La Gazzetta dello Sport - Lombardia
Amian è un’idea forte Ma si inserisce il Nantes
Anche la Ligue 1 crea concorrenza per il francese in rotta con lo Spezia E per Castro il club insiste: soldi in più al Velez Sarsfield ma dilazionati al 2025
Nella scorsa notte, altri passi per Santiago Castro, acquisto in progress diventato ormai il titolo di una “telenovela”. L’impressione è che non salterà l’impalcatura edificata fino a qui dal Bologna: impalcatura che prevede un pagamento anche superiore alla clausola di 9,1 milioni ma dilazionata, cosa che non garba ancora al Velez (il giocatore arriverebbe a Pre-Olimpico concluso). Il club di Saputo, nel frattempo, non perde di vista l’idea di poter rinforzare anche la fascia destra difensiva, considerando una delle due volontà espresse da Motta, ovvero quella che coinvolge Kelvin Amian, ormai separato in casa-Spezia.
Pericolo Ligue 1
I fatti sono non in fase di definizione ma in fase di studio: perché se è vero che il giocatore ha rifiutato il Palermo (che ha proposto 3,5 milioni allo Spezia), è altrettanto vero che negli ultimi giorni la pistaBologna si era un po’ raffreddata per scarsa convinzione del club e per l’idea di Thiago stesso di non voler forzare l’operazione. Thiago si gode il momento - che dev’essere della risalita -, da oggi riprenderà a preparare i suoi (con un Karlsson in più e Zirkzee che rientrerà a San Siro contro il Milan dopo la squalifica) e intanto congela qualsivoglia voce inerente al proprio futuro. Ecco, in questo scenario ormai descritto una decina di volte si inserisce appunto Kelvin Amian, cercato appunto da Palermo, Genoa ma anche in patria. E forse è lì che si annida una possibile soluzione del rebus. «Sarebbe un calciatore molto funzionale per il nostro progetto tecnico, ma c’è ancora differenza tra l’offerta e la richiesta dello Spezia. Negoziamo - ha detto l’ad Claudio Fenucci -, penso che prima o poi riusciremo a definire l’operazione, forse nelle ultime ore di mercato». Amian si è messo muro-contro-muro con lo Spezia per essere trasferito, preferibilmente da Thiago ma anche in patria, visto che il Nantes (come il Montpellier) spinge un bel po’. L’idea di tornare in patria alletta il versatile difensore (centrale o laterale di destra), così come lo alletta Thiago Motta. Chi la vuole spuntare davvero?
ACQUISTI CESSIONI
TRATTATIVE
ACQUISTI CESSIONI TRATTATIVE ACQUISTI CESSIONI TRATTATIVE
Nella vittoria in tre set di Jannik Sinner su Karen Khachanov, c’è una cosa che più di altre mi ha colpito. Jannik, pur avendo avuto qualche problema con il servizio che sicuramente non ha mantenuto le percentuali abituali, ha tenuto sempre in mano la partita. Dall’inizio alla fine. Anche senza un colpo così importante non ha mai dato l’impressione di poter andare in grave difficoltà. Si tratta di un segnale parecchio significativo: infatti, non tutti i giorni un tennista riesce ad avere le stesse sensazioni sul dritto, sul rovescio, nei colpi di volo oppure sul servizio stesso. Nonostante questo, nonostante dunque un servizio non al top, è andata a finire che Sinner ha vinto tre set a zero contro il numero 15 del mondo. Ciò certifica, una volta di più, il valore e lo status che l’azzurro è stato capace di raggiungere. Si tratta della quarta vittoria di fila senza perdere neppure un set in questi Australian
Open, ma non è una cosa, questa, che bisogna glorificare, perché può sempre succedere che poi sia tu a subire una sconfitta per tre set a zero e tutto finisce. Bisogna valutare i giocatori incontrati e mille altre variabili. Ma non c’è
La Juve, c’è. Con la forza che è
Vlahovic è tornato ad altissimi livelli, ha tutto il repertorio del grande attaccante
riuscito a infonderle il suo allenatore, con la convinzione che è cresciuta di partita in partita. Già, perché l’impressione è che l’ambiente bianconero si sia sempre più convinto di poter davvero lottare per lo scudetto, contagiando definitivamente il suo pilota. Allegri ha spesso giocato in contropiede con le parole - molto più che sul campo, dove ha invece ricercato quell’equilibrio che è alla base di qualsiasi prestazione - ma in cuor suo ha finito da tempo per convincersi anche del centrocampista che rappresenta un elemento di assoluta originalità con le sue accelerazioni: cioè Rabiot. Eppure, anche senza il francese, la squadra ha macinato il gioco e le certezze degli uomini di D’Aversa, che per quasi un’ora ci hanno provato, per poi arrendersi a Vlahovic. Un centravanti ormai recuperato ad altissimi livelli. Già, perché nei suoi undici gol c’è tutto il repertorio del grande attaccante. Di destro, di sinistro, di testa: Dusan ora fa tutto con naturalezza, e con quell’egoismo che caratterizza i centravanti di razza. Lo hanno di sicuro visto anche a Riad, dove l’Inter sta preparando una finale. Ma, anche se nessuno lo ammetterà, con la testa già al 4 febbraio. Inter-Juve, in fondo, è già cominciata.
Serbo