo sostituirà? In effetti sarebbe un bel salto nel buio, inaccettab­ile per un team con la storia e il prestigio del Cavallino. In realtà è molto probabile che le parole usate allora siano state volutament­e vaghe e indecifrab­ili. Non si voleva divorziare da Binotto facendo capire che c’era già il nome del prossimo sposo della rossa. Meglio l’incertezza apparente. Dietro alla cortina fumogena, ci sarebbe, al contrario, un piano ben definito e

Fmolto chiaro da parte del presidente John Elkann e dell’amministra­tore delegato Benedetto Vigna, suo punto di riferiment­o sempre più importante a Maranello. Il nome su cui si punterà dovrebbe essere lo stesso spuntato fuori dalle prime indiscrezi­oni per il dopo Binotto: cioè Frederic Vasseur, capo dell’Alfa Romeo, legato da rapporti profondi (anche per questioni di sponsor) con la galassia Stellantis. Conosciuto e apprezzato sia da Elkann sia dall’a.d. del gruppo Carlos Tavares.

Macchina Mancano ancora alcune settimane alla fine del mandato di Binotto, che sta continuand­o ad andare regolarmen­te in ufficio e questa settimana parteciper­à anche al Consiglio Mondiale della Fia a Bologna con la divisa Ferrari. Perciò è stato considerat­o inopportun­o anticipare l’annuncio del nuovo team principal in questa fase di interregno. Probabile che l’ufficialit­à ci sarà a gennaio 2023, senza lasciare passare altro tempo, anche perché a febbraio dovrà essere svelata la macchina per la prossima stagione e il 5 marzo ripartirà il Mondiale in

Bahrain. La vettura che nascerà sulla base della F1-75, vincitrice quest’anno di quattro GP, è già in fase di definizion­e avanzata. Telaio e motore sono stati deliberati, mentre si potrà ancora intervenir­e sull’aerodinami­ca, con il lavoro di sviluppo in galleria del vento. In questo senso, la transizion­e potrebbe avere ricadute negative, da scongiurar­e. L’interim vedrà impegnato lo stesso Vigna, attivo sul doppio fronte delle strategie aziendali per la produzione di serie e della F.1. Poi toccherà all’erede di Binotto guidare la squadra all’assalto del titolo che manca dall’ultimo trionfo iridato di Kimi Raikkonen (2007).

Squadra Non sarà una epurazione, ma una rivoluzion­e dolce quella che si prospetta. Non potrebbe essere altrimenti. Vasseur, uomo di corse con una

 MODENA (m.s.) La prima casa italiana a entrare in Formula E è pronta a svelare la livrea. Primo giorno di scuola per Maserati, la cui presentazi­one (oggi alle 18.30) coincide con il segnale del ritorno alle corse. Elettriche, per l’occasione. Non passerà molto per vedere le monoposto Gen 3 del Tridente in pista: dal 13 al 16 dicembre, Edoardo Mortara e Maximilian Günther, i due piloti Maserati 2023, saranno ai consueti test invernali a Valencia. Primo E-Prix il 14 gennaio a Città del Messico. lunga esperienza vincente nelle categorie inferiori, è un organizzat­ore che sa far funzionare un team. Lo scetticism­o riguarda il fatto che non abbia mai affrontato la sfida di una squadra di vertice come la Ferrari, dove la pressione fa rima con paura. Ma anche Christian Horner arrivava dal basso, quando Mateschitz gli diede in mano la Red Bull... La candidatur­a di Vasseur era stata presa in consideraz­ione da Elkann già nell’estate dello scorso anno, quando si valutavano alternativ­e a Binotto per il futuro. Con il suo arrivo, la Ferrari parlerà sempre più francese. Troverà Laurent Mekies, il racing director, e Charles Leclerc, pilota monegasco che aveva tenuto a battesimo in F.1 con l’Alfa nel 2018 e che ha visto come un leader fin dall’inizio. Un asse destinato a rafforzars­i. C’è invece il rischio che si indebolisc­a la posizione dell’altro pilota Carlos Sainz, pupillo di Binotto.

Direzione tecnica All’inizio Vasseur non dovrebbe portare con sé un gruppo scelto di “fedelissim­i”. Anche perché non c’è. Sceglierà i suoi soldati più fidati all’interno dell’organigram­ma attuale. Poi, dopo questo inevitabil­e ingresso in punta di piedi, apporterà cambiament­i graduali all’interno della squadra e della Gestione Sportiva. L’obiettivo, ovviamente, sarà migliorare le aree in cui la Ferrari ha mostrato più debolezze nel 2022, a cominciare dalle strategie al muretto. Ma il più grande cambiament­o sarà inevitabil­mente nella direzione tecnica, ruolo rimasto vacante durante i quattro anni da team principal di Binotto, che era rimasto il referente unico dei vari responsabi­li dei reparti telaio, aerodinami­ca e power unit. Possibile il ritorno di Simone Resta, d.t. di Alfa e poi Haas, nel frattempo rimasto sempre sotto contratto con la Ferrari. Nel corso della sua gestione, Binotto aveva decretato l’abbandono del modello di organizzaz­ione orizzontal­e, a forte accento italiano, voluto dal suo mentore Sergio Marchionne. Ma la svolta era stata solo un “lifting” di facciata. Ora quell’idea è definitiva­mente tramontata.

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