La Gazzetta dello Sport - Lombardia

«MAX È UN MAESTRO»

- S TEMPO DI LETTURA

nere per salvare il Frosinone».

3E dopo, Premier o ancora Serie A? L’Atalanta per lei potrebbe anche rinunciare a Koopmeiner­s…

«Prima di tutto devo tornare alla Juve, poi si vedrà anche in base a loro. L’Atalanta è una squadra forte, al ritorno ne abbiamo presi cinque!».

3 Cosa le ha detto Barreneche­a per convincerl­a su Frosinone?

«Prima di decidere avevo guardato l’andata vittoriosa contro l’Atalanta. Ho visto subito che il modo di giocare poteva essere adatto a me. Poi Enzo mi ha convinto, raccontand­omi di questo fantastico ambiente: i ragazzi, lo staff, la città…».

3Colpisce anche la sua voglia di dare una mano in copertura, di aiutare e spronare i compagni.

«A Frosinone sono migliorato tanto in questo, anche grazie al gruppo che si è creato fin dal primo giorno: la città è piccola e ci aiuta a stare tanto insieme, anche fuori dal campo, usciamo spesso a cena in gruppo. Ma quel “clic” mi è scattato alla Juve, prima non mi veniva naturale abbassarmi a difendere».

3Domenica c’è la Fiorentina a cui ha segnato il suo primo gol quest’anno. In trasferta fate fatica.

novembre in Serie A con la prima squadra guidata da Allegri. Il 28 agosto 2023 è passato in prestito secco al Frosinone, con cui ha debuttato il 2 settembre nello 0-0 sul campo dell’Udinese. Il primo dei suoi 10 gol in campionato lo ha realizzato, di testa, il 28 settembre in casa contro la Fiorentina, avversario che affronterà domenica. «In casa sentiamo la spinta di questo pubblico meraviglio­so. A Firenze sarà una partita durissima, sono fortissimi. Però, chissà, prima o poi arriverann­o anche questi benedetti tre punti fuori…».

3 È anche grazie al gioco di Di Francesco che lei è primo in A per dribbling riusciti (70)?

«Soprattutt­o. Mi lascia tanta libertà in campo. Come avete visto, proviamo sempre a giocare contro chiunque come mi aveva detto al telefono prima di venire, anche per questo ho accettato».

3 Allegri invece che cosa le ha insegnato?

«Tanto anche lui. A occupare gli spazi, a fare più ruoli. Con lui ho giocato anche da quinto, da mezzala, sottopunta o largo a destra nel 4-3-3. E mi ha aiutato molto anche in fase difensiva».

3 Ha portato in Italia la famiglia, a cui deve tutto.

«Pur di farmi allenare mi hanno portato ovunque, in pullman, in bicicletta… Anche mio fratello maggiore. andrò, loro ci saranno sempre».

3 Anche Messi e Scaloni hanno origini marchigian­e. Nell’Argentina che ruolo le piacerebbe fare?

«Qualsiasi…».

3 È stato difficile dire a Spalletti che preferiva aspettare l’Argentina?

«Abbastanza. Ne abbiamo parlato di persona quando è venuto a Frosinone. Ero nervoso, sa, alla mia età non sono cose di tutti i giorni. E lui l’ha capito, è stato veramente bravo».

3La punizione di Maradona alla Juve l’aveva vista prima della sua contro il Cagliari?

«Sì, ma non ci ho pensato prima di calciare».

3 Però lei non si ispira al Pibe de oro né alla Pulce.

«Beh… Messi non si tocca! Da piccolo mi piaceva El Kun Aguero. Poi Hazard quando era al Chelsea».

3I momenti più belli della sua ancora giovanissi­ma carriera?

«Il passaggio alla Juve e il primo gol col Frosinone».

3 E il sogno più grande?

Allegri Con Max alla Juve ho fatto tanti ruoli diversi, anche il quinto a centrocamp­o

«Devo tutto alla famiglia Quando ero piccolo pur di farmi allenare mi portavano in bici»

«Leo non si tocca ma i miei idoli sono sempre stati Aguero e Hazard»

Spalletti Ero nervoso quando gli ho detto che sceglievo l’Argentina: lui ha capito subito

«Ora come ora sono tre: salvare il Frosinone, vincere la Champions e poi il Mondiale». 3’20’’

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Felicità A sinistra, Soulé in maglia Juve; a destra, con Messi nell’Argentina

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