La Gazzetta dello Sport - Lombardia
Corea MALI BURKINA FASO
dell’assenza di Neymar e sta dominando la Saudi Pro League. Poi un paio di compagni di CR7 e il portiere Al Kassar, una delle scommesse di Mancini: 32 anni, titolare in una squadra vicina alla zona retrocessione, l’Al Feiha, debutto in nazionale in Coppa d’Asia, ieri ha finito con la fascia di capitano. Al Kassar ha rischiato di regalare alla Corea il vantaggio nei supplementari con un’uscita disastrosa, ma era stato decisivo durante il lungo assedio coreano. Perché dopo un primo tempo nel quale l’Arabia era stata superiore e aveva colpito due traverse nella stessa azione con Al
Shehri e Lajami, nell’intervallo Mancini aveva fatto un’altra scommessa: fuori Al Shehri e dentro il giovane Radif dell’Al Shabab. Tempo 33 secondi e il 21enne ha portato in vantaggio l’Arabia con un bel sinistro.
Il calvario
Poi però Klinsmann ha cambiato uomini e sistema e il Mancio ha visto la sua nazionale farsi sempre più piccola e difensiva. Il finale dei tempi regolamentari per l’Arabia si è trasformato in un calvario, con parate in serie di Al Kassar, due salvataggi sulla linea di Al Tambakti e una traversa di Gue-sung Cho che al 99’ ancora di testa è saltato tra due statue arabe e ha allungato la partita. Il centravanti del Midtjylland danese che gioca con la bandana nera è stato il pirata che ha affossato l’Arabia, visto che ha segnato anche il penultimo rigore della Corea. «Non capisco perché siano stati dati 10’ di recupero, e non penso che capiate il grande livello della Corea» si è lamentato Mancini. Incomprensioni citate per giustificare un’uscita dolorosa. 2’52” (PRIMO TEMPO)R1-0
2 1
MARCATORI E. Tapsoba (BF) autogol al 3’ p.t.; Sinayoko (M) al 2’, B. Traoré (BF) su rig. al 12’ s.t.
MALI (4-4-2)
D. Diarra; H. Traoré, Kouyate, Niakaté, Sacko; Camara (dal 48’ s.t. Fofana), Coulibaly (dal 29’ s.t. Diabate), Haidara (dal 29’ s.t. Samassekou), A. Traoré (dal 29’ s.t. Koita); Sinayoko (dal 48’ s.t. B. Traore), Doumbia. PANCHINA Diawara, M. Diarra, Dieng, Bissouma, Sissoko, Niakate, Dorgeles ALLENATORE Chelle ESPULSI nessuno
AMMONITI Sinayoko per gioco scorretto
BURKINA FASO (4-3-3)
Koffi; Kabore, Dayo, E. Tapsoba, Yago (dal 1’ s.t. Badolo); Ouédraogo, Sangare (dal 42’ s.t. Ki Aziz), Touré; B. Traoré (dal 32’ s.t. D.A.F. Ouattara), Konate, A.F. Tapsoba (dal 1’ s.t. Nagalo)
PANCHINA Konate, Nikiema, Guiebre, Djiga, Banse, Salou, D.C. Ouattara, Bangre
ALLENATORE Velud ESPULSI nessuno AMMONITI A.F. Tapsoba, E. Tapsoba per gioco scorretto
ARBITRO Ibrahim (Libia)
NOTE Spettatori 20.154. Tiri in porta 33. Tiri fuori 7-3. Angoli 1-2. In fuorigioco 2-1. Recuperi: p.t. 4’, s.t. 8’.
Sorpresa torie di dischetti e di ex milanesi: Franck Kessie martedì ha segnato due rigori per portare la Costa d’Avorio ai quarti d finale a spese del Senegal, Achraf Hakimi ieri all’85’ ha spedito sulla traversa il penalty che avrebbe potuto offrire al Marocco i supplementari contro il Sudafrica. E così questa Coppa d’Africa piena di sorprese ne ha offerta un’altra. Dopo i campioni uscenti e grandi favoriti del Senegal torna a casa anche il Marocco, semifinalista al Mondiale 14 mesi fa e massima candidata al titolo continentale dopo l’uscita dei Leoni del Teranga. Marocco battuto 2-0 dai Bafana Bafana scesi in campo con 8 giocatori dei Mamelodi Sundowns, apparsi indomabili nella sfida sulla carta impari contro avversari dei grandi club europei. Ma il Marocco in Coppa d’Africa fatica storicamente, e l’unica vittoria resta quella del 1976. E soffre il Sudafrica, l’unica nazionale capace di battere, due volte, la nazionale di Regragui nelle ultime 13 partite.
SEcco i quarti
E ora vediamo cosa succede nei quarti: si parte venerdì con la Nigeria di Osimhen e Lookman che sfida il brillante Angola, poi il sorprendente Congo affronta la solida Guinea. Sabato prima Costa d’Avorio-Mali e poi l’inatteso Capo Verde-Sudafrica, che offrirà una semifinalista impossibile da pronosticare alla vigilia. Il Mali ieri ha conquistato la sfida con i padroni di casa battendo 2-1 il Burkina Faso. Stalloni a casa per due errori in apertura dei due tempi. Dopo 150 secondi Edmond Tapsoba ha spedito alle spalle del proprio portiere Koffi un pallone piovuto in area da una punizione di Niakaté finita sulla testa di Haidara, col palo colpito dal giocatore del Lipsia.
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di
U
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iente Charles & Carlos. Sulle piste in giro per il mondo, seppure in un’altra categoria, Valentino troverà Antonio & Antonio. Giovinazzi e Fuoco, due dei sei cavalieri della Ferrari, che qui in un’intervista parallela raccontano di loro, della squadra, delle rosse hypercar 499P, la numero 50 dell’uno e la 51 vincente l’estate scorsa a Le Mans dell’altro.
N3Partitamo da lontano. Siete tutti e due originari del sud Italia: è stata più dura sfondare nelle corse? E quanto orgoglio c’è nell’avercela fatta? GIOVINAZZI:
«E avercela fatta con la Ferrari, aggiungerei. La Ferrari è sempre il sogno di tutti i ragazzini, al sud come al nord. È vero che i sacrifici sono diversi fin dai kart. Perché i circuiti importanti sono al nord. Siamo stati tutti e due nel team Goffredo Kart di Monopoli. E poi ci siamo spostati, sempre insieme, a Reggio Emilia, alla Top Kart. Ma era dura prendere ogni volta il treno, fare la gara e poi tornare ad orari assurdi in Puglia e in Calabria e andare a scuola la mattina dopo. A portaci dove siamo è stata la fame di volercela fare. Siamo arrivati dove volevamo».
FUOCO:
«Sì, da piccoli abbiamo fatto tanti sacrifici, lontani da casa, in furgone su e giù per
LA STAGIONE Giovinazzi: «Tutti vorranno battere la Ferrari e ci sarà una gara in più, fare punti sarà molto difficile»
l’Italia, anche all’estero. Sacrifici per noi e per le nostre famiglie. E mi fa molto piacere avere ritrovato Antonio qui, è qualcosa di unico se ripensiamo a tutta la nostra storia comune».
3 Qual è il primo ricordo comune? GIOVINAZZI:
«Non abbiamo mai gareggiato uno contro l’altro, per via della differenza di età. Ma quando ho finito con la Mini-Kart e dovevo lasciare la Goffredo Kart, il team manager, Franco Goffredo, mi chiese chi gli consigliavo: “Fuoco”, gli dissi».
FUOCO:
grato». «Te ne sono ancora
3Quindi non vedremo mai la “Guerra degli Anto’”... GIOVINAZZI:
«Fondamentale è il rispetto. E quello c’è. Poi le battaglie in pista ci saranno sempre. L’obiettivo di entrambi è fare il meglio possibile per la Ferrari».
3 Considerati esperienza e vantaggio della Toyota nell’Endurance, si può dire che nel 2023 la Ferrari il suo campionato l’abbia vinto?
GIOVINAZZI: «Sì, perché la sfida del Cavallino era contro i team entrati da poco, cioè Porsche e Cadillac. E quei team li abbiamo battuti».
3 Il prossimo entrano BMW, Lamborghini, Isotta Fraschini, l’Alpine con Mick Schumacher al volante. Che idea vi state facendo? FUOCO:
«Con 20 e più auto cambierà l’approccio alla gara. Ci sarà un nuovo format per la qualifica, con la hyper-pole. Rispetto al 2023 in cui alla fine non era così importante partire davanti, perché con un buon ritmo potevi tornare su, il prossimo anno lo sarà eccome. Staccarsi diventerà un problema. Anche perché è ormai da qualche anno che le nostre non sono più gare endurance, sono delle sprint che durano molte ore. Il livello si alzerà, ci sarà più lotta e quindi sarà sempre più bello anche per gli spettatori e per i tifosi».
«Tutti vorranno battere la Ferrari. Nel Mondiale ci sarà anche una gara in più, otto anziché sette. Ma con solo due categorie in pista, le hypercar e la GT. E con tante hypercar in più sarà molto difficile fare punti».
GIOVINAZZI:
Nel 2024 con più di 20 hypercar sarà dura, ma si punta anche al titolo Costruttori
3Se foste costretti a scegliere per il 2024 tra titolo Mondiale o Le Mans, cosa scegliereste? FUOCO: GIOVINAZZI:
«Io dico Le Mans».
«E anch’io riconfermo Le Mans, perché mi ha dato un brivido che vorrei riprovare. Poi certo, qualsiasi pilota, tanto più uno che guida la Ferrari, deve partire per vincere l’uno e l’altra. Sarebbe un risultato magico».
3 Una singola gara, almeno a li- vello di sensazioni, vale più del- lo stesso campionato... GIOVINAZZI:
«Sì, 24 ore senza mai sbagliare, col traffico, nel buio in cui non so perché ma ti sembra di andare ancora più veloce, è un’altra cosa».
«Correggiamo la risposta di prima. E facciamo un compromesso: dovendo scegliere vinciamo Le Mans e il Mondiale Costruttori».
FUOCO:
3’12”
NUOVI AVVERSARI Fuoco: «Arrivano BMW, Alpine, Lamborghini, in gare che ormai sono diventate come delle lunghe sprint»
585 500 452 429 332 205