La Gazzetta dello Sport - Lombardia
MILAN-RENNES COME UN DERBY
Doppia sfida
Oggi la gara d’andata con il Rennes: ritorno giovedì 22 alle 18.45 al Roazhon Park
Sorteggio
Venerdì 23 febbraio i rossoneri potrebbero conoscere l’avversario degli ottavi
Avversarie
Le 8 squadre già qualificate come vincitrici del girone sono: Leverkusen, Atalanta, West Ham, Brighton, Villarreal Liverpool, Slavia Praga, Glasgow Rangers
In francese, piège. Trappola. Il Rennes è venuto a Milano nascosto sotto la sabbia del Naviglio, con l’aria di chi è qui per non disturbare. Club non più che medio, zero precedenti col Milan, nessun giocatore di enorme richiamo. Un tranquillo giovedì di fine inverno. Seh, buona notte. Il Rennes al sorteggio del 18 dicembre ha fatto sorridere più di un milanista: veniva da un punto in quattro partite e sembrava un regalo di Natale anticipato. Ecco, più o meno: da quando ha saputo di dover giocare col Milan, ha sempre vinto. Otto partite su otto, comprese la vittoria col Nizza di Farioli - che regala niente a nessuno -, un 3-2 a Lione e l’eliminazione del Marsiglia in Coppa di Francia. Per questo è il cliente peggiore, perché in questo playoff (una volta si sarebbe detto “sedicesimi di finale”) c’è tutto da perdere. Il Milan, se passasse, farebbe il suo dovere. Se venisse eliminato, tingerebbe di nero una stagione in cui ha già vissuto l’uscita dalla Champions e l’addio alla Coppa Italia.
Per la gloria Pioli sa che, se vuole tenersi il Milan per un’altra stagione, non può sbagliare qui, non ora. L’Europa League è un obiettivo del club, come ribadito da Gerry Cardinale nell’insidioso messaggio di auguri natalizi. «Passare il turno è importantissimo - ha detto Pioli -. Vogliamo arrivare in fondo all’Europa League». Sarebbe fondamentale per gloria e per denaro. L’Europa League è una coppa che le italiane non hanno mai vinto e il Milan non ha mai abbracciato nemmeno con il nome da nubile: Coppa
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Uefa. Sarebbe un’emozione, perché i tifosi mettono l’Europa davanti a (quasi) tutto e il club ha una gran voglia di festeggiare il primo trofeo di RedBird e spingere il nome nel mondo.
Per il denaro La questione soldi non è secondaria. L’Europa League è parente povera della Champions, però tra uscire a febbraio e correre fino a maggio c’è differenza. Chi vince la coppa incassa quasi 15 milioni di premi dai turni a eliminazione diretta, fa scattare il bonus da 3,5 per la Supercoppa europea, aumenta il market pool e consente tre incassi extra per ottavi, quarti e semifinale. Conoscendo la passione milanista, è facile pensare che San Siro, tra domani e una semifinale, possa portare una cifra vicina ai 15 milioni. Morale senza pretesa di precisione: sono in gioco 40 milioni, più o meno la cifra
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