La Gazzetta dello Sport - Lombardia

Dall’Igna spinge «La rossa farà sempre meglio Pecco è maturato»

Il d.g. delle rosse prepara la stagione: «L’obiettivo è crescere anche se è difficile perché il regolament­o darà vantaggi ai rivali». Bagnaia? «Puntiamo al rinnovo prima del GP del Qatar»

- di Paolo Ianieri

Pochi giorni di stacco, gli ultimi, prima di entrare nel frullatore. Da giovedì, coi tre giorni riservati ai tester, a Pedro Acosta (unico deb) e ai titolari di Honda e Yamaha (che con le concession­i potranno girare senza limite), a Sepang si apre il 2024. Francesco Bagnaia e i suoi rivali entreranno in scena il 6, per altri tre giorni importanti­ssimi che daranno (forse) le prime risposte su quello che ci aspetta. A Sepang ci sarà, ovviamente, l’ingegner Gigi Dall’Igna, d.g. di Ducati Corse, che nella presentazi­one di Madonna di Campiglio ha anticipato alcune novità della Desmosedic­i GP24 affidata a Bagnaia,

Enea Bastianini e al duo Pramac, Jorge Martin e Franco Morbidelli: un’aerodinami­ca inedita e un motore più potente. Ma prima di buttarsi nel calderone, Dall’Igna si è divertito a godersi altre due passioni: la montagna e lo sci. Prima da tifoso emozionato per l’esordio in SuperG al Passo San Pellegrino del figlio Andrea («Ma alto e secco come me, ha il fisico più da slalomista»), poi per Campioni in Pista, la tre giorni Ducati all’ombra delle Dolomiti del Brenta.

3Dall’Igna, ognuno di noi nella vita ha le sue “sliding doors”, il momento in cui ti trovi a un bivio. La sua quale è stata?

«Forse il progetto Superbike: la RSV4 ha fatto diventare Aprilia Racing importante nel settore dei quattro tempi e, probabilme­nte, mi ha anche aperto tante strade nel mondo delle moto».

3 Ancora prima, lei sognava di lavorare nel mondo delle corse automobili­stiche.

«In realtà mi aspettavo di fare solo due anni, pensavo fosse una realtà nella quale avrei imparato in fretta, prima di dedicarmi a un lavoro normale, serio. Invece, a distanza di oltre trent’anni sono ancora qui a cercare di vincere delle gare».

3E cosa sognava di fare?

«Se torno indietro fino a scuola, a me è sempre piaciuta la fisica, mi sarebbe piaciuto diventare quello, più che un ingegnere. Poi, mi sono sempre ritenuto troppo poco intelligen­te per essere un bravo fisico, quindi ho preferito questa strada. Ma prima o poi mi piacerebbe laurearmi».

3Si immagini una vita slegata dalle corse.

«Sono tantissime le cose che mi piacciono. E la natura è tra queste. Stare nei boschi, nella neve, in mezzo al mare. Distante dalle città, in generale».

3Anche dalle persone?

«No. Le persone sono sempre importanti, e io non riuscirei a vivere da solo. Ho bisogno della famiglia, di amici, non riesco proprio a star da solo».

3 Suo figlio Andrea salta in alto, corre, ha iniziato a gareggiare nello sci.

«Lo sport, le competizio­ni, sono una scuola di vita importante, perché insegnano a perdere. È una lezione fondamenta­le, visto che sono molto poche le volte in cui si vince, e tante in quelle in cui si perde. Bisogna essere bravi a incassare».

3Vincere cosa insegna, invece?

«Ti dà un senso di soddisfazi­one, un benessere interno quando sei sul podio e alzi la coppa al cielo. E io mi emoziono ogni volta che vedo un atleta di qualsiasi sport che ci riesce, perché so quanti sacrifici servono per arrivare lassù».

3Voi in Ducati di sacrifici ne avete fatti tanti, e ora state raccoglien­do i risultati. Se si può fare un paragone, facile accostarvi alla Red Bull di F.1.

«Red Bull ha fatto una stagione sicurament­e più bella della nostra, sono stati molto bravi».

3 Potrete migliorare ancora, dopo un simile 2023?

«Fare meglio si può sempre, e deve essere l’obiettivo. Che sia difficile è altrettant­o vero. I numeri fatti nel 2023 sono impression­anti. Se li guardi a freddo, capisci che probabilme­nte è una stagione destinata a essere unica».

3Claudio Domenicali ha detto che, se riuscirete a vincere ora che sono state reintrodot­te le concession­i per le altre Case, avrà un valore doppio.

«Di sicuro le concession­i danno vantaggio alle altre Case, permettend­o anche a qualcuna di loro di rischiare molto di più, potendo cambiare motore o avendo una carena aggiuntiva».

3A proposito di carene, cosa vi siete inventati?

«Non vorrei creare troppa aspettativ­a. È sempre una carena, ma dal punto di vista dei numeri abbiamo fatto passi avanti che di solito non fai».

3Ha detto che è peggio perdere un ingegnere di un pilota. Max Bartolini, è diventato d.t. della Yamaha, dove è arrivato anche l’aerodinami­co Marco Nicotra.

«Sono perdite pesanti perché portano un knowhow importante a un altro costruttor­e. E perché erano persone molto integrate nella struttura. Per me il gruppo di lavoro è la priorità numero uno. Rimpiazzar­e Max non sarà facile. Credo che abbiamo le spalle coperte, ma ci sarà lavoro da fare».

3Bagnaia va per il tris. Rinnoveret­e prima del Qatar?

«Noi stiamo lavorando per questo. Poi, il contratto di un due volte campione del mondo è sempre complicato».

3Come vede Pecco rispetto al 2023?

Da ragazzo Avrei voluto diventare un fisico, mi piacerebbe prima o poi prendere una seconda laurea

Passioni Amo stare nei boschi, nella neve, in mezzo al mare. Via dalle città, ma mai da solo

Dalla carena della GP24 passi avanti che di solito non si fanno

 ?? AFP ?? Dieci anni in Ducati
Gigi Dall’Igna, 66 anni, veneto, lavora a Borgo Panigale dal 2014
Campioni Gigi Dall’Igna festeggia con Francesco Bagnaia, lo scorso 26 novembre, la vittoria nel Mondiale Piloti al termine del GP di Valencia. Per la Ducati anche il titolo Costruttor­i
AFP Dieci anni in Ducati Gigi Dall’Igna, 66 anni, veneto, lavora a Borgo Panigale dal 2014 Campioni Gigi Dall’Igna festeggia con Francesco Bagnaia, lo scorso 26 novembre, la vittoria nel Mondiale Piloti al termine del GP di Valencia. Per la Ducati anche il titolo Costruttor­i
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