La Gazzetta dello Sport - Lombardia
Ragazzino in campo Abbraccia Lautaro e si fa un selfie «Vincere a Firenze porta punti pesanti Sotto con la Juve»
«Nessun fastidio per le battute di Allegri, ci prepareremo per fare una gran partita»
cupero della finale contro il Napoli, ma poi ha pure caricato l’intera truppa con parole da guerriero. Ribadire l’importanza della seconda stella non è mai superfluo, la mission aziendale dettata dai dirigenti continua ad arrivare nello spogliatoio forte e chiaro. Quest’ennesimo gol è il 22esimo di una stagione che lo lancia nell’Olimpo dei migliori del Continente (ad esempio, Invasione pacifica al Franchi. Protagonista del fuori programma un ragazzino che probabilmente non ha resistito alla tentazione di abbracciare il suo idolo: Lautaro Martinez. Un rapido blitz sul terreno di gioco durante il primo tempo di Fiorentina-Inter. L’intervento in ritardo degli steward ha permesso al giovane invasore di riuscire a farsi pure un selfie con l’argentino.
non c’è nessuno in Europa che abbia segnato più di lui in campionato in trasferta, ben 12 volte) ed è pure una martellata che spacca in due il campionato: risorpassare la Juventus di un punticino, con una partita da recuperare e alla vigilia dello scontro diretto di domenica prossima, rischia di cambiare definitivamente il corso di questa Serie A.
Caccia ad altri record
Il resto, poi, sono obiettivi “storici” e personali, ormai facilmente raggiungibili: le prossime glorie nerazzurre messe nel mirino sono Nyers, settimo a quota 133 centri, e Benito Lorenzi a 143. Non c’è da chiedersi se, ma quando Lautaro potrà superarli. Perché no, magari pure in questa annata fatta della stessa materia di cui sono fatti i sogni. Al match si è pure concesso un anomalo selfie sorridente a centrocampo: un ragazzino di fede interista ha invaso il campo in solitaria solo per abbracciarlo e, quando ha estratto il telefono, l’argentino si è pure messo in posa. Non avesse dovuto saltare due partite di campionato per infortunio, chissà dove sarebbe adesso, magari ancora più vicino a Ciro e al Pipita. Il suo piano di inseguimento, però, risponde a rigide regole matematiche: per proseguire con la media, e avvicinarsi ancora di più allo scudetto, adesso c’è la Juventus. 3’6”
Inzaghi su Frattesi
Inzaghi su Sinner imone Inzaghi è tornato lepre e, pur senza l’ironia tagliente del collega livornese che incontrerà domenica a San Siro, se la ride. Sornione, senza eccessi, con razionalità e misura nelle parole, ma se la ride giustamente. Questo colpo fiorentino rischia, infatti, di cambiare la geografia del campionato e di silenziare in modo brusco battute e frecciate rivali, in attesa dello scontro diretto di domenica. Intanto in 24 ore è successo di tutto: un’altra toscana come l’Empoli ha rovesciato sulla Juve una cascata di acqua gelata, mentre al Franchi l’Inter ha operato un controsorpasso chirurgico e vitale. Saranno giorni intensi prima del match-scudetto, ma affrontarlo con un punticino in più e una partita in meno (ma pure con una Supercoppa appena aggiunta in bacheca) aiuta a tenere il buon umore ad Appiano. Lì non si sentono permalosi, come da punzecchiatura di Allegri, ma solo determinati nella ricerca dell’obiettivo seconda stella: «Le battute di Max non mi hanno dato fastidio: non penso ci sia stata maleducazione, sono molto tranquillo. Il mio pensiero era la Fiorentina, adesso ci sarà poi il pensiero alla Juve…», ha detto Simone. Intanto, Inzaghi si è concentrato sulla sfida di ieri con la Viola e sul modo in cui è arrivata la vittoria: «E’ stata una partita molto importante, ma dovevamo chiuderla nel primo tempo e invece abbiamo tenuto in vita la Fiorentina – l’ammissione del tecnico -. Dopo l’1-0 abbiamo avuto tante occasioni per segnare, abbiamo avuto ripartenze in cui di solito mettiamo più qualità. Ma niente da dire ai ragazzi, possono fare solo un
Miè piaciuto Frattesi, Non ho cambiato nessuno, stavano facendo bene
La maglia arancione non era per Sinner, la mettiamo spesso: Jannik è un esempio per i giovani
Sgrande plauso per i numeri: tutte le partite sono difficili, soprattutto a Firenze. Abbiamo vinto 17 gare su 21 e le prossime saranno difficili come queste».
Cambi e Juve
Ieri c’erano dei cambi dalla formazione base, un po’ per colpa dei gialli galeotti presi da Barella e Calha, e un po’ per scelta come nel caso di Carlos Augusto, ma nel complesso il tecnico è ampiamente soddisfatto del nuovo impasto della mediana: «Mi è piaciuto Frattesi ed Asllani è stato bravissimo: avevo un dubbio sul fatto che volesse fare un altro anno dietro a Calhanoglu, ma ha qualità enormi, è dentro il gruppo al 100%, si allena sempre bene. Non ho cambiato nessun centrocampista stavolta, anche se Klaassen meriterebbe di giocare molto di più proprio perché chi ha iniziato stava facendo così bene». A sentire Simone, poi, almeno al momento, non c’è da guardare troppo ai numeri e alla classifica: «Uno punto in più o in meno, un asterisco in più o in meno alla voce partite giocate, non cambia molto. Noi dobbiamo concentrarci solo su noi stessi e continuare su questo livello. Contro la Juve sarà una partita tra le due squadre che stanno avendo un cammino impressionante: dovremo prepararci come all’andata, che non fu spettacolare, ma ci furono due ottimi gol. Ora giochiamo noi in casa, i nostri tifosi sono importantissimi…». Un messaggio ammiccante, proprio da lepre che vuole scappare. Anzi da Sinner, perché è l’Inter che sta lassù come Jannik nel cielo d’Australia: «Complimenti a lui, è un esempio per tutti i giovani», la conclusione del tecnico interista, sornione e felice.
Asllani è stato bravissimo e ha tenuto per 95 minuti: è la conferma che si allena sempre bene
2’36”
Inzaghi su Asllani