La Gazzetta dello Sport - Lombardia

Nuova frontiera Una barca rossa per

- Di Mario Salvini s TEMPO DI LETTURA

1 settembre 15 settembre è il gusto della suspense. Che sarà soddisfatt­a dalla Ferrari oggi, nel primo pomeriggio. Per ora sappiamo solo quello che da Maranello hanno fatto trapelare nel sibillino video diffuso ieri. Immagini bellissime e frasi suggestive sul DNA delle gare, «il fuoco che alimenta il motore» e - più di tutto - il vento che dà forma al design». Teniamo in mente quest’ultimo suggerimen­to. Partendo però dalla frase che potrebbe essere il titolo del video e del messaggio che la Ferrari voleva veicolare: «Gareggerem­o dove non siamo mai stati prima...».

C’Nuove rotte

Dove quindi? In qualche serie inedita? O proprio dove non ci sono nemmeno le strade? Nel montaggio, a telai e pistoni si mescolano immagini di mare, onde e rossi tramonti. E per un’istante le acque sembrano essere solcate da una deriva. Ripensiamo al «vento che dà forma al design» e diventa facile immaginare si parli di vela. Tanto più che i rivali di sempre sui mari competono già da parecchio: Red Bull è con Alinghi, Mercedes con New Zealand attraverso Ineos. Si parla di Coppa America, peraltro rispettiva­mente con Adrian Newey e James Allison molto coinvolti nei progetti delle barche nel frattempo diventate sorta di astronavi. In fondo, come si dice nel video, la sfida, prima ancora della corsa, la voglia di realizzare qualcosa di inimmagina­bile, magari anche contro le previsioni e i pronostici, è nel DNA di Maranello. «I nostri sguardi hanno fissato un nuovo orizzonte», dice l’audio. Del resto che il presidente John Elkann sia molto appassiona­to è un dato. È di fatto l’armatore di Giovanni Soldini, con cui anche solo tre mesi fa giusti ha partecipat­o personalme­nte alla Hong Kong-Vietnam.

Soldini libero...

E guarda caso è dell’altro ieri il comunicato dell’addio dello stesso Soldini alla Maserati, marchio con cui ha navigato per 11 anni coprendo oltre 200.000 miglia tra record, imprese e vittorie. Immediato mettere insieme i pezzi e prevedere il nuovo connubio Soldini-Ferrari. Per Elkann l’operazione sarebbe persino nel segno di una certa continuità: il presidente della casa di Maranello, attraverso la holding Exor è socio di Stellantis, della cui galassia fa parte Maserati. Prevedibil­e dunque che la barca di Soldini sarà un multiscafo per continuare in quella che è la sua specializz­azione: le regate mitiche, dalla transatlan­tica Rotta dell’Oro, alla SydneyHoba­rt, dalla Cape2 Rio alla Rotta del Tè, spesso portate a termine con primati di percorrenz­a. Di certo se Ferrari entra lo fa per cercare un’impresa. «Abbiamo la fame di stabilire riferiment­i e rompere record...», dice il video. Chissà che il sogno non sia il Jules Verne, il mitologico trofeo riservato a chi compie la circumnavi­gazione nel minor tempo di sempre. Soldini lo insegue da una vita. E chissà che un domani alla richiesta di disegnare una barca a vela i bimbi non cominceran­no a colorarle di rosso…

Oggi ne sapremo di più. 2’22”

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Cercasi nuova sfida per uno dei tecnici-manager più vincenti dello sport italiano... Gian Paolo Montali, 64 anni, viene dall’avventura di Ryder Cup, durata sette anni , che si è conclusa con il fragoroso successo dell’Europa e gli applausi del mondo. Da fine anno è scaduto il suo contratto ed è tornato a Parma, il porto quiete da cui parte ogni nuovo progetto. Montali ha avuto una prima “vita” come tecnico di pallavolo per vincere 5 scudetti e 17 Coppe in 4 città diverse. A cui si aggiungono due ori europei e l’argento dei Giochi Olimpici di Atene 2004 con la Nazionale. Poi lo ha chiamato John Elkann, che cercava volti e idee nuove per la Juventus del dopo Calciopoli, e Montali ha messo a disposizio­ne del calcio la sua saggezza concreta… Prima con i bianconeri e poi alla Roma. Nel 2016 era a Londra per lanciare la scalata al calcio inglese col Leyton Orient, quando Malagò e Chimenti, presidente di Coni e Federgolf lo hanno voluto alla guida del progetto Ryder. Gian Paolo Montali è uomo di sport a tutto tondo; appena conclusa una partita non vede l’ora di giocarne una nuova.

«Ho liberato il mio ufficio a Roma ed è stato come un trasloco - dice Montali-. Ho lavorato 7 anni a quella

Sulla Ryder Tutti mi hanno detto che quella di Roma resterà l’edizione più iconica nella storia

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