La Gazzetta dello Sport - Lombardia
Arriva l’Italia di Quesada con i giovani e il blocco di Treviso I Garbisi e i Cannone Due coppie di fratelli nella squadra titolare 1
entidue mete e 156 punti subiti in due partite. Le ultime dell’Italia al Mondiale di Francia 2023. Contro la Nuova Zelanda e i padroni di casa. Tra fine settembre e inizio ottobre. Solo quattro mesi fa. Stasera, con Francia-Irlanda a Marsiglia (un match che può già valere il titolo), comincia il 25° Sei Nazioni e gli azzurri devono necessariamente ripartire da queste crude cifre. E contro un’avversaria, l’Inghilterra terza forza iridata - domani, a Roma, in un Olimpico pressoché esaurito con 60.000 spettatori - che nel ranking internazionale sta al quinto posto, appena un gradino sotto le due super potenze protagoniste delle debacle della squadra tricolore, che è invece 11a. Serve ricordare che la sfida sarà contro una delle sole due Nazionali l’altra, gli All Blacks - che l’Italia mai ha battuto?
VBlocco
Difficile immaginare, in generale, che i valori, rispetto all’autunno scorso, siano mutati. Anche se in casa azzurra, nel mentre, c’è stato un importante cambio di timone. Dato il benservito a Kieran Crowley, è cominciata l’era di Gonzalo Quesada, primo c.t. argentino (dell’Italia e del Sei Nazioni) e il solo nuovo nel Torneo. L’ex Pumas ha davvero avuto poco tempo a disposizione per conoscere i giocatori e per provare a imporre il proprio credo. Tanto che la formazione con la quale esordirà, ricalcherà in toto l’ultima vista, dall’età media molto giovane (intorno ai 25 anni) e con due preziosi ritorni post infortunio: quelli di Tommaso Menoncello a primo centro e di Gianmarco Lucchesi tallonatore. La vera novità, semmai, è che la stagione sta proponendo un Benetton Treviso, spina dorsale della Nazionale, mai così vincente. La franchigia veneta, tra Ucr e Challenge Cup, ha sin qui disputato tredici partite, conquistandone dieci, pareggiandone una e perdendone due. Per riassumere: la squadra di Marco Bortolami è seconda nell’ex torneo celtico alle spalle della corazzata Leinster e disputerà in casa l’ottavo di finale della rassegna europea, il 6 aprile, contro gli abbordabili Lions sudafricani. Vero è che conta su stranieri di qualità, ma nei ventitrè che domani comporranno la rosa azzurra, ben quattordici (nove titolari) vestono il biancoverde del club della Marca. E se è vero che vincere aiuta a vincere, chissà che quei successi non servano pure alla Nazionale. La quale
La mediana L’Italia, come già nella sfida all’Uruguay del Mondiale del 18 settembre scorso a Nizza, domani contro l’Inghilterra schiererà una doppia coppia di fratelli: Paolo e Alessandro Garbisi, apertura e n. 9 (giocano a Montpellier e a Treviso) e Lorenzo e Niccolò Cannone (entrambi al Benetton), n. 8 e seconda linea. Alessandro, preferito a Varney e a Page-Relo, è l’unica parziale sorpresa nel XV di Quesada. Oggi il via con Francia-Irlanda (diretta Sky Sport Uno, ore 21), mentre con ItaliaInghilterra a Treviso (Sky Sport Max, ore 20.15) parte anche il torneo under 20 - reduce da 41 ko nelle ultime 42 partite del Torneo e da otto Cucchiai di legno consecutivi, triste trofeo per chi chiude all’ultimo posto - avrebbe bisogno di qualche prestigioso risultato come dell’ossigeno. In questo senso anche il rendimento delle Zebre, cresciuto rispetto al recente passato, induce a un certo ottimismo.
L’arma
Il calendario, con due sole partite in casa, si presenta peraltro tutto in salita, con nella seconda e nella terza giornata le trasferte in Irlanda e in Francia. Quesada, come ha già indicato, punterà su una manovra offensiva meno ambiziosa di quella che aveva la squadra di
Crowley, con maggior attenzione al gioco al piede, ai punti d’incontro e tanta enfasi sulla difesa. Sperando che gli effettivi della prima linea, visti gli attuali infortunati, non subiscano altri stop: la coperta, in quel reparto, rischia di essere corta. Dal Mondiale almeno una certezza è comunque emersa: la precisione dalla piazzola di Tommaso Allan, contro l’Inghilterra estremo con Ange Capuozzo all’ala. Il suo 16 su 16 lo ha lanciato in vetta alla graduatoria iridata e anche se le alternative non mancano, difficilmente si potrà rinunciare a quel piede fatato.
Il Torneo più antico del mondo è di nuovo sui blocchi di partenza: il rugby, come tutto lo sport, è in costante evoluzione. Ma il fascino del Sei Nazioni resta immutato. Tanto più ora che le Nazionali dell’Emisfero Nord devono riscattare la debacle mondiale. Detto addio a bandiere quali l’irlandese Jonathan Sexton, i gallesi Alun Wyn-Jones e Dan Biggar, lo scozzese Stuart Hogg e in stand-by il francese Antoine Dupont e l’inglese Owen Farrell, si va in cerca di nuovi personaggi. Chissà che dal mazzo non esca qualcuno d’azzurro vestito. L’Italia ha vinto un solo match degli ultimi 42 del Torneo, il 19 marzo 2022 a Cardiff contro il Galles 2221. Il successo precedente risaliva a Scozia-Italia (19-22, il 28 febbraio 2015). Gli azzurri, in casa, non si impongono dal 3 febbraio 2013: 23-18 alla Francia.
Stelle
3’48”