La Gazzetta dello Sport - Lombardia

JURIC CHIEDE DI PIÙ

«Toro, buona prova Ma io punto in alto voglio l’Europa» La sua rete, quella dell’1-1, è stata la numero 3500 realizzata dal Torino in A

- Di Mario Pagliara INVIATO A REGGIO EMILIA LAPRESSE

oca confort zone, molta ambizione». Ivan Juric esce da una notte lungo la via Emilia dalla quale si aspettava qualcosa in più in termini di punti ma nella quale ritrova la prestazion­e. E lancia un messaggio diretto ai suoi giocatori: «Io ci credo all’Europa e quest’anno voglio spingere tutta la squadra sempre di più per andare al massimo e per non mollare niente. Anche i calciatori ci credono e dobbiamo provarci fino alla fine». Il quinto risultato utile consecutiv­o (due vittorie e tre pareggi) incastonat­i in questi tre mesi con un ottimo percorso addolcisce almeno in parte l’amarezza per non essere riuscito a dare un colpo pesante alla classifica tra la sfida casalinga contro la Salernitan­a e la trasferta di ieri a Reggio Emilia casa del Sassuolo. «Bisogna essere fiduciosi e io lo sono – prosegue l’allenatore del Torino -, in questo momento ci manca solo un ultimo pezzo ma sono sicuro che lo troveremo. Ci manca quel killer instinct, ovvero quella capacità di vicere le partite in cui magari non siamo bellissimi».

«PAlzare l’asticella «Un po’ di rammarico lo dobbiamo avere – così Juric riparte -, ma la squadra sta andando alla grande in questo periodo nel quale siamo riusciti a fare un lungo filotto di risultati. Io però, arrivati a questo punto, voglio spingere l’asticella ancora di più per andare oltre. Ciò che questo Toro sta facendo è ottimo, ma ora vogliamo alzare l’asticella». Juric è soddisfatt­o dei progressi, guarda al futuro con ottimismo: «Adesso avremo due partite in casa (prima il Lecce poi il recupero contro la Lazio, ndr), e vogliamo prepararle al massimo». Il concetto di Juric è

«Vinciamo solo quando stradomini­amo: ci manca l’istinto del killer nei testa a testa»

chiaro: «La mia sensazione è che ci siamo, la squadra si esprime bene ma non siamo ancora al 100%. È per questo che tutti vogliamo metterci qualcosa in più: possiamo fare meglio. Ci sono tantissime cose positive che abbiamo costruito in questi mesi. Io per il futuro sono molto ottimista».

Il triangolo sì Da una trasferta all’altra. Dall’isola alla via Emilia, il triangolo c’era, c’è e funziona. Il triangolo è quello che parte da Vlasic, confluisce sull’alta velocità di Bellanova e trova la conclusion­e con Zapata. Il copione è lo stesso andato già in onda in Sardegna, nella precedente trasferta di Cagliari. E ieri sera c’è stato il replay al Mapei Stadium. Nel triangolo spicca la sintonia tra Bellanova e Zapata. Con l’assist di ieri, è la terza volta in questo campionato che un servizio di Raoul finisce con l’urlo del colombiano. Dopo la

 Ricardo Rodriguez torna nuovamente sotto osservazio­ne. Ieri ha chiesto la sostituzio­ne dopo 20’: il capitano ci ha provato dopo il ko di domenica contro la Salernitan­a. Nelle prossime ore potrebbe essere sottoposto a nuovi esami: quelli di 7 giorni fa avevano evidenziat­o solo un sovraccari­co. Da valutare il suo impiego per la sfida di venerdì contro il Lecce. sgroppata di Cagliari, Bellanova scherzava: «Al prossimo, offri la cena». Il prossimo è stato ieri. A proposito di Bellanova, Juric applaude la sua crescita esponenzia­le: «A me piace lavorare con giocatori così: giovani e con grandi margini di crescita. Ci siamo messi a lavorare tanto con lui, sia sul campo sia guardando molti filmati.

Raoul ci sta rispondend­o bene: in alcune partite è devastante, come ad esempio è accaduto contro il Sassuolo. Ma deve migliorare quando gli spazi sono molto ristretti, come ad esempio contro le difese a cinque. Siamo molto soddisfatt­i di lui».

Zapata fa male Se Bellanova è stato l’uomo in più, Zapata è stato l’uomo capace di fare male. Ha pareggiato i conti in apertura dopo il vantaggio di Pinamonti, ha fatto tremare i polsi (e la panchina) di Dionisi con quel colpo di testa all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero. Quando Zapata vede il Sassuolo - è proprio il caso di dirlo – diventa un autentico Toro: ieri ha piazzato ai neroverdi il suo decimo gol in carriera in campionato. Nessuno ha segnato quanto lui o più di lui al Sassuolo: sono almeno tre reti in più rispetto a quelli realizzati contro qualsiasi altra formazione in Serie A. Se vogliamo, almeno un ritaglio, Duvan nella storia del Toro se lo è ritagliato: quello di ieri del colombiano è stato il gol numero 3500 realizzato dal Torino in Serie A.

Il tecnico

del Torino Ivan Juric, 48 anni, allenatore croato del Torino. Il pareggio di Reggio Emilia è il secondo consecutiv­o dopo quello con la Salernitan­a

Bellanova? A me piace lavorare con giocatori così: giovani e con margini di crescita

La mia sensazione è che la squadra si esprime bene, ci siamo, ma non ancora al 100%

 Andrea Consigli (496) ha agganciato Giovanni Galli al sesto posto tra i portieri con più presenze nella storia della Serie A. Nella classifica generale il portiere ha raggiunto il 17° posto

C’è rammarico per il risultato, abbiamo fatto tanto, ci lascia un po’ l’amaro in bocca.

Non ho chiesto nulla, sono un dipendente della società, faccio parte del club

Alessio Dionisi

6 SCUFFET Bravo su Immobile in avvio, pronto nelle uscite. Ma la respinta in occasione dello 0-2 si poteva fare meglio.

4,5 ZAPPA Record di passaggi negativi, non chiude sullo 0-1, si fa saltare sull’1-3 e devia la conclusion­e di Anderson in modo decisivo.

6 MINA Nella settimana di Sanremo difficile bocciare chi si chiama Mina. Si guadagna l’assoluzion­e con tante chiusure.

5,5 WIETESKA Qualche leggerezza.

5 OBERT Tra tanti errori, il più grave è

uscire tardi su Isaksen che calcia e genera il raddoppio.

6 AUGELLO Qualche cross e un tiro alto.

6 NANDEZ Tante palle perse, è vero. E una volée che si poteva fare meglio. Ma quante corse, quanto impegno, quanta grinta.

5 MAKOUMBOU Non si ferma mai, fa un bel tiro, ma è morbido sullo 0-1 e tiene in gioco Immobile sullo 0-2.

5 DEIOLA Sull’autogol è sfortunato, ma anche poco reattivo. Regia banale.

4 AZZI Il liscio che inganna Deiola gli

resterà nella testa a lungo. Tantissimi errori tecnici.

5 DOSSENA Si perde Immobile sul raddoppio. Eppure sanno tutti che Ciro è bravissimo a sparire nascondend­osi sul secondo palo.

5 VIOLA Rallenta troppo la manovra.

6 LUVUMBO Porta vivacità e un briciolo di concretezz­a.

5,5 LAPADULA Non è il contesto tattico ideale per lui. Solo un colpo di testa insidioso.

5,5 PAVOLETTI Stavolta niente miracoli. 6,5 MARUSIC Corre tanto, dalla sua parte si passa raramente.

6,5 GILA Un’imperfezio­ne sul gol di Gaetano. Ma la prova è piena di anticipi, duelli vinti e tanta attenzione.

6 ROMAGNOLI Non va quasi mai in difficoltà.

6 HYSAJ Bello lo strappo che porta al raddoppio. Gioca tanti palloni e quindi sbaglia in proporzion­e.

6 GUENDOUZI Litiga con Deiola. Quantità e anche un po’ di qualità in mezzo.

7 CATALDI Un bellissimo lancio per

Immobile dopo pochi minuti, organizza la manovra e si sacrifica in copertura.

6 KAMADA Entra bene: prende un palo esterno e fa partire altre due azioni pericolose.

5,5 LUIS ALBERTO Brutto primo tempo. Cresce un po’ nella ripresa, quando va vicino al gol con un destro violento.

6,5 VECINO Entra per mettere sostanza quando sembra che il Cagliari cresca. Crea le premesse del terzo gol.

6,5 ISAKSEN Genera lo 0-1 con un

cross radente. Immobile segna su un suo tiro respinto. (PEDRO s.v.) 6 IMMOBILE La condizione migliora, raggiunge quota 200 in A con un tap-in da posizione defilata. Sul voto, però, incidono i due gol falliti, uno facile.

6 CASTELLANO­S Buono lo scarico all’indietro e poi la fuga che sono alla base del gol di Anderson.

7 F.ANDERSON Ispirato e determinat­o: cerca e trova il gol personale dopo aver partecipat­o alle due precedenti reti.

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