La Gazzetta dello Sport - Lombardia
Italiano è felice a metà «Siamo tornati? Direi... ni»
CINQUINA AL FROSINONE RITROVA SUCCESSO, GIOCO E PURE
Gol e assist per il francese che finora aveva deluso. Belotti dà sostanza: è la prima vittoria del 2024
FIORENTINA 4-2-3-1 Terracciano; Kayode, Milenkovic, Quarta (dal 28’ s.t. Comuzzo), Biraghi; Duncan (dal 28’ s.t. Arthur), Mandragora; Ikoné, Beltran (dal 38’ s.t. Barak), Gonzalez (dal 15’ s.t. Bonaventura); Belotti (dal 28’ s.t. Nzola) PANCHINA Vannucchi, Martinelli, Faraoni, Lopez, Infantino, Sottil ALL Italiano AMMONITI Quarta e Nzola per g.s. Terracciano per c.n.r. CAMBI DI SISTEMA: nessuno BARICENTRO MEDIO 53,9 M. -------------------------------------------------
FROSINONE 4-2-3-1 Turati, Gelli (dal 33’ s.t. Cheddira), Monterisi (dal 1’ s.t. S. Romagnoli), Okoli, Valeri; Mazzitelli, Barrenechea (dal 19’ s.t. Brescianini); Soulé, Seck (dal 1’ s.t. Lirola), Harroui (dal 19’ s.t. Reinier); Kaio Jorge. PANCHINA Cerofolini, Frattali, Garritano, Baez, Ibrahimovic, Kvernadze, Caso ALL. Di Francesco. AMM. Romagnoli g.s. CAMBI DI SISTEMA: dal 1’ s.t. 4-1-4-1, dal 33’ s.t. 4-2-4. BARICENTRO MOLTO BASS0 48,3 M. -------------------------------------------------
ARBITRO Feliciani VAR Paterna NOTE spett. 25.397, incasso di 505.126 euro. Tiri in porta 7 (+1 traversa)-3. Tiri fuori 7-3. Angoli 2-5. In fuorigioco 0-1. Rec.: p.t. 1’, s.t. 3’.
Il digiuno finisce a pranzo, ed è un lauto pasto. Il primo successo del 2024, cominciato per niente bene fino a ieri, è un risultato largo per la Fiorentina: cinque gol, con cinque marcatori diversi, per rilanciarsi al principio di una settimana piena, che prevede prima il recupero con il Bologna e poi l’Empoli, partite chiave per l’ Europa, visto che le altre davanti hanno vinto tutte. La ricarica di autostima è concessa dal Frosinone, che vede aumentare in modo preoccupante il numero dei gol incassati. Di Francesco ha la peggior difesa del campionato: 49 reti, 18 dei quali incassati nel nuovo anno, con già due “manite” sulle guance. Se la classifica ancora non preoccupa, certi dati dovrebbero. Sta decisamente meglio Vincenzo Italiano, che tra vittorie sfuggite, gli schiaffi in Supercoppa e il ribaltone di Lecce cominciava a sentire puzza di bruciato. La Fiesole gli riserva all’inizio un coro personalizzato di sostegno. La squadra, lasciata libera venerdì, sul campo approva la mozione di fiducia.
Il Gallo pesa L’innesto del giorno nell’undici titolare è quello di Belotti e si capisce presto che con uno come lui la differenza si sente. Riserva o poco più nell’anno e mezzo a Roma, ma di un altro livello rispetto a chi è passato dal centro di quell’attacco. Dall’addio ormai lontano di Vlahovic la Viola cerca un 9 all’altezza: ma più dei gol forse contano la partecipazione al gioco, con e senza palla, l’intelligenza nel cacciare spazi, la voglia di mangiare il campo. Tutte cose che il Gallo mette in pratica, cantando presto sotto la Fiesole con la zampata dell’1-0 ed entrando in fretta nel cuore dei tifosi. Il suo contributo non si limita alla definizione: il Gallo pressa, sfila alle spalle di Nico sui rinvii lunghi, gioca per gli altri, Beltran schierato dietro/di fianco in aiuto nell’assetto con l’attacco “pesante” gli toglie pressione e uomini di dosso. È l’argentino tra l’altro a scuotere la Viola nell’avvio titubante con una traversa.
Si rivede la squadra spettacolare e i cinque marcatori diversi regalano ottimismo
La classifica per Di Francesco è ancora tranquilla, ma la sua è la peggior difesa del campionato
Sorpresa La vera sorpresa è Ikoné, mai visto con questa qualità dai tempi del Lilla: guizza per assistere Belotti, realizza il 2-0 (con deviazione di Okoli), spalanca la porta a Gonzalez che spreca. Dopo il raddoppio è tutto più facile: Quarta di testa infila il tris, lo stesso Nico si fa per
Di Francesco: «Queste batoste non ci aiutano»
elicissimo per la prima vittoria del 2024, ma altrettanto esigente. A chi gli chiede se sia tornata la vera Fiorentina, Vincenzo Italiano risponde «Ni». In questa via di mezzo, fra il positivo e il negativo, dopo una vittoria per 5-1 sul Frosinone, c’è
Fla consapevolezza che la squadra possa fare ancora di più. Intanto però si gode il momento: «Sono contento perché siamo riusciti a vincere, a fare una bella gara e tanti gol con gli attaccanti. Nell’ultimo mese abbiamo pagato troppi errori e a volte abbiamo staccato la spina, senza raccogliere punti. Qui tutti devono dare il massimo e non ci sono gerarchie». Ieri ha urlato dalla panchina in continuazione donare in avvio di ripresa con il poker («Non sapevo neanche di averlo, il piede destro», confessa sul colpo al volo vincente), Barak chiude i conti portando a 15 il numero di marcatori diversi di questa Fiorentina, in cui peraltro fino a ieri mancava Ikoné. Prima del via la curva espone uno striscione ironico sul “frigo pieno” evocato da Joe Barone sul mercato: se il francese si è sbloccato, la ragione passa dalla parte della società.
I problemi di DiFra La Fiorentina con Bonaventura, Arthur e Lopez in panchina è meno cerebrale e più muscolare. A dirla tutta non irresistibile, distratta in alcuni frangenti e soprattutto al pronti via. L’avvio è stato del Frosinone, illuminato dai guizzi di Soulé: due dribbling secchi su Biraghi, l’ammonizione a Quarta (diffidato, salta Bologna), un paio di filtranti sulle corse interne di Gelli e
In panchina Vincenzo Italiano, 46 anni, e Eusebio Di Francesco, 54
Mazzitelli. La pressione alta della squadra di Di Francesco ha creato problemi, Kaio Jorge ha sprecato un’amnesia di Quarta, Seck e Kaio Jorge non hanno morso davanti alla porta. Tutto sullo 0-0. Il problema è che quando non riesce a difendere nella metà campo avversaria, il Frosinone è senza rete: difetta nei duelli individuali – Valeri al debutto dal 1’ e Okoli su Ikoné, Monterisi sul corner del 3-0 – e nell’attenzione in area. Dà l’idea di essere una squadra viva, ma forse è ancora più preoccupante. Perché riesce a sembrare sempre in partita e a creare occasioni – ancora Kaio Jorge, disinnescato da Terracciano – ma trova il gol solo su punizione di Mazzitelli deviata da Milenkovic. E alla fine deve inghiottire un altro passivo pesante. ai suoi giocatori, a quelli che erano già in campo e perfino a chi stava per entrare, come Nzola, a cui chiedeva di accelerare le operazione di ingresso. Un po’ allenatore e un po’ psicologo, ha riavviato il motore viola con 3 punti, ha toccato le corde giuste e si è preso pure un coro personalizzato da parte dei tifosi che lo hanno emozionato. Dall’altra parte è chiara la delusione di Eusebio Di Francesco: «Queste batoste non aiutano, dobbiamo essere bravi a non innervosirci per cercare di raggiungere l’obiettivo della salvezza. Non mi sono piaciute tante cose e le miglioreremo. Abbiamo creato diverse occasioni da gol, ma con una fase difensiva deficitaria negli ultimi 30 metri e dobbiamo essere più compatti e solidi. Poi
7,5 IKONÉ IL MIGLIORE
Gol e assist per la prima volta nella sua carriera, mai visto così in palla: il Franchi non crede ai propri occhi.
6 MANGANIELLO (Arbitro) Gara senza sussulti cattivi e quindi facilmente gestibile, una ammonizione che manca (Banda su Beukema) ma giusti i gialli esposti. 6 DEI GIUDICI 6 DI GIACINTO (Assistenti)