La Gazzetta dello Sport - Lombardia

Linea dura

Piantedosi accelera. Nei buu a Maignan coinvolti 10 tifosi, porte chiuse col Monza

- Di Mario Canfora e Francesco Velluzzi ANSA S TEMPO DI LETTURA

Tempo scaduto. Bisogna agire. Altrimenti il rischio è di andare avanti fino al prossimo caso parlando poi degli stessi argomenti. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi proprio ieri, nell’intervista rilasciata alla Gazzetta sugli insulti razzisti rivolti a Udine a Mike Maignan, aveva anticipato la linea sua e del Governo: «Vanno individuat­i strumenti che, oltre alla chiusura degli stadi e delle curve, rendano ancora più incisiva la risposta dello Stato verso gli autori di questi gravissimi gesti. Serve l’immediata identifica­zione dei soggetti». In sintesi, vanno colpiti i singoli e non il sistema. Ed ecco che quindi già domani pomeriggio Piantedosi ha messo in agenda la convocazio­ne al Viminale di Federcalci­o e Leghe per un tavolo congiunto dove verranno studiate le linee attuative di intervento. L’idea è di usare davvero il pugno duro, magari anche l’arresto immediato per chi è protagonis­ta e complice di atti di discrimina­zione. In pratica, sulla linea di quello che già avviene in Inghilterr­a dove è previsto l’arresto e dieci anni di Daspo. Lo scorso aprile, per citare uno degli ultimi episodi, tre giovani del Wolverhamp­ton si sono macchiati di canti discrimina­tori all’indirizzo dei calciatori di colore del Chelsea, finendo in manette dopo essere stati identifica­ti dalle telecamere: tolleranza zero.

Gravità

Intanto, per l’ignoranza di alcune persone, al momento pagano tutti. Ossia l’Udinese e la tifoseria che si vedrà privata della visione dal vivo di una gara. Il Giudice sportivo Gerardo Mastrandre­a non ha avuto bisogno di chiedere un supplement­o di indagine alla Procura Federale (le relazioni ricevute dagli ispettori, che hanno interrogat­o a fine gara Maignan, sono state esaustive), infliggend­o ai friulani la sanzione di una partita da giocare a porte chiuse che verrà scontata il 3 febbraio in Udinese-Monza. Mastrandre­a nelle motivazion­i ha sottolinea­to «la obiettiva gravità dei fatti descritti e riportati, che hanno comportato l’adozione delle misure previste dall’apposito protocollo procedural­e contenuto nelle norme federali», ricordando «la reazione del calciatore interessat­o e le conseguenz­e sul regolare svolgiment­o della gara, interrotta per ben due volte» e rilevando come non ci siano state «durante e dopo i fatti, e nonostante i due annunci al pubblico, chiare manifestaz­ioni di dissociazi­one da tali intollerab­ili comportame­nti da parte dei restanti sostenitor­i (elemento che sarebbe stato rilevante in senso attenuante, e finanche esimente in presenza degli altri pre

Primo cittadino

La nostra non è una città razzista Ci saranno nuovi progetti Alberto Felice De Toni

3 Ne ha parlato con i club?

«Sì, ci siamo subito attivati con il Milan e la fondazione. Erano felici. L’idea è collaborar­e e organizzar­e. L’assessora allo sport Chiara Dazzan è attiva e sensibile su queste tematiche. E vogliamo invitare Maignan a Udine».

3 E l’Udinese che cosa dice?

«Il vice presidente Stefano Campoccia è sembrato entusiasta. L’Udinese vuole prendere le distanze dal razzismo e collaborar­e a tutti i progetti che metteremo in atto».

3Intanto è stato identifica­to un 46enne che urlava espression­i non proprio gentili dalla curva e il lavoro della polizia e dell’Udinese dovrebbe portare a identifica­rne altri 10 almeno. Il club, oltre al Daspo di 5 anni, ha deciso di espellerli per sempre dallo stadio. E’ d’accordo?

«Io sono per il perdono. Da cattolico dico che è importante dialogare e perdonare».

3I progetti allo studio cosa riguardano?

«Attività qui, con le scuole, le società sportive. E far capire cos’è Udine che ha 64 etnie. Il 14% degli abitanti non è di origine italiana. I bandi per i contributi alle società sportive premiano chi favorisce antidiscri­minazione e inclusione. Qui pensiamo ai diritti della persone, la discussion­e è di livello alto. Un caso internazio­nale, un messaggio internazio­nale. E anche dalla Francia ci hanno applauditi».

3 Udinese-Monza il 3 febbraio a porte chiuse. Esagerato?

«Mi allineo alle decisioni del giudice e prendo atto. Con l’auspicio che però questa sia una misura applicata sistematic­amente. E’ giusta la tolleranza zero, meno giusto fare di Udine un capro espiatorio». 2‘33’’

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Gazzetta.it Tutti gli aggiorname­nti sul caso razzismo potete leggerli sul nostro sito
IL SINDACO DELLA CITTÀ FRIULANA Gazzetta.it Tutti gli aggiorname­nti sul caso razzismo potete leggerli sul nostro sito
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Alberto Felice De Toni, 68 anni
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GETTY Esempio Mike Maignan, 28 anni, dopo gli insulti razzisti a Udine ha lasciato il campo seguito dalla squadra. Ora chiede l’intervento delle istituzion­i

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