La Gazzetta dello Sport - Lombardia

«GRAZIE GENOA QUI HO RITROVATO ANCORA PIÙ LIBERTÀ CRESCIAMO INSIEME»

- GETTY

Genoa rappresent­a la soluzione ideale?

«Ascolti: al mio arrivo ho parlato con Gilardino, una persona bravissima, e gli ho detto che ero venuto qui perché desideravo tornare a giocare con la gioia addosso. L’inizio non è stato semplice. Ho faticato per colpa di un infortunio, poi c’è stata una ricaduta, ma sono stato bravo mentalment­e a non mollare. Credo che il mio campionato inizi adesso».

3 Contro il Torino, Gilardino l’ha messa più vicino agli attaccanti. Qual è la posizione per lei più congeniale?

«Proprio quella in cui ho giocato sabato scorso. Un po’ mezzala, un po’ attaccante. Ho giocato anche a sinistra, non mi era mai successo».

3Lei e Gilardino siete stati milanisti e ora siete genoani.

«In questi primi cinque mesi mi sono praticamen­te sempre allenato da solo. La molla per superare questo momento è stata l’entusiasmo della piazza, un numero record di abbonati, un entusiasmo pazzesco. Non che in rossonero mancasse, là ero al... top del top. Ma al Milan giocavo per non sbagliare, perché se commetti errori la gente ti critica, e io sono stato molto criticato. Ma mi fa piacere che oggi, quando incontro qualche tifoso milanista, mi ringrazia. Il mio lavoro alla fine è stato apprezzato. Ma volevo tornare a essere il giocatore di Crotone e pensavo che il Genoa potesse aiutarmi in tal senso. Avere la testa libera, fare le cose in modo naturale».

3Ha rimpianti per essere arrivato al top non giovanissi­mo?

«A volte penso che se avessi fatto un settore giovanile, anziché crescere giocando per strada in Brasile e facendo i tornei amatoriali, chissà come sarebbe stata la mia carriera. Ma nella vita le cose succedano quando è il momento. Se qualcuno dice che è accaduto tardi, io replico che era il momento giusto, avevo già famiglia, con la testa sul collo».

3 Lei arrivò in Italia la prima In gol volta nel 2011.

«Con mio fratello, ma non riuscii a fare il permesso di soggiorno. Allora mi ero messo a lavorare. Poi sono tornato a casa nel 2014 per sposarmi e di nuovo in Italia nel 2015, iniziando a giocare in Eccellenza. Perciò mi ritengo una persona normale, non riesco a vedermi idolo per altri. Certo, quando oggi riguardo le partite della stagione dello scudetto con il Milan mi emoziono, ma solo lì capisco di avere fatto qualcosa di grande».

3Quanto conta per lei la fede?

«È importanti­ssima. Prima di iniziare la carriera, dissi al pastore che volevo smettere con il calcio, preferivo che fosse lo Spirito Santo a guidarmi. Ma da lì si sono aperte tutte le porte, ho fatto un provino, mi hanno tesserato e la mia vita è cambiata».

3Il suo idolo calcistico?

«Ronaldo il Fenomeno. Mi fa piacere che lui sia presidente del Cruzeiro, la squadra per cui tifo da quando ero bambino».

3 Venite da cinque risultati utili

Mi ha frenato un infortunio Ora inizia il mio campionato

DOMANI

ROMA-VERONA ore 18 UDINESE-MILAN ore 20.45

DOMENICA 21 GENNAIO

FROSINONE-CAGLIARI ore 12.30 EMPOLI-MONZA ore 15 SALERNITAN­A-GENOA ore 18 LECCE-JUVENTUS ore 20.45

MERCOLEDÌ 14 FEBBRAIO

BOLOGNA-FIORENTINA ore 19

GIOVEDÌ 22 FEBBRAIO

TORINO-LAZIO ore 20.45

MERCOLEDÌ 28 FEBBRAIO

SASSUOLO-NAPOLI ore 18 INTER-ATALANTA ore 20.45

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Junior Messias, 32 anni: per il Genoa è scattato l’obbligo di riscatto dell’ex giocatore rossonero
GI GETTY Momento top Junior Messias esulta dopo la rete in Champions all’Atletico Madrid Junior Messias, 32 anni: per il Genoa è scattato l’obbligo di riscatto dell’ex giocatore rossonero
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dopo 5’ minuti Messias aveva segnato al suo esordio rossoblù contro la Roma

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