La Gazzetta dello Sport - Lombardia
Norvegia padrona: doppietta a tempo di record
DA MOENA A CAVALESE: 70 KM A TECNICA CLASSICA
a Marcialonga oggi è un brand, un format di gara esportato fino al Circolo Polare artico. E fa parte della Coppa del Mondo lunghe distanze. La 51a edizione, 70 km a tecnica classica da Moena a Cavalese. è andata ai padroni del fondo, i norvegesi. A tempo di record (2h35’53”67) il barbuto Runar Skaug Mathisen, 30anni, ha battuto di 5” il detentore uscente, lo svedese Emil Persson, e l’altro norge
LJohan Hoel, anche 4° e 5° sono norvegesi, Oedergaarden e Stadaas, specialisti che hanno preceduto l’olimpionico Northug, arrivato insieme al miglior azzurro, Noeckler. Tra le donne doppietta norvegese con Emilie Fleten (3h01’07”93) e a 14” Magni Smedaas. Con la finlandese Kati Roivas a 37”. Sotto il podio la norvegese Alnaes e 5a la svedese Jenny Larsson, con Michaela Patscheider miglior italiana (21a). La Marcialonga “light” di 45 km è andata a Tommaso
Dellagiacoma e a Maria Eugenia Boccardi. Un colpo d’occhio lo scenario dolomitico col cielo azzurro e il sole: 6357 bisonti perfettamente allineati sui binari e assistiti da 1400 volontari, hanno attraversato i comuni di Val di Fassa e Fiemme. In discesa dopo Predazzo l’attacco decisivo, prima della bagarre finale sulla salita della Cascata. «Vincere la Marcialonga significa tutto per me. Il lavoro della squadra è stato incredibile, non ce l’avrei fatta senza i compagni» dirà il re vichingo. «Gara durissima e bellissima» per l’ex medagliato mondiale Noeckler, tra i più applauditi con Fulvio Valbusa, ultimo vincitore azzurro nel 2000 a skating.
Una giornata di festa che ha vissuto un momento triste per la morte di un concorrente ceco di 70 anni che gareggiava col figlio. Colpito da infarto, non sono bastati i soccorsi immediati. «Siamo addolorati, ci stringiamo attorno ai familiari», ha detto il presidente della Marcialonga, Angelo Corradini.
HA DETTO
Vincere qui significa tutto per me: senza i compagni non ce l’avrei fatta
Runar Skaug Mathisen