La Gazzetta dello Sport - Lombardia
LO SCUDETTO CHIAMA SAN SIRO RISPONDE INCASSO DA 6 MILIONI RECORD SFIORATO
Per Inter-Juve del 4 febbraio biglietti polverizzati: attesi più di 75mila tifosi per una sfida che può entrare nella storia
All’andata
Prima la Toscana, poi l’Italia. Il calendario di rientro dall’Arabia Saudita presenta Juventus-Empoli e Fiorentina-Inter per la ventunesima giornata di Serie A, la prima in programma sabato alle 18 e l’altra domenica alle 20.45: poi toccherà a Inter-Juve. Se l’attenzione degli allenatori è dichiaratamente sempre sulla «prossima partita» – altrimenti si rischia di perdere punti pesanti per strada –, i tifosi hanno già comprensibilmente attivato un lungo timer sul proprio smartphone. Si tratta di un conto alla rovescia di una decina di giorni, è vero, ma intanto il sito ufficiale dei nerazzurri ha già esaurito le disponibilità per i biglietti per domenica 4 febbraio e questo significa che ancora una volta il Giuseppe Meazza sarà tutto esaurito per spingere la squadra di Simone Inzaghi a porre un ulteriore fondamentale mattoncino sulla torre che porta alla seconda stella.
Testa a testa
Da diversi turni di campionato la corsa allo scudetto pare ormai limitata alle due rivali di sempre e da questo punto di vista affrontare il secondo scontro diretto in casa ha tutta l’aria di essere un vantaggio. Soprattutto se “casa” significa “sold out” e se l’anima di San Siro dimostra da anni di poter essere un fattore in qualsiasi partita, figuriamoci quando la motivazione è affrontare “nemici” speciali sulla strada per arrivare al tricolore. Romelu Lukaku, accolto da una marea di fischi in autunno, ne sa qualcosa. Al di là dell’immancabile vicinanza del popolo interista alla squadra, l’ennesimo tutto esaurito del Meazza (a secco di Inter dal 6 gennaio, dalla partita contro il Verona) è anche la solita certezza per le casse societarie. Ovviamente l’ordine di grandezza va parametrato sui precedenti di campionato e non sulle varie coppe (per le quali non incide la mole dei circa 40mila abbonati stagionali): da questo punto di vista c’è aria di podio all-time a livello di incasso. Attualmente il record risale proprio a un Inter-Juventus dell’ottobre 2019 prima della pandemia di coronavirus con 6,6 milioni di euro, mentre il derby di Milano di inizio stagione segue a intorno ai 6,2: terzo a 5,8 Milan-Inter del marzo 2019 seguito a stretto giro da Inter-Milan del febbraio 2023. In viale della Liberazione i conteggi non sono ancora conclusi e pertanto le cifre ufficiali non sono state rese note, ma ci sono tutti i presupposti per salire sul podio della storia del campionato italiano flirtando con i 6 milioni di euro di incasso, forse superandoli.
Crocevia
Insomma, l’entusiasmo per lo scontro in vetta alla Serie A è già palpabile e monterà davvero dal prossimo lunedì in poi, quando anche Inzaghi e Massimiliano Allegri non potranno che ammettere di avere nei radar il big match, con conseguente pressione. Il pubblico del Meazza non vede l’ora di tornare a godersi un derby d’Italia d’alta quota come è accaduto decine e decine di volte in un secolo e mezzo di campionato. Una ormai preziosa abitudine, a San Siro, vuole che lo spettacolo non sarà limitato ai 90 minuti più recupero di partita, ma il club nerazzurro “infiocchetterà” lo scontro diretto apparecchiando il prepartita e l’intervallo con la maggiore cura possibile. Anche in questo caso la società svelerà i dettagli soltanto poco prima del 4 febbraio, ma sarà previsto un intrattenimento speciale per gli spettatori, concepito ad hoc in collaborazione con i partner per essere un avvicinamento all’altezza del match: coinvolgerà il campo, gli spalti e anche i servizi di ospitalità. Prima c’è la Toscana, ci mancherebbe, ma il timer per domenica 4 febbraio è già partito: Inter-Juventus per lo scudetto, dentro un Meazza stracolmo e con l’abito da festa. L’Italia è già pronta, con un simile big match all’orizzonte e con gli occhi di mezza Europa puntati addosso. La seconda stella passerà da lì.
Prima della gara dell’anno per i tifosi è previsto un intrattenimento speciale
Il Meazza è quasi sempre esaurito anche grazie ai 40mila abbonamenti
3’11”
di
In questo continuo rincorrere la lepre di turno, mentre si sentono gli schioppi dei fucili e stridono le sirene delle guardie a caccia dei ladri, i due rivali-scudetto sembrano perfino divertirsi: prima che vincerli in campo, i campionati si indirizzano fuori, con parole affilate al momento opportuno, e nessuno sembra saperlo meglio di Beppe Marotta e Massimiliano Allegri. Di qua il dirigente nerazzurro e di là l’allenatore bianconero, entrambi armati di arco, frecce e... metafore. Il prudente politico venuto dalle Prealpi varesine contro il ruvido livornese figlio del Tirreno: due cannibali della vittoria che guardano a questo titolo con fame perfino superiore a quella solita. L’a.d. dell’Inter è appena diventato il dirigente della storia italiana con più Supercoppe, sette, ma vuole la seconda stella al petto nerazzurro per la leggenda, soprattutto se dovesse arrivare in un corpo a corpo con la sua ex squadra (e il suo ex allenatore). Il tecnico della Juve cerca il settimo scudetto della carriera, quello della rinascita e del riscatto dopo aver usato lo scudo per difendersi dalle critiche negli ultimi due anni: di certo, sarebbe più dolce se strappato all’eterna rivale della Signora, proprio la squadra che stava per allenare nell’estate del 2021. Intrecci su intrecci a ingarbugliare la matassa scudetto, come quelli che legano gli stessi Marotta e Allegri, caratteri diversi che il calcio ha avvicinato, allontanato, riavvicinato ancora e poi allontanato del tutto. Chiamarli “amici” adesso sarebbe troppo, “nemici” perfino ingiusto: sono cordialissimi rivali, consapevoli che la tensione tra gli eserciti di cui si sono messi alla testa crescerà ancora.
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All’andata
di
maltiti i bagordi arabi, adesso c’è solo il campionato e il corpo a corpo con la Juve nella testa dell’Inter. Con una Coppa in più in curriculum, ieri i nerazzurri si sono ritrovati ad Appiano per preparare la sfida di Firenze, delicata ancora di più del solito visto che mancheranno due terzi di centrocampo. In dubbio dal primo minuto, però, pure Alessandro Bastoni, che ha dovuto rinunciare alla finale contro il Napoli ma che per la sfida del Franchi sarà comunque convocato: ieri il mancino azzurro si è allenato a parte, ma il suo ritorno in gruppo non è distante, non è escluso che
Ssia direttamente oggi. Nella prima seduta post Supercoppa, mancava pure Denzel Dumfries, assente per motivi familiari: l’olandese è in permesso concesso dal club.
Il mercato
L’Inter è in attesa ormai di poter annunciare i due colpi a parametro zero per giugno: Mehdi Taremi e Piotr Zielinski sono da settimane nelle mani dei dirigenti, e le ultime chiacchierate con l’intermediario delegato ai rapporti con l’iraniano hanno sciolto i dettagli mancanti. Risolte queste pratiche, in Viale della Liberazione stanno concentrando le attenzioni soprattutto sul rinnovo più caldo della casa, quello di capitan Lautaro, trascinatore del gruppo non solo con i gol. Ieri è