La Gazzetta dello Sport - Lombardia
Trattori, la protesta si allarga Bruciata a Torino la bandiera Ue
La rabbia degli agricoltori attraversa l’Europa. E, dopo i cortei che hanno bloccato la Germania, contro lo stop agli aiuti di Stato, i trattori si muovono anche dall’Italia al Belgio, passando per la Francia. Fra i motivi della protesta, i tagli ai benefit sul gasolio, il ripristino dell’aliquota Irpef alla soglia più alta e la politica europea, in particolare il nuovo Green Deal (il piano di tutela ambientale), visto come eccessivamente severo nei confronti del mondo agricolo. Ieri 250 mezzi sono stati concentrati in un’area alla periferia di Alessandria, in Piemonte, per un raduno di protesta che durerà fino al 3 febbraio, promosso dal Coordinamento agricoltori autonomi di Alessandria e Asti. A Torino una bandiera dell’Europa è stata bruciata in piazza Castello: «Stiamo paralizzando il Paese e andremo a Roma, sono nati centina di comitati a difesa dell’agricoltura italiana contro le multinazionali», dicono gli organizzatori. A promuovere l’iniziativa è la cosiddetta “Variante torinese”, sigla nata nel 2020 per opporsi alle misure anti-Covid. E in contrasto con Cia, Coldiretti e Confagricoltura. Le marce dei trattori sono andate in scena anche in Trentino, a Teramo, in Basilicata (in particolare nel Metapontino), in Campania (ad Avellino) e nel Lazio, davanti al casello di Orte (Vt), appena fuori l’A1.
In Belgio Le proteste restano vive anche oltre i confini. In Belgio il corteo dei trattori potrebbe raggiungere Bruxelles giovedì, in occasione del vertice dedicato al bilancio pluriennale Ue. Tensione in Francia, che attende per oggi il promesso “assedio” dei trattori per impedire il rifornimento di Parigi: gli agricoltori sono insoddisfatti delle promesse del governo. Schierati 15 mila agenti. E Marine Le Pen cavalca la protesta.