La Gazzetta dello Sport - Lombardia
TRIS DEI ROSANERO NEL FORTINO BARBERA IL BARI È AFFONDATO LA A DIRETTA È A -2
La quarta vittoria consecutiva in casa vale l’aggancio provvisorio al Como, oggi a Terni Pugliesi in caduta libera, Marino rischia?
Il Palermo rilancia la sue ambizioni con una vittoria netta, il Bari crolla confermando tutte le difficoltà del momento. Marino cercava la reazione dopo il ko con la Reggiana, adesso dovrà trovare sostegno alla sua panchina che non è più solida, nonostante l’attenuante delle assenze (Ricci e Sibilli out). Le prossime ore saranno decisive per il suo futuro. I pugliesi non sono riusciti a invertire il trend negativo: una sola vittorie nelle ultime sei partite, il successo esterno che manca da tre mesi. Corini, invece, si gode una prova concreta in cui ha esibito i numeri da big che ha nelle corde la sua squadra, finora mostrati solo a tratti. Adesso servirà la continuità per volare alto. Gennaio gli ha regalato ulteriore propellente e la qualità di Filippo Ranocchia, che oltre a spaccare la partita con un gol di alta classe all’esordio in casa, ha disegnato calcio con trame sempre pericolose.
Brunori muro
Il Palermo ha giocato di squadra e ha attinto a tutti i suoi pezzi da novanta. Perché Brunori non ha segnato ma ha fatto due salvataggi sulla linea che hanno neutralizzato Puscas, l’ex che ha provato a limitare i danni per i pugliesi. Nota di merito anche per Di Mariano che è entrato e ha confezionato gli assist per Ceccaroni e Segre. Il centrocampista si conferma sempre più vice bomber con il settimo sigillo, uno in meno di capitan Brunori. Il Palermo non ha avuto sempre vita facile nell’arco dei 90’, perché il Bari con tutti i suoi limiti ha cercato un sussulto, in particolare a inizio ripresa quando solitamente i rosanero vanno in sofferenza. Il Palermo ha impresso il proprio ritmo, ha sofferto quando c’era da soffrire. Il dato positivo per i padroni di casa è stato tenere la porta chiusa dopo dieci gare. Corini ha messo a regime il mercato di gennaio concedendo l’esordio a Diakité e confermando Ranocchia nella doppia veste di mezzala e rifinitore.
Assenze
Nel Bari le assenze pesanti dell’ultima ora di Ricci e Sibilli, per una sindrome influenzale, hanno costretto Marino a rivedere l’undici di partenza con l’inserimento di Pucino e Menez. Senza Benali, squalificato, chiavi del gioco ad Acampora in coabitazione con Maita nel tentativo di giocare in velocità e in verticale. Il Palermo è partito meglio con due tentativi di Rannocchia su punizione dal limite e Brunori che ha provato a sorprendere Brenno con un tiro morbido. Ranocchia è ispirato, al quindicesimo l’imbucata per Gomes è geniale, il francese va a botta sicura, Brenno respinge e Di Francesco sbuca di testa ma colpisce il palo. Per i pugliesi bravi a restare corti e a ripartire, l’occasione di portarsi in vantaggio arriva da corner: lo stacco imperioso di testa di Puscas viene deviato sulla linea da Brunori che sceglie il tempo giusto per chiudere l’an
Segre si conferma sempre più vice bomber con il 7° sigillo, uno in meno di capitan Brunori
golo sotto il sette in elevazione. Per il Bari è stata una gara di lotta e sofferenza nel chiudere tutti i varchi ai padroni di casa, ma allo scadere del primo tempo non ha potuto nulla sulla prodezza di Ranocchia, bravo a trovare la coordinazione giusta e a colpire di controbalzo su una respinta e a insaccare sotto il sette.
Sussulto
La reazione del Bari si è concretizzata tutta in avvio di ripresa con il gioco che vuole Marino dai suoi, con verticalizzazioni e giocate di prima. Kallon prima e Puscas poi con l’ostacolo Brunori sempre sulla via del gol, hanno creato apprensione ai padroni di casa. Il Bari ha messo quello che ha potuto individuando in Achik e Nasti gli uomini della svolta. Le mosse del tecnico siciliano hanno impensierito ma senza trovare il graffio vincente. Lo sforzo profuso dai pugliesi è stato frustrato al 26’, quando su una punizione dalla trequarti Di Mariano ha pennellato la palla perfetta per Ceccaroni, preciso alla deviazione di testa vincente in area. Copione quasi simile undici minuti più tardi con il palermitano di nuovo a crossare in mezzo, questa volta per l’inzuccata di Segre che di fatto ha portato a 15 le realizzazioni complessive di testa dei rosanero.