La Gazzetta dello Sport - Lombardia
Jannik non perde da 9 incontri Ultima volta: le Finals a Torino
fatto dopo l’epopea di Davis. Vi siete sentiti in questi giorni?
«No no».
3 Risposta un po’ spiazzante. Ma non eravate amici?
«Certo, ma siamo tennisti. Conosco bene la concentrazione necessaria durante un torneo dello Slam. Ho preferito non disturbarlo in queste giornate così delicate. L’ho seguito, ovviamente, ma aspetto giovedì per riabbracciarlo».
3Avete un appuntamento?
«Ce l’abbiamo tutti noi di Davis. Andiamo dal presidente Mattarella al Quirinale, sarà la nostra giornata speciale».
3Una rimpatriata al Quirinale. Non capita spesso…
«No. Infatti sono abbastanza emozionato e curioso. Non vedo l’ora di ritrovare Volandri e tutti i compagni, di conoscere il Presidente. Con la squadra non ci vediamo dalla sera della vittoria a Malaga, sarà bellissimo rivedersi e ricordare la nostra impresa».
3 E speriamo che oltre all’Insalatiera si possa mostrare al Capo dello Stato anche un altro trofeo proveniente dall’Australia.
«Speriamo, facciamo tutti il tifo per Jannik. Quando mi sono svegliato ho acceso la televisione e Jannik aveva il match point contro Nole. Poi ha perso il set e per un attimo ho tremato. È bastato un attimo e ho pensato che solo Jannik avrebbe potuto mantenere i nervi saldi e frenare la rimonta di Djokovic».
3 Il vostro doppio è stato una rivelazione e quest'anno c'è l'Olimpiade. Perché non provare a ricostituire la coppia in azzurro?
«Io l’Olimpiade la giocherei in singolare, doppio, misto. In qualunque modo. Certo, sarebbe bello portare una medaglia all'Italia insieme, ma bisogna prima qualificarsi. Io ce la metterò tutta per esserci».
3Com’è nata la vostra amicizia?
«Allenandoci, girando per tornei. Abbiamo scoperto di essere persone tranquille, umili, che si divertono con poco. Basta una partita a carte per passare il tempo divertendosi».
3Non farà anche con lei la per bluffare?
«Fa la "burraco face", se mai, visto che giochiamo sempre a burraco e di solito mi batte. Ecco perché vince, bluffa (ride)!». Jannik Sinner è in serie aperta da 9 partite: non perde infatti dalla finale del Masters di Torino contro Djokovic, il 19 novembre. Dopo sono arrivati tre successi in singolare in Coppa Davis contro l’olandese Griekspoor nei quarti, contro lo stesso Djokovic in semifinale e contro l’australiano De Minaur in finale e, nello Slam australiano, le sei vittorie che lo hanno condotto fino alla finale di domani. Prima degli Australian Open non ha disputato match ufficiali, ma ha vinto due partite nell’esibizione del Kooyong Classic contro Polmans (Aus) e Ruud (Nor).
3Quali sono i suoi piani per la stagione?
«Adesso mi sono fermato per un richiamo tecnico e atletico importante. Tornerò in campo a Rotterdam. L’obiettivo della stagione ovviamente è risalire nel ranking».
3Il colpo che vorrebbe migliorare più degli altri?
«La risposta. Devo dire che Sinner non è male come amico a cui chiedere due dritte in merito».
3È un momento magico per i suoi amici. Jannik in finale in singolare, Vavassori in quella di doppio con Bolelli.
«Sono davvero contento per Simone e Andrea. Wave ha investito tanto sul doppio. Se vincesse il titolo a Melbourne sarebbe quasi sicuro di giocare le Finals a Torino, nella nostra città».
3Manca solo Berrettini...
«Spero di rivederlo presto dove merita, in campo. E magari proveremo a raddoppiare l'impresa di Malaga insieme a lui».
3Per concludere, come la vede la sfida contro Medvedev? Ha un consiglio da dare a Sinner?
Medvedev Se c’è qualcuno a cui serve una dritta per la finale non è certo Sinner, ma il russo...
Vincevano e ridevano, sbagliavano e ridevano Sin&Son, una coppia di un’allegria contagiosa
Berrettini Spero di rivederlo presto dove merita, in campo. Con lui faremo un’altra impresa
Per gli eroi di Malaga l’appuntamento è al Quirinale e magari ci sarà un’altra festa...
«Difficile che io possa dare a un consiglio a un giocatore che ha raggiunto la finale dell'Australian Open perdendo solo un set col numero 1 al mondo. Se c’è qualcuno che ha bisogno di una dritta forse è il russo, ma non sarò certo io a dargliela». Niente da fare, Daniil dovrà cavarsela da solo. 4'07"