La Gazzetta dello Sport - Lombardia
Titolari e bomber da big Ecco il numero magico dell’Atalanta di Gasp SocialClub
Rosa larga, 3° attacco della A: così insegue la Champions. E il tecnico vuole lanciare anche Touré e Hien
hi l’ha detto che il 17 porta male? Non ditelo a Gian Piero Gasperini, o a De Ketelaere che ce l’ha sulle spalle: non vi crederanno. Perché il gol di Holm contro il Frosinone ha portato a 17 il numero di marcatori stagionali (dunque coppe comprese) dell’Atalanta: al momento è un primato italiano, visto che Fiorentina, Roma e Frosinone seguono a 15. E ha valore relativo il fatto che di quei 17 ne restino 14, perché Zapata e Zortea se ne sono già andati e Muriel sta per farlo: i tre hanno comunque segnato con il nerazzurro addosso e in ogni caso in rosa c’è chi deve ancora farlo. E lo fa di mestiere, ovvero Touré. Ma anche da Scamacca il meglio deve ancora venire e i vari De Roon, Hateboer
C9 De Ketelaere
Djimsiti e Hien hanno un senso per il gol che difficilmente li farà essere a quota zero a fine stagione. Fra l’altro non si tratta di una medaglia a sorpresa: è da quando c’è Gasp in panchina che si è parlato e si continua a parlare spesso e volentieri della cooperativa del gol Dea. Concetto che «fotografa bene la mia filosofia di gioco», ha sempre detto orgoglioso.
Rosa allargata
Ma il tecnico non crederà al numero sfortunato anche perché 17 (almeno) sono i “titolari” su cui ha potuto contare finora. Quando l’Atalanta non aveva ancora iniziato a volare, e anzi qua e là zoppicava inciampando spesso sui propri limiti, il tecnico sbandierava non casualmente un obiettivo: “allargare” la Dea. Ovvero il ventaglio di opzioni, per gestire meglio le energie, ma soprattutto, diversificandoli, i contributi alla causa. Cosa che si sta verificando, e non si parla solo di fatturato puramente offensivo.
Varietà di soluzioni
Quello, nella filosofia calcistica di Gasperini, ha avuto sempre il suo peso. E dal tecnico è considerato motivo di compiacimento il fatto di avere il terzo attacco del campionato e di viaggiare alla media di quasi due gol a partita: 57 nelle 30 gare giocate finora in stagione, quasi il 30% (16 reti da Koopmeiners, Ederson e Pasalic) grazie alla vena dei centrocampisti. Come
Holm L’Atalanta ha celebrato così, sul suo profilo Instagram, Ademola Lookman: l’attaccante nerazzurro, dopo la vittoria ai rigori di ieri contro il Sudafrica, è in finale di Coppa d’Africa che si giocherà domenica è appagante sapere di avere più giocatori in confidenza con la porta avversaria: segnale di varietà di soluzioni e anche, per le rivali, di imprevedibilità. Che il tecnico coltiva coinvolgendo anche grazie allo sfruttamento delle palle inattive - più giocatori possibili. Anche se questo non è garanzia assoluta di successo: per fare un esempio, la Dea chiuse la stagione 2021-22 con 20 marcatori, ma restò fuori dall’Europa. Non a caso lo stesso Gasperini ha da poco sottolineato che la vera differenza, alla fine, la fa avere uno o due attaccanti in grado di alzare la soglia personale di gol.
Aspiranti titolari
Intanto, comunque, il 5-0 al Frosinone resta paradigmatico del dna Atalanta: cinque marcatori diversi, il 4-0 segnato con azione avviata (Muriel e Miranchuk), rifinita (Pasalic) e conclusa (Zappacosta)
L’Atalanta sta viaggiando alla media di quasi due gol a partita: non ancora il ritmo stratosferico tenuto nella stagioni d’oro, ma 57 gol in 30 gare stagionali sono comunque un buon risultato. Con questo dettaglio: 40 reti in 22 partite di campionato, 12 in sei di Europa league e 5 in due incroci di Coppa Italia. da quattro giocatori entrati dalla panchina. Massima gratificazione per la scelta di usare sempre i cinque cambi, spesso tre riservati all’attacco. E qui arriviamo agli almeno 17 titolari: con l’Atalanta in corsa su tre fronti, una ricchezza che può aiutare a fare più strada possibile ovunque. Il minutaggio stagionale dei nerazzurri si può graficizzare anche con il campo qui sopra: dei primi 17 per impiego avuto finora abbiamo escluso solo Musso, che ha giocato più di Carnesecchi ma ormai gli è scivolato alle spalle e ha visto dalla panchina tutte le ultime sette gare di campionato e il quarto di Coppa Italia contro il Milan. Abbiamo messo Hateboer, 18° per minuti giocati, ma Gasperini conta di poter considerare più o meno presto come aspiranti “titolari” anche Touré e Hien e magari come “quasi titolari” pure Bakker e Adopo. Per questo abbiamo scritto almeno 17; sta lì la “fortuna” di quel 17: nel caso dell’Atalanta è un numero che tende molto alla flessibilità. 3’10” stagione
Nessuno in Serie A ha una cooperativa del gol così: a 15 Roma, Fiorentina e Salernitana