La Gazzetta dello Sport - Lombardia

«BOLOGNA D’EUROPA TORNO PER QUESTO ZIRKZEE? IN LUI C’È UN PO’ DI IBRA»

L’ala svedese: «Io “acquisto” di gennaio? Me lo ha detto anche De Silvestri. Pronto a giocare il mio calcio creativo»

- S TEMPO DI LETTURA

insegna sa di cosa parla».

3 E’ dura ambientars­i in A?

«Giocare in Serie A per me è anche una sfida. Una sfida non di tecnica ma mentale, perché la parte tecnica del calcio italiano non mi ha mai spaventato, io mi sento uno che vuole competere, da sempre. Motta mi insegna i meccanismi, quando difendere o appoggiare, tutto quello che fa parte dei movimenti di squadra. Nella mia vita ho giocato anche seconda punta ma la zona migliore per me è partire da sinistra, cercando la porta...».

3 Com’era il piccolo Jesper?

«Un ribelle vero. Se sono sempre stato calciatore? No, dai 6-7 anni fino ai 12 ho giocato a hockey. Bello l’hockey. Poi però ho scelto il calcio: ero più bravo». 

Ibra Da piccolino guardavo Robinho e Ronaldinho Ma Zlatan è unico: ispirazion­e, leggenda

3 Quando Thiago l’ha messa per cinque gare di fila in panchina cosa ha pensato?

«This is football...».

3Il ds Di Vaio ha detto che lei a gennaio non si muove: giusto?

«Mai pensato di andar via. E’ qui il mio focus, il posto in cui voglio migliorare, crescere, vincere».

3Lei è stato pagato circa 12 milioni: un pensiero “pesante”?

«No, mai stato pesante: l’unico obiettivo mio è tornare e dare al Bologna il mio meglio. Sempre».

3 Oggi rivedrà Ibra dirigente...

«Io e lui abbiamo giocato insieme in Nazionale, lo conosco bene. Da piccolino guardavo i brasiliani come modelli, da Ronaldinho a Robinho o Neymar negli ultimi anni. Ma Zlatan è leggenda, ispirazion­e. Unico».

3 Zirkzee ha qualcosa di Zlatan?

«Qualcosa c’è, sì. La fisicità o anche il saper trasformar­e le situazioni difficili in semplici. Di certo è bello vederlo giocare...».

3 Lo sa che tanti Fantacalci­sti aspettano il suo ritorno?

Motta Giochiamo un calcio fra i più belli in A. Quando insegna sa di cosa parla

«Tutti parlano di Fantacalci­o (sorride, ndr)! Lo conosco. E io non vedo l’ora come loro». 3’18”

di

L’arena del Cagliari è troppo piccola per contenere tutto l’amore per Gigi Riva, ma è anche molto aperta per far diffondere il sentimento in tutta l’isola che si è inginocchi­ata in questi giorni. La squadra ha anche una maglia speciale con il numero 11 sul petto: scendono lacrime, commuovono anche i silenzi. Poi le emozioni sono tutte sul campo, calde e copiose, con una caterva di occasioni e il risultato che resta in bilico fino all’ultimo secondo. Calcio anche selvaggio e sconsidera­to, ma il successo del Torino è meritato. Perché sbaglia di meno, anche se potrebbe allungare quando il Cagliari è in crisi e non ci riesce. Quindici punti nelle ultime otto partite, un attaccante come Zapata che si sblocca anche in trasferta, un allenatore che vince a lungo il confronto con Sir Claudio. Il Toro di Cagliari è questo, a tratti dominante ma che finisce soffrendo, ammaccato (per Buongiorno sospetta lussazione alla spalla) però avrebbe anche segnato nel recupero il 3-1 della tranquilli­tà: con le squadre a centrocamp­o, il Var scova un fuorigioco di Vojvoda nell’assist a Pellegri.

Juric vince la sfida tattica con Ranieri: il trio d’attacco con Sanabria “nove” spacca la partita

I motivi

Un successo nato soprattutt­o dal predominio in attacco, con Zapata su tutti. Perché Juric aveva messo sotto osservazio­ne il trio davanti e lo modifica pure, visto che si aspettava la difesa a tre centrali di Ranieri. Dunque Vlasic a lungo trova la continuità richiesta sulla destra, mentre Sanabria è centrale (e a volte falso nove) e Zapata sta largo a sinistra per non infilarsi nei muscoli di Dossena ma sfruttare le debolezze di Wieteska. Il piano riesce alla perfezione. Da Vlasic nasce il triangolo che manda all’assist Bellanova, straripant­e sul corridoio destro, e Zapata infila da due passi il quinto centro in granata. Ma le punte vincono praticamen­te tutti i duelli con i loro marcatori e serve uno straordina­rio Scuffet per rinviare la fuga del Toro. Quando anche il portiere, dopo tre miracoli, fa cilecca, su un destro dal limite di Ricci, che si era bevuto in tunnel il solito Wieteska, la sentenza sembra già scritta nel recupero del primo tempo. Invece la partita resta viva fino all’ultimo.

Le mosse

Juric senza Ilic ricorre a Linetty, mentre Tameze scala ancora in difesa visti i malanni di Djidji, ma diventa l’anello debole della retroguard­ia e deve ringraziar­e Milinkovic o gli errori di Jankto: se il portiere sbaglia un’uscita, il cagliarita­no a porta vuota non riesce a insaccare. All’andata Ranieri festeggiò il ritorno in A “vestendosi” da Torino (0-0). Anche stavolta parte nella stessa maniera (3-4-2-1), ma

Dossena-Sanabria: fischiato il fallo in attacco. Mano di Tameze in area al 46’: è una autogiocat­a, niente. Manca il giallo a Petagna al 2’ st: gomitata all’addome a Linetty. E’ quasi più da giallo il fallo di Lapadula su Linetty rispetto alla protesta di Viola. Finale confuso: il gol dell’1-3 (48’ st) viene annullato dal Var per fuorigioco di Vojvoda in avvio. Giallo a Vanja fiscale.

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 ?? ?? In Milan-Bologna si ritroveran­no tre giocatori cresciuti nell’AZ Alkmaar: il milanista Reijnders, i rossoblù Karlsson (foto) e Beukema. E il club olandese non esce mai dal mirino del Bologna: va avanti l’idea che il dt Sartori pensi a uno scambio di prestiti con Van Hooijdonk; l’ipotesi riguarda ancora un ragazzo dell’AZ, Jens Odgaard, 24 anni, centravant­i/ala danese.
In Milan-Bologna si ritroveran­no tre giocatori cresciuti nell’AZ Alkmaar: il milanista Reijnders, i rossoblù Karlsson (foto) e Beukema. E il club olandese non esce mai dal mirino del Bologna: va avanti l’idea che il dt Sartori pensi a uno scambio di prestiti con Van Hooijdonk; l’ipotesi riguarda ancora un ragazzo dell’AZ, Jens Odgaard, 24 anni, centravant­i/ala danese.
 ?? ?? Svedese Jesper Karlsson, 25 anni, nato a Falkenberg (Svezia). È al Bologna dall’estate scorsa: finora, 5 presenze e 0 gol
Svedese Jesper Karlsson, 25 anni, nato a Falkenberg (Svezia). È al Bologna dall’estate scorsa: finora, 5 presenze e 0 gol
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