La Gazzetta dello Sport - Lombardia

È un Lautaro da record Segna un gol a partita per la missione scudetto

Ha fatto 19 reti in 19 match e ora punta a superare i 36 di Immobile e Higuain in una sola stagione in Serie A Il tecnico: «Prima o poi batteremo anche le grandi» Offerti 7 milioni all’Augsburg per Vargas

- Di Filippo Conticello INVIATO A FIRENZE GETTY/LAPRESSE S TEMPO DI LETTURA

Inzaghi su Lautaro uestione di aritmetica, di rigida media da rispettare, di obiettivi talmente ambiziosi che non permettono il minimo stop: Lautaro Martinez, metodico e abitudinar­io, continua a viaggiare verso la meta, il record del nostro pallone. In campionato ha giocato 19 volte e quella di ieri è stata la rete numero 19: media di un gol secco a partita, un maniaco della precisione. E allora, senza pignoleria, basta proiettare le cifre fino al termine della stagione per capire che l’impresa è davvero possibile: mancano 17 partite di Serie A, mantenendo questo ritmo il capitano dell’Inter raggiunger­e quota 36, il primato custodito dal Ciro Immobile laziale e dal Gonzalo Higuain napoletano. Alla varia collezione di stagione mancava una perla così, una girata di testa arrivata

Qdirettame­nte da calcio d’angolo: un colpo in torsione da centravant­i di scuola, essenziale e letale oltreché ad altissimo tasso di difficoltà. L’unica altra testata di stagione era arrivata sul campo del Torino, ma era ben più comoda e dopo sponda area di Acerbi. Nel nuovo centro, invece, c’è l’impronta dell’argentino, un computer programmat­o per il gol: sentire così la porta è una rara, appartiene ai grandi della storia interista che Lautaro ha raggiunto e superato uno alla volta. Dopo il sorpasso a Vieri e Milito, ecco questo 124esimo centro che gli permette di raggiunger­e all’ottavo posto nella storia dei marcatori nerazzurri di ogni tempo il connaziona­le Icardi. Sì, proprio l’uomo che gli sbarrò la porta una volta arrivato dall’Argentina a Milano. Sono però, quei tempi e quel Toro timido edizione 201819, quando si faceva bastare le briciole cadute dalla tavola imbandita per Maurito.

Piano di inseguimen­to

Adesso Martinez non ha solo la fascia al braccio e non è solo il terminale ultimo di ogni manovra di Inzaghi, ma è pure il guru in missione per conto di un indote tero popolo. Raramente c’era stata una leadership tanto pronunciat­a nell’Inter recente, ad Appiano sussurrano sottovoce che la squadra non aveva un capitano così rispettato e seguito dai tempi di Pupi Zanetti. In quest’ultima settimana Lautaro non ha solo materialme­nte messo la Supercoppa dentro all’aereo di ritorno dall’Arabia, grazie alla girata decisiva nel relontanis­simi,

Dopo il gol di Lautaro abbiamo avuto altre occasioni: vinte 17 gare su 21, ragazzi da applaudire

mo fatto con e senza palla: bene Beltran sottopunta, bene Bonaventur­a a stare in quella zona, bene Nzola. C’è poco da dire: abbiamo creato tante situazioni, messo in difficoltà una grandissim­a come l’Inter ma so che giocando così ci toglieremo soddisfazi­oni. Non facciamo risultato? Sia oggi che con la Juve potevamo fare di più, ma con loro alla fine perdiamo perché sono più forti. Prima o poi arriveremo a batterli, ad avvicinarl­i, ma siamo penalizzat­i in maniera enorme dal dischetto. E’ proprio una maledizion­e».

Vargas

Intanto, consideran­do che Brekalo oggi si sottoporrà alle visite mediche con l’Hajduk Spalato, la Fiorentina continua a inseguire il “file” legato a Ruben Vargas, attaccante svizzero dell’Augsburg. Il club avrebbe avanzato la prima offerta al club tedesco di circa 7 milioni di euro. Poi, continuano le trattative per il rinnovo di Bonaventur­a: da quanto risulta le parti sarebbero ancora distanti. La chiosa sul mercato la fa Italiano: «Cosa mi aspetto? A posto così, non mi aspetto niente. A questa domanda non rispondo». 2’11”  Fine della storia. Nicolò Barella, ieri squalifica­to, è andato a Cagliari a rendere omaggio a Gigi Riva al cimitero di Bonaria dove il pellegrina­ggio continua. In questo weekend più di duemila persone

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Lautaro vola in cielo poi la dedica alla moglie L’esultanza di Lautaro Martinez, 26 anni, argentino, dopo la rete dell’1-0: prima il salto verso l’alto, poi le braccia rivolte verso il cielo e infine la dedica per la moglie Augustina. I due hanno una figlia, Nina. In campionato Lautaro ha fatto 19 gol
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