La Gazzetta dello Sport - Lombardia

Pioli fissa il nuovo obiettivo L’Europa League per rilanciars­i Squadra in campo E il tecnico farà anche lo psicologo... Leao: «Mai pensato di andarmene Con Ibra siamo uno in più, è incredibil­e»

Il terzo posto in campionato sembra al sicuro Il Diavolo ora si dedicherà all’altro torneo, provando ad andare avanti il più possibile

- Di Alessandra Gozzini MILANO INSTAGRAM s TEMPO DI LETTURA

3 febbraio FrosinoneM­ilan

11 febbraio

MilanNapol­i 15 febbraio MilanRenne­s

18 febbraio

MonzaMilan

22 febbraio

RennesMila­n l Milan si trova a metà strada: troppo lontano dalle prime posizioni, a distanza di sicurezza dalle inseguitri­ci. Il pareggio contro il Bologna ha frenato ogni ambizione di rimonta scudetto, peraltro mai indicato come traguardo stagionale. Lo è invece la zona Champions che il Milan può raggiunger­e sempliceme­nte mantenendo il ritmo: ha dodici punti di vantaggio sulla quinta in classifica. Vantaggio che la squadra dovrà gestire senza concedersi altre soste, magari staccando sempre di più la concorrenz­a. Ordinaria amministra­zione: è la via parallela che può condurre al successo. Una strada che attraversa l’Europa e che a febbraio porterà il Milan a Rennes: prima tappa a San Siro, poi in Francia. Si gioca per i sedicesimi di finale di Europa League: il Rennes, nono in Ligue1, non spaventa. Se l’obiettivo si sposta sull’Europa, Pioli lo inquadrerà con tutte le attenzioni che merita. Non sarà il palcosceni­co delle seconde linee: il Milan che vuole arrivare in fondo avrà bisogno dei suoi leader. Con il trofeo si alzerebbe anche il giudizio finale sulla stagione: in più la coppa non è mai stata esposta nella bacheca rossonera.

IGli ostacoli

Non sarà un percorso semplice, anzi. Gli ostacoli veri arriverann­o subito dopo. Già qualificat­e agli ottavi, come vincitrici del girone, West Ham,

A “CHE TEMPO CHE FA”

 il Brighton di De Zerbi, Rangers, Atalanta, Liverpool, Villarreal, Sparta Praga e Leverkusen. Se il Milan supererà il Rennes scoprirà il 24 febbraio dove lo porterà il sorteggio degli ottavi: vale il criterio di territoria­lità, per cui non si possono sfidare squadre dello stesso paese (eventualme­nte Roma e Atalanta). Dai quarti nessun vincolo. Liverpool, padrone della Premier, e Bayer Leverkusen, oggi al comando della Bundesliga, le avversarie più accreditat­e.

I migliori

Il Milan europeo si è spinto l’anno scorso fino alle semifinali in Champions, quest’anno ha pagato gli errori sottoporta: non è solo questione di sfortuna, ma di certo ha inciso. Gli errori di Leao contro il Newcastle, quelli di Chukwueze a Dortmund e il rigore sbagliato da Giroud (il primo dei due, sa«Il pareggio col Bologna? Il calcio è così, pensiamo alla prossima partita. Il prossimo rigore posso tirarlo io, anche se Giroud è uno specialist­a e si rifarà». Nel 2-2 col Bologna, il Milan ha fermato  Riprendera­nno oggi gli allenament­i del Milan in vista del prossimo anticipo, sabato 3 febbraio alle 18 nello stadio del Frosinone. Dopo il pari con il Bologna, Pioli aveva ammesso: «Mentalment­e devo lavorare bene io lunedì con la squadra. Ho paura che il gruppo subisca un po’ questo risultato non così positivo». bato il bis) nella partita di ritorno. Nella sua versione migliore la squadra aveva saputo ribaltare il Psg: insomma, l’Europa ispira. Se eliminerà il Rennes dovrà aspettare altre due settimane, 7 marzo l’andata, ritorno il 14, per presentars­i agli ottavi di finale. Un tempo abbastanza lungo per riproporre il Milan in formazione tipo: avrà ricostruit­o il muro difensivo con Thiaw e Tomori, Kalulu tornerà a essere un’opzione, Bennacer sarà finalmente a pieno regime e non è ancora da escludere che il mercato aggiunga altre riscorse.

Immagine

La sostanza è che se la seconda parte di campionato rischia di essere poco appassiona­nte, il Milan può accendersi con l’Europa League. Non garantirà gli stessi incassi o la stessa visibilità della Champions, ma rilancereb­be comunque l’immagine internazio­nale del club. L’illusione di inizio stagione, quando il nuovo Milan sembrava attrezzato per la vetta della classifica, è ormai svanita. In Coppa Italia il cammino si è chiuso con la sconfitta contro l’Atalanta, appena messo piede nel torneo: a San Siro era stata concessa la ribalta a una squadra di giovanissi­mi. In Europa League sarà diverso: c’è ancora spazio per i sogni e per provare a renderli realtà il Milan si affiderà ai migliori. L’Europa League diventa l’obiettivo di stagione. 2’44’’

Il trofeo

che manca

STRATEGIA Niente turnover, l’allenatore se la giocherà con i migliori e presto recupererà gli infortunat­i

In camerino

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 ?? ?? «Mai pensato di lasciare il Milan: sono arrivato bambino e il club mi ha aiutato a crescere. Lo scudetto è stato indimentic­abile. Ibra? Non è cambiato, è incredibil­e, con lui siamo uno in più, ci aiuta come un fratello maggiore. Peccato solo non aver potuto giocare più anni insieme a lui, mi sarebbe piaciuto». Rafa Leao giura amore al Milan, parla di sé, di Ibra, di razzismo. Ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, dove ha presentato la sua autobiogra­fia “Smile”, l’attaccante del Milan ha affrontato tanti argomenti, tra calcio, vita privata e passioni.
Rafael Leao, 24 anni, prima della diretta di ieri la partita al 16’ in sostegno di Maignan e della lotta al razzismo. Leao torna sulla vicenda di Udine: «Mike era nervoso, non era la prima volta che gli capitavano insulti di quel tipo. Voglio ringraziar­e il Milan che l’altra sera ha fermato la gara. Il razzismo non finirà mai ma dobbiamo continuare combattere tutti, calciatori, società, tifosi». Infine, il legame con Paolo Maldini, ex dt rossonero: «Ogni tanto mi sgridava, ha una personalit­à forte, è esigente ma mi ha fatto crescere. Mi manca».
«Mai pensato di lasciare il Milan: sono arrivato bambino e il club mi ha aiutato a crescere. Lo scudetto è stato indimentic­abile. Ibra? Non è cambiato, è incredibil­e, con lui siamo uno in più, ci aiuta come un fratello maggiore. Peccato solo non aver potuto giocare più anni insieme a lui, mi sarebbe piaciuto». Rafa Leao giura amore al Milan, parla di sé, di Ibra, di razzismo. Ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, dove ha presentato la sua autobiogra­fia “Smile”, l’attaccante del Milan ha affrontato tanti argomenti, tra calcio, vita privata e passioni. Rafael Leao, 24 anni, prima della diretta di ieri la partita al 16’ in sostegno di Maignan e della lotta al razzismo. Leao torna sulla vicenda di Udine: «Mike era nervoso, non era la prima volta che gli capitavano insulti di quel tipo. Voglio ringraziar­e il Milan che l’altra sera ha fermato la gara. Il razzismo non finirà mai ma dobbiamo continuare combattere tutti, calciatori, società, tifosi». Infine, il legame con Paolo Maldini, ex dt rossonero: «Ogni tanto mi sgridava, ha una personalit­à forte, è esigente ma mi ha fatto crescere. Mi manca».
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