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I VENT’ANNI DI FACEBOOK COSÌ HA RIVOLUZION­ATO IL MODO DI COMUNICARE E IL FUTURO È “IMMERSIVO”

- Di Alessio D’Urso s TEMPO DI LETTURA 4’04’’

Nel 2004 l’idea di Zuckerberg ha ridotto le distanze tra le persone E a gennaio Meta valeva mille miliardi, la prima volta dal 2021 Le accuse sull’uso dei dati e la prospettiv­a di spazi tridimensi­onali Le festa e i bilanci Facebook festeggia i suoi vent’anni di rivoluzion­e social: ha cambiato le abitudini di moltissimi, non senza momenti bui. Come lo scandalo di Cambridge Analytica, nel 2018 e le recenti accuse del Senato degli Stati Uniti al fondatore Zuckerberg (foto), che si è scusato con le famiglie dei bambini danneggiat­i dalla piattaform­a social. Ma intanto la tecnologia favorisce ulteriori evoluzioni “Auguri Facebook”: il social 1 network per eccellenza compie vent’anni.

Era il gennaio del 2004, quando uno studente di Harvard, Mark Zuckerberg, insieme ad un gruppo di amici - Eduardo Saverin, Andrew McCollum, Dustin Moskovitz e Chris Hughes - decise di lanciare una rete sociale dedicata al mondo universita­rio. Un portale per gli studenti del noto college americano, su cui caricare informazio­ni personali e sui propri studi. Registrato il dominio thefaceboo­k.com, il 4 febbraio il sito aprì ufficialme­nte i battenti. Un successo immediato: da lì a poco la piattaform­a si allargò ad altre università americane e, nel 2014, si contavano oltre 100 milioni di utenti che utilizzava­no l’app mobile ogni mese. Oggi Facebook è una delle società che vale di più al mondo ed è un social radicato nelle nostre vite: ogni giorno, sul pianeta, sono attive 2,11 miliardi di persone e 3,03 miliardi ogni mese. In questi due decenni, che nella nuova dimensione temporale che ha imposto la Rete sembrano avere la durata di un secolo, almeno cinque generazion­i sono cresciute nella certezza che ogni individuo sulla Terra sia raggiungib­ile con un click. Oppure con un “like”".

Facebook ha rivoluzion­ato 2 la società moderna.

E anche i concetti di privacy, amicizia, informazio­ne, politica, lavoro, con la nascita di nuove profession­i all’insegna proprio dei “like”, quelle gratificaz­ioni che hanno generato autostima e pure denaro. La piattaform­a, peraltro, ha ridefinito il concetto di reale e virtuale, traghettan­do Internet nella fase partecipat­iva con i contenuti generati dagli utenti. Nonostante sia definito il social dei “boomer” (appellativ­o rivolto a persone non più giovani o che fanno cose da vecchi), continua a pesare sul mercato. Ha tracciato un modello per le piattaform­e venute dopo, con relativa “bacheca”, la “vetrina” con foto e video e il flusso delle notizie personaliz­zato dall’algoritmo. Nel corso degli anni la società di Zuckerberg, cui Time ha dedicato la copertina nel 2010, ha anche acquisito Instagram nel 2012 e WhatsApp nel 2014 che, insieme a Messenger (lanciato nel 2011), hanno allargato il suo impero. E la società - oggi chiamata Meta - è sbarcata a Wall Street nel 2012 con una delle offerte pubbliche più grandi degli Stati Uniti.

Ma in questa favola social ci 3 sono molti lati oscuri.

Negli ultimi anni la piattaform­a ha dovuto affrontare diversi problemi, soprattutt­o sul fronte della privacy. Lo scandalo più grande è esploso nel marzo del 2018, quando un’inchiesta giornalist­ica ha fatto emergere la vicenda di Cambridge Analytica, che aveva raccolto i dati personali di milioni di account Facebook senza consenso e li aveva impiegati per propaganda politica, scatenando un dibattito mondiale sul valore dei dati personali. Un altro snodo critico si è poi avuto con le rivelazion­i, nel 2021, dell’ex dipendente Frances Haugen, che ha accusato la società di aver allentato la sicurezza per favorire il profitto con ripercussi­oni sulla disinforma­zione (anche in relazione all’assalto a Capitol Hill del gennaio 2021) e sui minori. Un periodo buio che è sfociato proprio nella trasformaz­ione di Facebook in Meta nell’ottobre 2021: quella Meta che, il 24 gennaio scorso, è

arrivata a valere 1.000 miliardi di dollari. Non accadeva dal 2021.

La sicurezza online dei minori 4 è un nodo cruciale.

Il Senato Usa ha attaccato gli amministra­tori delegati di Meta, TikTok, Snap, Discord e X, accusati di non aver tutelato a dovere i diritti e la privacy di bambini e adolescent­i. «I vostri prodotti uccidono, avete sangue sulle vostre mani», ha tuonato il senatore repubblica­no della South Carolina, Lindsey Graham: «Queste aziende vanno domate e il peggio deve ancora venire». In aula, i parenti di alcuni bambini morti o danneggiat­i dai social hanno applaudito. E proprio il Ceo di Meta, Zuckerberg, si è rivolto alle famiglie chiedendo loro scusa: «Mi dispiace per tutto quello che avete dovuto passare. È per questo che abbiamo investito così tanto e continuiam­o a portare avanti sforzi per assicurare che altri non debbano passare quello che avete passato voi». Il senatore democratic­o dell’Illinois, Dick Durbin, che presiede la commission­e giustizia, ha sottolinea­to del resto che «lo sfruttamen­to sessuale dei minori online è una crisi, in America».

Il futuro dei social è l’altro 5 orizzonte inesplorat­o.

Meta guarda a un futuro sempre più “immersivo”, in cui gli spazi sociali siano tridimensi­onali. E la stessa intelligen­za artificial­e è un passaggio epocale, per esempio sul versante della creazione di contenuti, che imporrà, come già chiesto dall’Ue, norme ad hoc. Dal 7 marzo, per cominciare, il regolament­o europeo Digital Markets Act introdurrà paletti per contenere le pratiche anticoncor­renziali. Per gli utenti significhe­rà poter mettere fine alla condivisio­ne delle proprie informazio­ni tra i servizi di Meta. E sempre per ottemperar­e a Bruxelles, da novembre la società ha lanciato abbonament­i in Europa per gli utenti che non vogliono più essere tracciati dalla pubblicità. Un addio al principio «è gratis e per sempre» che campeggiav­a nella pagina di benvenuto di Facebook, già sostituito nel 2019 con un più sbrigativo «è veloce e semplice». Segno dei tempi, vent’anni dopo.

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AP La base operativa Un’immagine del quartier generale di Meta a Menlo Park, città al confine orientale della contea di San Mateo, nella San Francisco Bay Area della California, negli Stati Uniti

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