La Gazzetta dello Sport - Lombardia

Italiano è felice a metà «Siamo tornati? Direi... ni»

CINQUINA AL FROSINONE RITROVA SUCCESSO, GIOCO E PURE

- Di Alex Frosio INVIATO A FIRENZE di Ilaria Masini FIRENZE s TEMPO DI LETTURA

Gol e assist per il francese che finora aveva deluso. Belotti dà sostanza: è la prima vittoria del 2024

FIORENTINA 4-2-3-1 Terraccian­o; Kayode, Milenkovic, Quarta (dal 28’ s.t. Comuzzo), Biraghi; Duncan (dal 28’ s.t. Arthur), Mandragora; Ikoné, Beltran (dal 38’ s.t. Barak), Gonzalez (dal 15’ s.t. Bonaventur­a); Belotti (dal 28’ s.t. Nzola) PANCHINA Vannucchi, Martinelli, Faraoni, Lopez, Infantino, Sottil ALL Italiano AMMONITI Quarta e Nzola per g.s. Terraccian­o per c.n.r. CAMBI DI SISTEMA: nessuno BARICENTRO MEDIO 53,9 M. -------------------------------------------------

FROSINONE 4-2-3-1 Turati, Gelli (dal 33’ s.t. Cheddira), Monterisi (dal 1’ s.t. S. Romagnoli), Okoli, Valeri; Mazzitelli, Barreneche­a (dal 19’ s.t. Brescianin­i); Soulé, Seck (dal 1’ s.t. Lirola), Harroui (dal 19’ s.t. Reinier); Kaio Jorge. PANCHINA Cerofolini, Frattali, Garritano, Baez, Ibrahimovi­c, Kvernadze, Caso ALL. Di Francesco. AMM. Romagnoli g.s. CAMBI DI SISTEMA: dal 1’ s.t. 4-1-4-1, dal 33’ s.t. 4-2-4. BARICENTRO MOLTO BASS0 48,3 M. -------------------------------------------------

ARBITRO Feliciani VAR Paterna NOTE spett. 25.397, incasso di 505.126 euro. Tiri in porta 7 (+1 traversa)-3. Tiri fuori 7-3. Angoli 2-5. In fuorigioco 0-1. Rec.: p.t. 1’, s.t. 3’.

Il digiuno finisce a pranzo, ed è un lauto pasto. Il primo successo del 2024, cominciato per niente bene fino a ieri, è un risultato largo per la Fiorentina: cinque gol, con cinque marcatori diversi, per rilanciars­i al principio di una settimana piena, che prevede prima il recupero con il Bologna e poi l’Empoli, partite chiave per l’ Europa, visto che le altre davanti hanno vinto tutte. La ricarica di autostima è concessa dal Frosinone, che vede aumentare in modo preoccupan­te il numero dei gol incassati. Di Francesco ha la peggior difesa del campionato: 49 reti, 18 dei quali incassati nel nuovo anno, con già due “manite” sulle guance. Se la classifica ancora non preoccupa, certi dati dovrebbero. Sta decisament­e meglio Vincenzo Italiano, che tra vittorie sfuggite, gli schiaffi in Supercoppa e il ribaltone di Lecce cominciava a sentire puzza di bruciato. La Fiesole gli riserva all’inizio un coro personaliz­zato di sostegno. La squadra, lasciata libera venerdì, sul campo approva la mozione di fiducia.

Il Gallo pesa L’innesto del giorno nell’undici titolare è quello di Belotti e si capisce presto che con uno come lui la differenza si sente. Riserva o poco più nell’anno e mezzo a Roma, ma di un altro livello rispetto a chi è passato dal centro di quell’attacco. Dall’addio ormai lontano di Vlahovic la Viola cerca un 9 all’altezza: ma più dei gol forse contano la partecipaz­ione al gioco, con e senza palla, l’intelligen­za nel cacciare spazi, la voglia di mangiare il campo. Tutte cose che il Gallo mette in pratica, cantando presto sotto la Fiesole con la zampata dell’1-0 ed entrando in fretta nel cuore dei tifosi. Il suo contributo non si limita alla definizion­e: il Gallo pressa, sfila alle spalle di Nico sui rinvii lunghi, gioca per gli altri, Beltran schierato dietro/di fianco in aiuto nell’assetto con l’attacco “pesante” gli toglie pressione e uomini di dosso. È l’argentino tra l’altro a scuotere la Viola nell’avvio titubante con una traversa.

Si rivede la squadra spettacola­re e i cinque marcatori diversi regalano ottimismo

La classifica per Di Francesco è ancora tranquilla, ma la sua è la peggior difesa del campionato

Sorpresa La vera sorpresa è Ikoné, mai visto con questa qualità dai tempi del Lilla: guizza per assistere Belotti, realizza il 2-0 (con deviazione di Okoli), spalanca la porta a Gonzalez che spreca. Dopo il raddoppio è tutto più facile: Quarta di testa infila il tris, lo stesso Nico si fa per

Di Francesco: «Queste batoste non ci aiutano»

elicissimo per la prima vittoria del 2024, ma altrettant­o esigente. A chi gli chiede se sia tornata la vera Fiorentina, Vincenzo Italiano risponde «Ni». In questa via di mezzo, fra il positivo e il negativo, dopo una vittoria per 5-1 sul Frosinone, c’è

Fla consapevol­ezza che la squadra possa fare ancora di più. Intanto però si gode il momento: «Sono contento perché siamo riusciti a vincere, a fare una bella gara e tanti gol con gli attaccanti. Nell’ultimo mese abbiamo pagato troppi errori e a volte abbiamo staccato la spina, senza raccoglier­e punti. Qui tutti devono dare il massimo e non ci sono gerarchie». Ieri ha urlato dalla panchina in continuazi­one donare in avvio di ripresa con il poker («Non sapevo neanche di averlo, il piede destro», confessa sul colpo al volo vincente), Barak chiude i conti portando a 15 il numero di marcatori diversi di questa Fiorentina, in cui peraltro fino a ieri mancava Ikoné. Prima del via la curva espone uno striscione ironico sul “frigo pieno” evocato da Joe Barone sul mercato: se il francese si è sbloccato, la ragione passa dalla parte della società.

I problemi di DiFra La Fiorentina con Bonaventur­a, Arthur e Lopez in panchina è meno cerebrale e più muscolare. A dirla tutta non irresistib­ile, distratta in alcuni frangenti e soprattutt­o al pronti via. L’avvio è stato del Frosinone, illuminato dai guizzi di Soulé: due dribbling secchi su Biraghi, l’ammonizion­e a Quarta (diffidato, salta Bologna), un paio di filtranti sulle corse interne di Gelli e

In panchina Vincenzo Italiano, 46 anni, e Eusebio Di Francesco, 54

Mazzitelli. La pressione alta della squadra di Di Francesco ha creato problemi, Kaio Jorge ha sprecato un’amnesia di Quarta, Seck e Kaio Jorge non hanno morso davanti alla porta. Tutto sullo 0-0. Il problema è che quando non riesce a difendere nella metà campo avversaria, il Frosinone è senza rete: difetta nei duelli individual­i – Valeri al debutto dal 1’ e Okoli su Ikoné, Monterisi sul corner del 3-0 – e nell’attenzione in area. Dà l’idea di essere una squadra viva, ma forse è ancora più preoccupan­te. Perché riesce a sembrare sempre in partita e a creare occasioni – ancora Kaio Jorge, disinnesca­to da Terraccian­o – ma trova il gol solo su punizione di Mazzitelli deviata da Milenkovic. E alla fine deve inghiottir­e un altro passivo pesante. ai suoi giocatori, a quelli che erano già in campo e perfino a chi stava per entrare, come Nzola, a cui chiedeva di accelerare le operazione di ingresso. Un po’ allenatore e un po’ psicologo, ha riavviato il motore viola con 3 punti, ha toccato le corde giuste e si è preso pure un coro personaliz­zato da parte dei tifosi che lo hanno emozionato. Dall’altra parte è chiara la delusione di Eusebio Di Francesco: «Queste batoste non aiutano, dobbiamo essere bravi a non innervosir­ci per cercare di raggiunger­e l’obiettivo della salvezza. Non mi sono piaciute tante cose e le migliorere­mo. Abbiamo creato diverse occasioni da gol, ma con una fase difensiva deficitari­a negli ultimi 30 metri e dobbiamo essere più compatti e solidi. Poi

7,5 IKONÉ IL MIGLIORE

Gol e assist per la prima volta nella sua carriera, mai visto così in palla: il Franchi non crede ai propri occhi.

6 MANGANIELL­O (Arbitro) Gara senza sussulti cattivi e quindi facilmente gestibile, una ammonizion­e che manca (Banda su Beukema) ma giusti i gialli esposti. 6 DEI GIUDICI 6 DI GIACINTO (Assistenti)

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