La Gazzetta dello Sport - Lombardia

BINAGHI: «DOPO IL CALCIO SIAMO DIVENTATI IN ITALIA LO SPORT PIÙ POPOLARE»

Il presidente federale: «Sono numeri in crescita da 15 anni E entriamo nelle scuole con un progetto per 400mila bambini»

- di Mario Canfora ROMA

Aumenteran­no anche le racchette di tennis che genitori e nonni regalerann­o ai bambini, statene certi. È così in ogni sport, accade quando c’è un campione come Sinner che traina e trainerà un intero movimento con numeri ancora più grandi degli attuali. Numeri già straordina­ri, per una Nazione come l’Italia che ha visto la vittoria di uno Slam dopo ben 48 anni. Il lavoro della Federtenni­s (dall’ottobre 2022 diventata Federazion­e Italiana Tennis e Padel, quest’ultimo altro fenomeno clamoroso) è stato straordina­rio, ma è ovvio che ci vuole sempre il campione, il volto per far compiere lo scatto decisivo all’intera nazione. Oggi c’è un’Italia che parla di tennis nei bar, che si alza di notte per vedere le partite, ci sono eventi come gli Australian Open che diventano trend topic sui nostri social, a partire da X, l’ex Twitter.

Progetti Angelo Binaghi, l’ingegnere cagliarita­no a capo della Federazion­e dal 2001, era a Melbourne a godersi l’impresa storica, ma la sua mente è un frullatore di idee e di progetti su cui lavorare per mantenere il tennis italiano su altissimi livelli. Gestire questa cosiddetta età dell’oro sembra semplice, invece nasconde insidie perché ora i riflettori saranno ancora più accesi. «Siamo di fronte ad un grandissim­o campione, con un presente e un futuro luminoso. È un esempio per tutto il Paese, un riferiment­o per tutti gli sportivi italiani — racconta il numero 1 federale —. Ci abituerà a imprese di questo tipo, farà impazzire l’Italia più di quanto non abbia già fatto. Per noi della Federazion­e, significa onori ma anche tanti oneri, ne siamo consapevol­i: dovremo alzare l’asticella anche noi, in termini di impegno sul territorio, per incentivar­e la pratica di base, di investimen­to di risorse ed energie nel nostro settore tecnico, per allevare altri Sinner, di impegno nell’organizzaz­ione di grandi eventi, campo in cui ormai siamo un modello nel mondo. Ci saranno maggiori responsabi­lità, è chiaro, ma queste imprese per noi sono uno stimolo a - ripeto - lavorare di più e meglio, con la stessa serietà. È l’inizio di un ciclo travolgent­e per Jannik e per il tennis italiano».

Tesserati I numeri, che poi sono quelli da sempre più importanti (anche per sottoporli a potenziali sponsor in termini di visibilità), sono già “impegnativ­i”. Nel 2001, quando Binaghi assunse la presidenza dell’allora Fit, i tesserati erano 129mila. A fine 2023 sono saliti a 660mila, entro quest’anno verrà superato il muro dei 700mila. I praticanti sono 4,5 milioni (nel 2001 erano 1,3), i maestri 12mila (1700), i dipendenti 198 (45), i collaborat­ori oltre 1000 (19), mentre il fatturato della Federazion­e è passato

Binaghi

Queste imprese ci stimolano a lavorare di più e meglio

dai 15 milioni del 2002 ai 185 attuali. Il tutto con un’attenzione particolar­e alla base. Sul progetto «Racchette in classe» sono stati investiti 6 milioni nel 2023, che diventeran­no 8 quest’anno. Coinvolge 320mila bambini della scuola dell’obbligo che a fine anno diventeran­no 400mila. L’obiettivo è arrivare a un milione in 5 anni grazie al coinvolgim­ento di tennis, beach tennis, padel e da quest’anno anche pickleball (sport da racchetta molto in voga, una sorta di ibrido fra tennis, padel, badminton e ping pong). Poi c’è l’istituto di formazione Roberto Lombardi, una sorta di Università del tennis che coinvolge 12900 insegnanti, 2000 scuole tennis, 500 scuole padel, 50 di Beach tennis. In totale sono 150mila i minori che frequentan­o le scuole federali di formazione per un investimen­to di 10 milioni l’anno.

Rivoluzion­e «Bisogna anche ricordare, senza apparire presuntuos­i, che qualcosa l’avevamo seminata prima dell’esplosione di Jannik — ricorda Binaghi —: il movimento tennistico in Italia cresce regolarmen­te da almeno 15 anni, abbiamo rivoluzion­ato il settore tecnico con scelte e risorse importanti, siamo entrati nelle scuole e già oggi siamo lo sport più popolare nel Paese dopo il calcio». Al momento, l’effetto più tangibile dell’esplosione di Sinner è nella biglietter­ia dei due grandi eventi italiani, Roma e Torino. Per le Finals (dato di ieri), rispetto allo stesso giorno dello scorso anno ci sono già 46mila biglietti venduti (+233%). Per gli Internazio­nali (dato di venerdì) sono stati invece venduti 51mila biglietti. Effetto Coppa Davis, effetto Sinner, effetto azzurri. D’oro.

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ANSA-LAPRESSE L’età dell’oro iniziata con Fognini e Berrettini Fabio Fognini alza il trofeo vinto nel 2019 di Montecarlo: è il primo azzurro a conquistar­e un torneo Masters 1000. A fianco Matteo Berrettini, 2° a Wimbledon 2021, battuto da Nole Djokovic
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Da sinistra Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi, Filippo Volandri, Jannik Sinner, Simone Bolelli e Lorenzo Sonego celebrano la vittoria in Davis a Malaga lo scorso 26 novembre nella finale contro l’Australia
Gli eroi di Davis Da sinistra Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi, Filippo Volandri, Jannik Sinner, Simone Bolelli e Lorenzo Sonego celebrano la vittoria in Davis a Malaga lo scorso 26 novembre nella finale contro l’Australia

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