La Gazzetta dello Sport - Lombardia
LA PRIMA AZZURRA CONTRO IL TABÙ INGLESE ENTRA IN SCENA NEGRI «DOBBIAMO CREDERCI»
Oggi alle 15.15 contro l’unica squadra mai battuta nel Torneo La fiducia del terza linea di Treviso, protagonista di un docufilm di Netflix sul rugby
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Nel secondo di otto episodi da circa 40’ di Full Contact, la docuserie dal 24 gennaio proposta da Netflix sul rugby e sul Sei Nazioni come già fatto con successo con F.1, tennis e golf, molto spazio è dedicato all’Italia. E, in particolare, a Sebastian Negri. Il 29enne oriundo sudafricano, gigante all’ottava stagione in azzurro, flanker titolare pressoché inamovibile, oggi - al debutto nel Torneo 2024 - sarà tra coloro che andranno a caccia di un’impresa tricolore: battere l’Inghilterra per la prima volta.
3 Seb, che avventura è stata quella della docuserie?
«Molto interessante: siamo stati a lungo seguiti da troupe, con operatori
Sulla sua avventura con Netflix e produttori s’è instaurato un clima di collaborazione. Sono certo che l’opera aiuterà l’ovale a conquistare nuovi appassionati. E chi già lo è, scoprirà cose nuove».
3 Perché hanno scelto lei?
«Perché sono molto bello... O perché, grazie a Greta, mia fidanzata da due anni e mezzo e dal prossimo 27 luglio mia moglie, parlo un italiano perfetto. Più seriamente perché ho vissuto esperienze piuttosto forti che ben si prestano a una narrazione del genere».
3 A cosa di riferisce?
«In Zimbabwe, quando avevo 9 anni, le truppe del dittatore Mugabe misero a ferro e fuoco la fattoria di famiglia e fummo costretti a fuggire, con le poche cose che riuscimmo a raccogliere, fino a Durban, in Sudafrica. E poi...».
3 E poi?
«All’importanza delle mie origini: nonno Tommaso era di Milano, diversi cugini del Bellunese. E al grave infortunio subito due anni fa proprio all’Olimpico contro l’Inghilterra. Il percorso di recupero è stato duro».
3 Come sarà questo Sei Nazioni?
«Francia e Irlanda sono le mie favorite, con l’Inghilterra prima alternativa e la Scozia outsider».
3L’Italia?
«Negli ultimi 12-18 mesi siamo cresciuti: dobbiamo dimenticare i ko mondiali con i Bleus e gli All Blacks e credere in noi».
3 L’Inghilterra è battibile?
«Mischia, touche, gioco al piede e disciplina, con e senza palla, faranno la differenza».
3Quali le prime impressioni sul neo c.t. Gonzalo Quesada?
«Mi pare un gran professionista, attento ai rapporti personali, di enorme esperienza internazionale. Credo sia un’ottima scelta».
3Nessun rimpianto per Kieren Crowley, col quale, tra Benetton e Nazionale, ha lavorato in tutte le sue stagioni italiane?
«Per me è un secondo padre. Ma lo sport va così. Ora allena in Giappone e con lui e la sua famiglia sono sempre in contatto: lo rispetto e gli sarò grato per sempre. Però è ora di voltar pagina».
3Con Treviso, di recente, oltre che nell’abituale ruolo da flanker, ha giocato anche terza centro: ne ha parlato con Quesada?
«Mi interessa solo stare in campo: se serve, come capitato in passato, pure in seconda linea».
3A proposito: 14 dei 23 giocatori della rosa azzurra che sfiderà l’Inghilterra sono del Benetton. Quanto è importante quel che la sua franchigia sta facendo?
«Il Sei Nazioni, rispetto a Urc o Challenge Cup, propone un livello di due-tre gradini più alto. Ma vincere aiuta a vincere, crea un’attitudine e un’abitudine. Gli effetti, in termini di fiducia, non potranno che essere positivi».
3Anche le Zebre stanno dando positivi segnali di crescita.
«E non a caso in Nazionale, coi Bruno e i Fischetti, ci sono giovani come Pani, Gesi e Zambonin».
3 Nel gruppo, fermato da un nuovo infortunio, manca un suo grande amico: Jake Polledri.
«Ci conosciamo dai tempi del college in Inghilterra, ci sentiamo spesso, abbiamo un rapporto speciale. Gli auguro il meglio: al momento opportuno annuncerà quel che avrà da annunciare». 3’48”
L’esperienza tv è stata molto stimolante: sarà un successo Sebastian Negri
Quesada è un grande professionista. È un’ottima scelta Sebastian Negri
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