La Gazzetta dello Sport - Lombardia

Nter sorpassa

- S TEMPO DI LETTURA GETTY

quest’ultimo. Bonaventur­a forse avrebbe colto meglio l’attimo di un’incertezza interista in costruzion­e. Si è creato un habitat ideale per l’Inter. Gli “inzaghiani” hanno lasciato il possesso palla agli avversari, ma hanno cavalcato molto bene gli spazi in ripartenza. A ragione, cercavano la corsa da quattrocen­tista di Thuram. Il francese ha viaggiato forte, il primo gol è sgorgato da una sua percussion­e sulla destra. Gran pallone per Carlos Augusto sul lato opposto, ma Faraoni è stato formidabil­e nel deviare. Sull’angolo di Asllani, superba torsione di Lautaro a deviare in rete. Il Toro ha rubato spazio e tempo a Parisi, lo ha quasi sradicato, e c’è da chiedersi perché proprio Parisi, un terzino sinistro non portato alla fase difensiva, si sia ritrovato sul centro-destra ad occuparsi di Martinez. La Fiorentina ha reagito. Bonaventur­a, in uno dei suoi rari accentrame­nti nei sedici metri, ha obbligato Sommer alla paratona. Inter non irreprensi­bile in opposizion­e, con De Vrij stressato dalla fisicità di Nzola e con Bastoni al limite del fallo da rigore su Ranieri, ma nel dare e avere la Fiorentina ha chiuso il primo tempo in deficit, perché si è esposta troppo ai venti contrari, scatenati dalle progressio­ni di Thuram.

In..Sommer

Fuori Arthur, dentro Lopez: questo ha deciso Italiano all’intervallo e il francese ha preso in mano il centrocamp­o più di quanto non lo avesse fatto il brasiliano. Il copione si è estremizza­to. Fiorentina sempre più all’attacco e Inter sempre più rinserrata e pronta a distenders­i in contropied­e velenosi. Più la Fiorentina attaccava più l’Inter ripartiva, ma né gli uni né gli altri trovavano la porta. La prima vera palla gol viola della ripresa è arrivata al minuto 24’: Nzola si è girato bene in area, ma anziché appoggiare a Bonaventur­a, tutto solo al suo lato, ha tentato il più molle dei tiri. Poco dopo la “sliding door”, la porta girevole più voluminosa: Sommer in uscita alta ha steso Nzola con un guantone e Aureliano, richiamato al monitor, ha concesso il rigore. Gonzalez dal dischetto ha imitato Jorginho, già stregato da Sommer nei due Italia-Svizzera a noi fatali.

Ha tirato con una specie di saltino e ne è uscita una “mozzarelli­na” abbrancata da Sommer, portiere che guarda i rigoristi negli occhi e li costringe a movimenti innaturali. Qui l’Inter ha ripreso forza e colore, però la Fiorentina ha arrembato fino all’ultimo. Italiano ha inserito pure Milenkovic come centravant­i di sostegno sui palloni volanti. L’Inter ha tenuto botta e ora Inzaghi riguarda Allegri dall’alto in basso. Domenica a San Siro lo scontro diretto: per la Juve sarà una specie di penultima chiamata. Se vincerà l’Inter, la corsa scudetto si trasformer­à forse in un monologo. 3’10”

Abbraccio

di gruppo

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L’esultanza dei giocatori dell’Inter: per i nerazzurri 9 vittorie e 2 pari (con Juve e Genoa) in 11 trasferte

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